8 anni prima (parte 6)

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Le apparenze spesso ingannano... (parte 1)

Hers guardava Thilo. Lo scrutava. Ne osservava ogni minimo movimento.

Kail era in confusione, ubbidire agli ordini del padrone che viene prima di tutto e tutti oppure difenderlo come richiesto dal re...

- Cane, non ci provare. Resta fuori da questa situazione o ti farò pentire di averlo fatto.- disse il principe primogenito.

- Kail! Non t'intromettere!- ordinò Thilo - Fratello non chiamare Kail " cane".- gli disse.

Hers era sorpreso di questa presa di potere da parte del più piccolo, ma era chiaro che non era del tutto una vera e propria minaccia. Sentiva la voce del fratellino tremare, il suo sguardo non aveva una posizione ferma. Per quanto cercasse di prendere posizione, non riusciva a non abbassare lo sguardo... forse poteva minacciarlo...

- Tu mi stai forse ordinando di non chiamare più uno schiavo Cane?- domandò rivolgendosi a Thilo - Tu un omega per caso cerchi di difenderti da me?- insistette Hers.

Kail non riusciva a stare a guardare. Nessuno si doveva permettere di umiliare e minacciare il suo amato padrone. L'iridi di Kail mutarono in rosso.

- Non vi permettete di minacciare il mio padrone!- ordinò Kail arrabbiato.

Lo schiavo era arrabbiato, era pericoloso un alfa che si arrabbiava perché in questo caso il suo omega veniva maltrattato da un'altro alfa. Anche se ad occhio e croce era lui in vantaggio rispetto al servo, ma da parte dello schiavo vi era la determinazione di non lasciare correre il fatto che Thilo stesse tremando.

- Thilo!- esclamò Hers- Ti do varie possibilità decidi cosa vuoi perché se no decido io...- inizio a dire- Non mi piace che questo Cane scorrazzi libero per la stanza. Decidi! Collare, catena o marchiato a fuoco? Io sarei molto propenso a marchiare il suo bel braccio, ma anche la scapola non sarebbe male... poi decidi tu... la caviglia...- .

- Non ho nessuna intenzione di marchiare a fuoco il mio alfa, ne tanto meno di mettergli un collare e per essere precisi non ho intenzione di legarlo ai piedi del mio letto. Lui sarà il mio cavaliere lo dirò a papà e Kail sarà tolto dal suo stato di schiavitù.- rispose tremante Thilo interrompendo il fratello maggiore.

- Bene! È questa la tua risposta?- chiese Hers.

- Sì!- rispose Thilo.

- Bene, non mi resta che andare.- disse rivolgendosi a Thilo - Cane, sei fortunato Thilo ti vuole bene. Non approfittarti di lui o ti taglio ciò che esternamente fa di te un uomo.- disse per non dire cose volgari davanti al fratellino.

Hers non degnò il fratello di un'altro sguardo e si allontanò.

Thilo era così scosso che le gambe non lo reggevano. Kail si precipitò ad aiutarlo.

- Sono stato bravo, vero? È la prima volta che gli tengo testa.- disse con un filo di voce.

- Sì! Sei stato bravissimo.- si limitò a dire Kail con un sorriso.

Thilo era troppo giovane per sopportare il forte stress e svenne tra le braccia di Kail.

Quei due fratelli erano due uomini senza valori. Il mezzano lo molestava sessualmente e il maggiore l'ho costringeva con le minacce a fare ciò che lui desiderava. Forse per tale motivo il giovane padrone si nascondeva nei pesanti veli. Sicuramente doveva subire maltrattamenti anche fisici. Ecco perché il padre del giovane gli aveva dato quel pugnale, ma non poteva né uccidere né ferire i principi maggiori, se no sarebbe incorso alla pena capitale.

Ed essendo lui un semplice schiavo, la pena sarebbe stata l'impiccagione. Doveva trovare una soluzione per difendere il suo amato senza rischiare la vita, se lui forse morto anche Thilo non avrebbe avuto speranza di rimanere vivo.

Lo distese sul letto enorme, lo coprì con un lenzuolo e lo guardò con un dolce sorriso, era un vero spettacolo guardarlo dormire. Un bacio...

Un tenero, dolce e casto bacio sulla fronte...

Non riuscì a resistere alla tentazione di baciarlo, ma piuttosto che baciare le sue tenere e acerbe labbra preferì baciare la sua fronte. Un bacio rubato...

"Potrei anche baciare le sue labbra." Pensò Kail.

No. Non era giusto fare una cosa del genere, tra loro due vi erano molti anni di differenza, quanti per l'esattezza non riusciva a capirlo. Si vedeva che era giovane, un bambino, ma non riusciva a capire quanti anni Thilo avesse di preciso.

Il giovane era un cerbiatto, i lineamenti delicati e i capelli lunghi incorniciavano il viso. Il suo corpo minuto era piccolo e dava un senso di fragilità. La sua pelle chiara e morbida odorava...

Annusò la sua pelle per la prima volta con calma. Il giorno in cui aveva visto il bimbo era stato un momento particolare. Gli odori si mescolavano: paura, frustrazione, lussuria, crudeltà e tante altri odori che non riusciva più a ricordare perché un leggerissimo odore di gelsomino aveva invaso il naso e poi il cervello.

Si erano guardati, non riusciva a togliere gli occhi di dosso al bimbo che era difronte a lui, il resto era passato in secondo piano, persino la nausea che gli causava canoti di vomito per causa del suo fetore era passato in secondo piano.

Quando senti il bimbo dire:"Mio" il suo cuore sussultò di gioia immensa e poi di nuovo paura. Paura che il bimbo non potesse comprarlo, paura di poter perdere il suo "Suo". E poi di nuovo la felicità di essere finalmente libero di poter seguire il suo padrone.

Di solito era alfa a possedere l'omega, per natura era alfa si appropria del corpo dell'omega per soddisfare i bisogni reciproci e per mettere al mondo una nuova creatura. Non per lui...

- Sei tu il mio solo e unico padrone, sei il solo a cui appartengo, apparterrò a te e non tu a me.- disse in un sussurro leggerissimo - Ti amo!- disse pianissimo baciando nuovamente la sua fronte.

Sembrava di toccare con le labbra una profumata e delicata pesca. La piacevole sensazione di delicato, di puro, di... non riusciva a descrivere le sue emozioni.

Si allontanò da lui prima che il suo corpo diventasse troppo possessivo e tutte le sue belle parole potessero farsi un bagno negli orgasmi del piacere.

Doveva assolutamente parlare con il re di quanto accadeva tra i suoi figli, non era una situazione che uno schiavo potesse gestire, ma il re era il re.

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