𝑪𝑨𝑷𝑰𝑻𝑶𝑳𝑶 𝟒𝟓

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E' passata una settimana dal bacio tra me e quel tipo, Dane. Da allora non fa altro che fissarmi di continuo durante la ricreazione, toccarmi quando nessuno ci vede e baciarmi forzatamente nel retro della scuola, tirando pugni e calci appena mi ribello. Mi sento usato ed è una sensazione orribile. Non mi era mai capitato di diventare il giocattolo di qualcuno, e questa cosa mi fa incazzare.

Cammino verso l'uscita, ma senza preavviso vengo afferrato per un braccio e portato nel bagno dei ragazzi.

"Ciao ragazzino"

"La smetti di sbattermi di qua e di là come fossi un oggetto?", urlo massaggiandomi il braccio.

"Ti ho fatto la bua? Povero piccolo", ride prendendomi nuovamente, stringendo di più la presa.

"Lasciami andare"

"Fammi pensare...No", dice baciandomi.

"Basta", grido togliendomelo di dosso. "Lo capisci che mi fai del male così? Mi dici semplicemente cosa vuoi da me?"

"Uscire", risponde lasciandomi senza parole, spiazzato dalla sua proposta. 

"Con te? Neanche morto", e con questo esco, correndo verso la fermata dell'autobus, che fortunatamente riesco a prendere al volo. Metto le cuffie alzando la musica a tutto volume, appoggio la testa sul finestrino e ammiro i monumenti del centro bagnati dalla pioggia di questa mattina. Speravo con tutto il cuore di vivere questi anni di superiori al meglio, senza problemi. Mai avrei pensato di venir picchiato da un coglione solo per suo puro piacere. Ammetto che quando le sue labbra si posano sulle mie sento delle sensazioni strane, come se apprezzassi quello che mi sta facendo, ma in realtà non è così. Vorrei non essergli andato addosso quel giorno...

𝓝𝓸𝓽𝓮 𝓭𝓮𝓵𝓵'𝓪𝓾𝓽𝓻𝓲𝓬𝓮: storia narrata dal punto di vista di Dane.

Quel ragazzino mi da sui nervi. Non era mai successo che qualcuno si rifiutasse di uscire con me. Nessuno sa che sono gay, e ho veramente paura che le altre persone vengano a conoscenza del mio segreto. Ho perso un amico a causa del suo orientamento sessuale. Devo dire che il pivello non è male, adoro quando trema appena lo sfioro, quando mi osserva pensando che non me ne accorga, quando cerca di scappare, ma lui è il primo a volere i miei baci, le mie mani sul suo corpo. Vorrei davvero frequentarlo al di fuori della scuola, ma certamente ce la farò. 

Serendipity 𝓢𝓮𝓬𝓸𝓷𝓭𝓪 𝓹𝓪𝓻𝓽𝓮Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora