𝑪𝑨𝑷𝑰𝑻𝑶𝑳𝑶 𝟒𝟖 𝑷𝑹𝑰𝑴𝑨 𝑷𝑨𝑹𝑻𝑬

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Esco da scuola e mi dirigo al parcheggio dove mi aspetta Dane. Il cuore comincia a battere velocemente, le mani sudano, la testa va in confusione. Non capisco come mai io mi senta così per qualcuno, soprattutto per lui, una persona così chiusa e antipatica, ma secondo me nasconde qualcosa di bello, una dolcezza che ha paura di mostrare agli altri, ed è forse questo che mi spinge a frequentarlo fuori dalle ore di scuola.

Eccolo appoggiato alla sua moto nera, jeans scuri e camicia bianca, capelli tenuti in ordine da un leggero strato di gel. Molto diverso dal solito, semplicemente bellissimo.

"Ciao ragazzino. Come sei bello oggi". Anche tu...

"Dove andiamo?"

"Ti porto a pranzo fuori. Dimmi tu quale ristorante preferisci"

"Io adoro il sushi"

"E sushi sia", dice porgendomi un casco.

Durante il viaggio tengo le braccia intorno alla sua vita, come se stringendolo la paura della moto sparisce.

Ci fermiamo in un locale molto carino, con tanti tavoli dentro e fuori su un piccolo giardinetto. Ordiniamo un sacco di roba da dividere.

"Sono contento che tu abbia accettato di vedermi"

"Diciamo che mi hai costretto"

"Continuavi a rifiutare"

"Forse se ti fossi comportato in maniera diversa, sarebbe stato tutto più facile. Bastava accettare le mie scuse, quel giorno sulle scale, invece di chiamarmi 'pivello omosessuale'"

"Senti ragazzino. Sono stufo che continui a ripetere quanto sia stato cattivo con te. Non mi scuserò, perché, in fin dei conti, c'ho preso"

"Vabbè", mi arrendo gustando del pesce crudo. E io che pensavo nascondesse un lato buono e sensibile.

"Ok. Scusami"

"Lascia perdere"

"No mi dispiace sul serio. Ho bisogno di aiuto"

"Per cosa?"

"Come faccio a capire se sono davvero come te?"

"Vuoi capire se ti piacciono le donne o gli uomini?"

"Mh"

"Non posso aiutarti. Devi arrivarci da solo"

"Tu come l'hai capito?"

"Diciamo che appena ho avuto l'occasione di toccare una ragazza, non mi ha fatto effetto, ma essere sfiorato da un ragazzo si"

"Da quanto lo sei?"

"Dalla seconda media"

"E nessuno ti ha mai detto nulla?"

"Lo sa solo Matteo"

"Capito"

"Non devi vergognarti di amare un ragazzo"

"Ho paura! Cazzo questa società fa schifo. L'ansia di essere emarginato da tutti o persino picchiato in mezzo alla strada mi fa stare di merda"

"Senti. Anche io ho queste preoccupazioni che mi accompagnano in ogni momento, ma devi sapere che se vivi con questa paura, sempre e ovunque, non ti godrai la vita. Non tutte le persone sono cattive, non tutti ti guarderanno con disprezzo. Ci sarà sempre qualcuno pronto a darti una mano e a guardarti con amore e rispetto"

"I tuoi lo sanno?"

"No"

"E allora che senso hanno tutti questi discorsi motivazionali?"

"Sto solo cercando di farti capire che il mondo è una merda, ma se cerchi di nascondere ciò che sei realmente, sarà ancora più una merda e arriverai un giorno a chiederti: Che cosa ne ho fatto della mia vita?"

Serendipity 𝓢𝓮𝓬𝓸𝓷𝓭𝓪 𝓹𝓪𝓻𝓽𝓮Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora