"Non so come andrà a finire. Secondo me diranno di no"
Siamo fermi da mezz'ora sotto casa mia. Io continuo a dire che non accetteranno mai, Dane sbuffa ogni volta che ripeto 'No aspetta, devo calmarmi', 'Che stronzata', 'Sarà un no, sicuro'.
"Piccolo, sto perdendo la pazienza. Vedrai che ti lasceranno, e poi mica ti sto chiedendo in sposo. Non sanno che ti piacciono i ragazzi giusto?"
"No"
"Bene, allora ci penso io. Avanti, apri il cancello e andiamo a casa"
"Diranno di no"
"Hey, basta essere così negativo. Vedrai che andrà tutto bene, sono bravo con gli adulti"
"Mh, va bene"
Giro la chiave e lo faccio entrare nel giardino, decorato con tanti fiori piantati da mamma e un vialetto in pietra fatto da papà l'estate scorsa che conduce alla porta d'ingresso.
"Sono a casa!"
"Tesoro buongiorno. Chi è questo ragazzo?"
"Mamma, lui è Dane, un mio compagno di scuola"
"Piacere di conoscere caro. Io sono Beatrice e lui è Joon, il papà di Tommaso"
"Sono contento di conoscervi"
"Volevamo chiedervi una cosa"
"Certo ma prima mangiate qualcosa"
"Posso restare?", chiede Dane con una scintilla negli occhi. Sembra felice, mentre io sono qua in ansia per come andrà il pranzo. Non ho mai portato nessuno a casa, se non Matteo ovviamente. Spero solo che Dane non faccia qualche passo falso o che dica qualcosa che non dovrebbe dire, tipo 'Sono quasi il ragazzo di vostro figlio', oppure 'Lui è il mio primo ragazzo'.
"Certo figliolo, sei il benvenuto"
"Hai qualche preferenza Dane? Io ho preparato della pasta"
"Va benissimo signora"
"Chiamami Beatrice per favore, mi fai sentire vecchia", dice apparecchiando due piatti belli caldi di pasta al ragù.
"Ok. Grazie", risponde sorridente lui. Anche i miei genitori devono ancora mangiare, così siamo qui tutti insieme a parlare. Ovviamente non mancano le domande imbarazzanti e vorrei solo sprofondare sotto al tavolo. Spero solo che Dane non si senta a disagio.
"E dimmi figliolo, a ragazze?"
"Bene, noi andiamo in camera un attimo", interrompo la conversazione.
"Non dovevate comunicarci qualcosa?", domanda papà, prima di lasciarci andare.
"Si certo. Volevo chiedervi se vostro figlio può passare questo weekend con me". Li vedo un pò titubanti, quindi sono preparato a un bel no, soprattutto da parte di mamma. Lei è veramente protettiva nei miei confronti, e credo che sia dovuto a qualcosa che ha passato, ma che mai ha voluto confessarmi. Non si è mai aperta, nemmeno papà. Quando chiedo loro qualcosa legata alla loro adolescenza, non rispondono mai.
"Credo non ci siano problemi. Domenica lo riporti a casa tu? Noi forse siamo via con sua nonna"
"Si, ci penso io a lui"
"Va bene. Potete andare in camera a rilassarvi se volete"
"Io in realtà dovrei tornare a casa. Grazie per il pranzo e spero di rivedervi". Prima di uscire dalla porta, si gira verso di me e dice: "Ti scrivo più tardi piccolo"
"Aspetto con ansia"
Dalla porta-finestra lo osservo salire in macchina.
"Ti piace quel ragazzo?", mi chiede mia mamma circondandomi le spalle con il suo braccio leggero, proprio come tutto il suo corpo, leggero come una piuma. E' veramente bella.
"Si", rispondo con ansia per la sua reazione.
"Va bene piccolino", si limita a dire...
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Serendipity 𝓢𝓮𝓬𝓸𝓷𝓭𝓪 𝓹𝓪𝓻𝓽𝓮
NouvellesTommaso, figlio amato e adorato da tutti, sta per affrontare un nuovo cammino, una nuova tappa della sua vita: le scuole superiori. Per altri un gioco da ragazzi, per lui una tortura. Dovrà superare molti ostacoli, tra i quali la sua omosessualità...