𝑪𝑨𝑷𝑰𝑻𝑶𝑳𝑶 𝟓𝟕

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E anche un altro anno è passato. Siamo arrivati a Gennaio in un batter d'occhio. Ho trascorso le vacanze con la mia famiglia, come ogni anno, ma grazie a Matteo ho avuto il permesso di andare in montagna da Dane per qualche giorno. Ci siamo divertiti da morire e credo che il mio migliore amico abbia iniziato ad apprezzare il mio ragazzo, nonostante tutto quello che è capitato all'inizio della scuola.

Tra qualche giorno festeggeremo tre mesi di frequentazione. E' poco per due ragazzi così giovani, non verrebbe nemmeno da pensare che ci sia amore tra di noi, ma vivo con la speranza che questa storia possa durare ancora per molto. A casa sua abbiamo fatto l'amore quasi ogni giorno, mentre Matteo era impegnato a scrivere a tipe sconosciute su Instagram dalla mattina alla sera o stava in paese a bere la birra calda, una specialità della zona.

In questo momento sono con lui, mano nella mano. Ha iniziato a lasciarsi andare. Prima in pubblico non potevo avvicinarmi, ma ora posso stargli accanto e camminare seguendo il suo ritmo, ammirarlo mentre racconta qualcosa sulla sua vita e perdermi quando mi guarda negli occhi. A scuola, però, è come se fossimo estranei. Non ha ancora confessato ai suoi amici il fatto che gli piacciono i maschi, ma sono disposto ad aspettare. Non credo sia facile come cosa, per me è ancora straziante dover mentire ai miei genitori, inventando qualche ragazza sul momento per poter uscire. Ma per ora va bene trovarci nei bagni e scambiarci baci, occhiate e toccate in corridoio quando tutti sono in classe.

"A che pensi ragazzino?"

"A nulla in realtà"

"Beviamo qualcosa al bar?"

"Volentieri"

Camminiamo verso un locale molto carino vicino alla nostra scuola. Non ci sono mai stato, ma so che è parecchio frequentato dagli studenti.

"Amore mio". Sento una voce femminile alle nostre spalle. Una ragazza corre incontro a Dane aggrappandosi al suo collo e dandogli un bacio. Lui lascia la mia mano e mi allontana dal suo corpo.

"Marika ciao"

"Così si parla alla propria ragazza?". Mi si gela il sangue.

"Ragazza?", sussurro incredulo.

"Amore chi è questo? Un tuo amico?"

"Si"

"Ciao dolcezza", dice lei stringendo la mia mano.

"Scusate io me ne vado"

"Tommy aspetta". Mi rincorre, ripetendo che può spiegare la situazione, che me lo avrebbe detto un giorno.

"Mi hai rovinato coglione. Non farti più vedere"

"Piccolo lasciami parlare"

"No, vattene a fanculo". Scappo via da quella situazione schifosa. Fanculo a lui, fanculo a tutte le sue bugie, fanculo all'amore che provo per lui. Vado addosso a qualcuno.

"Mi scusi"

"Tommasino?". Alzo lo sguardo e trovo il mio migliore amico alla solita fermata del bus, vestito elegante, pettinato alla perfezione. "Che succede piccolo Tommaso?"

"Dane"

"Che cazzo ti ha fatto?"

"Ha una ragazza"

Serendipity 𝓢𝓮𝓬𝓸𝓷𝓭𝓪 𝓹𝓪𝓻𝓽𝓮Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora