E' passato un mese, un mese dal bacio tra me e Matteo, un mese da quando ho scoperto che il mio ragazzo in realtà era fidanzato, rivelando quell'amore che diceva di provare per me una finzione. Un mese in cui ho a malapena toccato cibo, genitori tranquillizzati dalle mie continue bugie, come 'Non ho fame perché mi sono riempito a merenda', 'Faccio colazione fuori', 'Pranzo da Matteo', quando in realtà mi rifugiavo in biblioteca per affrontare la montagna di verifiche che mi aspettavano nel mese di Febbraio. Ora che sono arrivato a Marzo sto meglio, ma senza un migliore amico e un ragazzo con cui parlare e condividere i successi di scuola. Così le mie giornate sono diventate davvero monotone: mi alzo alla mattina ed esco senza fare colazione, ignoro i messaggi chilometrici di Matteo mandati di notte, arrivo a scuola con la musica a palla alle orecchie, evito con lo sguardo qualsiasi persona cerchi di parlarmi, torno a casa, mi ammazzo di palestra nella mia cameretta, ceno tanto per far vedere che mangio ai miei e poi si va a dormire. E la mattina dopo si ripete la giornata precedente.
Mi capita di osservare, quando cammino mano nella mano con la mia confusione, gruppi di amici scherzare e prendersi in giro, amanti che si scambiano baci prima di andare a casa. Forse sono stato egoista, esagerato, nei confronti del mio migliore amico, ma dopo tanto tempo, dopo tutte quelle ragazze con cui si sentiva, battutine per veder ridere una donna, non mi sarei mai aspettato un gesto del genere da parte sua. Lo vedo in classe, sempre con la testa appoggiata sul banco e due occhiaie da far paura. So che non dorme a causa mia, come confessa nei poemi che mi invia ogni notte. Ma non sono pronto per parlargli, devo capire che cosa voglio davvero. Da Dane, al contrario, nessuna chiamata. Starete pensando: scegli Matteo, si vede quanto ci tiene a te.
"Tommaso, ti chiederei di prestare attenzione alla mia lezione"
"Mi scusi professoressa". Mi concentro sulle equazioni di matematica, cercando di capire qualcosa sulla lezione.
Suona la campanella di fine lezioni. Mi vibra il telefono. E' Dane.
Vediamoci al bagno dei ragazzi.
Vado da lui. Entro nel bagno e lo trovo appoggiato ai lavandini che mi aspetta.
"Ciao piccolo"
"Che cosa vuoi?"
"Scusarmi"
"Troppo tardi". Cerco di uscire ma lui mi trascina in una delle cabine.
"Ho bisogno di parlarti"
"Potevi pensarci prima"
"Mi dispiace che tu abbia scoperto così il fatto che io abbia una ragazza. Non la amo, se è questo che pensi. Sto con lei solo per far contento mio padre"
"Cosa c'entra lui se vivi con tua madre? Lei accetta questa cosa"
"Lui no"
"Da quanto state insieme?"
"Un mese"
"Fanculo. Non abbiamo più nulla da dirci io e te". Esco da questo schifo di cesso, ma lui mi prende per un braccio, facendomi male.
"Non abbiamo finito io e te"
"Lasciami andare"
"No". Aumenta la presa sul mio braccio.
"Mi stai facendo male". Lui non ne vuole sapere di staccarsi, stringendo ancora di più. "Lasciami cazzo"
"Finché smetterai di ribellarti e ascolterai quello che ho da dirti posso pensare di lasciarti stare"
"Ti ha detto di mollarlo". Matteo.
"E' arrivato l'amichetto"
"Matteo vai via. E 'una cosa tra noi"
"Lascia andare Tommaso"
"Non ti intromettere mostro"
"Mat vattene davvero"
"Non ti lascio con questo stronzo"
"Come mi hai chiamato?". Dane molla la presa per dare un pugno al mio amico. Iniziano a picchiarsi.
"Siete scemi? Fermatevi", li supplico, finché Matteo cade a terra, per poco privo di sensi.
"Ma sei impazzito per caso". Corro dal mio mio migliore amico. Gli sanguina il naso, tossisce tenendosi la pancia per il male dovuto ai calci che ha ricevuto.
"Piccolo mi dispiace", prova a dire Dane, mettendosi le mani tra i capelli.
"Vattene", urlo. Lui capisce e se ne va, senza aggiungere altro.
"Mi dispiace Mat". Inizio a piangere.
"Tranquillo Tommasino"
"Andiamo a casa, così ti medico le ferite"
"Piccolo?"
"Dimmi"
"Ti amo"
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Serendipity 𝓢𝓮𝓬𝓸𝓷𝓭𝓪 𝓹𝓪𝓻𝓽𝓮
Short StoryTommaso, figlio amato e adorato da tutti, sta per affrontare un nuovo cammino, una nuova tappa della sua vita: le scuole superiori. Per altri un gioco da ragazzi, per lui una tortura. Dovrà superare molti ostacoli, tra i quali la sua omosessualità...