𝑪𝑨𝑷𝑰𝑻𝑶𝑳𝑶 𝟔𝟓

9 3 0
                                    

4 anni dopo...

"Tommasino alzati"

"Mat lasciami dormire", sussurro coprendomi il viso col cuscino che profuma di lui.

"Dai piccolo che oggi è il tuo turno". Tra poche ore dovrò esporre il mio elaborato di maturità a una commissione esterna. Sono veramente agitato. Ieri mi è venuto un attacco di panico, quindi i miei genitori hanno insistito a far dormire Matteo qui a casa.

"Ho paura"

"Lo so piccolo mio. Ce l'ho fatta io, puoi benissimo fargli il culo anche tu. Hai studiato tanto, ti sei impegnato moltissimo in questi anni, quindi non hai nulla da temere"

"Sono tranquillo ma ho timore delle domande, soprattutto da parte della professoressa di inglese"

"So che quella ti ha dato del filo da torcere. Nonostante le continue critiche sul tuo andamento scolastico, parole cattive sul tuo conto, mi sembra che tu te ne sia sempre fregato. Quindi se ti chiede qualcosa, tu rispondi normalmente. Pensa solo che ci sarò io, la tua stupenda mamma, lì, a sostenerti come abbiamo sempre fatto e sempre faremo. Tu guardami quando esponi, se ti fa sentire meglio"

"Se ti guardo inizio a sudare"

"E questo ti rende terribilmente eccitante, perché ricorda quando sudi a causa mia"

"Vaffanculo". Inizio a tirargli pugni e il mio cuscino in faccia. Lui mi blocca le mani sopra la testa, finendo sul mio corpo ancora nudo dalla sera prima. Sentiamo bussare alla porta e ci stacchiamo velocemente.

"Ragazzi. Scusate se disturbo ma dobbiamo andare"

"Arriviamo mamma"

Mi infilo la camicia bianca e il completo leggero blu comprato insieme a mio padre. Purtroppo lui non ci sarà oggi, per via del lavoro.

Anche Matteo si è vestito elegante, nemmeno alla sua di maturità era così figo. Osservo il suo corpo, i suoi muscoli, il suo culo, fasciato perfettamente dai pantaloni neri.

"Che hai da guardare?"

"Niente scusa"

"Piccolo sei bellissimo". Mi abbraccia, stringendo forte la mia vita. Lo bacio. Se non ci fosse lui con me, se mia mamma non avesse insistito a farlo rimanere a dormire qua, non so come avrei fatto a gestire l'ansia.

"Andiamo dai"

Mi vibra il telefono. È Dane.

"È quel coglione?"

"Mat non chiamarlo così"

"Vuoi che ti ricordi quello che ti ha fatto?"

"Vuoi che ti ricordi il nostro chiarimento?"

"Rispondigli allora, se ci tieni tanto"

"Tu non fare il geloso"

Ciao piccolo pronto per la maturità?

Sono in ansia.

È normale, anche io ero agitato, ma vedrai che non sarà nulla di difficile.

Speriamo...Come va in Inghilterra?

Me la cavo. Economia non è facile ma si va avanti.

Buona fortuna.

A te piccolo. Mi manchi tanto:(

Anche tu.

"Ok, penso possa bastare", urla Matteo prendendomi il telefono dalle mani per mettermelo nello zaino.

"Che scemo che sei"

"Mi ami per questo però"

"Si, certo che ti amo"

"Anche io piccolo, non immagini quanto. Ora, andiamo a finire sta scuola di merda"

"Andiamo"

FINE 


E con questo capitolo, terminano le avventure di Tommaso, del suo ragazzo e della sua famiglia. Spero sia stata una storia coinvolgente, data la sua semplicità. E' stato un bel viaggio, ma ce ne saranno altri, per me e per i miei personaggi!!

Serendipity 𝓢𝓮𝓬𝓸𝓷𝓭𝓪 𝓹𝓪𝓻𝓽𝓮Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora