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Il medico camminò fino a una panchina lì vicino e ci si sedette per primo, in attesa che Artillas facesse lo stesso.
"Avrai tante domande"
"Sì, in effetti. Come ha fatto a ridursi in quel modo?" gli chiese con timore il mezzo Lin.

"È stato frutto di un lungo processo avvenuto durante gli anni della guerra, immagino, perché lui sta male da tanto tempo ormai" abbassò lo sguardo, pensieroso. "Anche se adesso la situazione si è fatta molto più grave. Quando La Dea si è manifestata sulla balconata del castello, Lasti era profondamente turbato. In quel momento qualcosa in lui si è rotto. I giorni a seguire era già privo di vita e aveva paura persino della propria ombra, ma tanti volevano parlargli e così fingeva di stare bene. Gli chiedevano della guerra, della Dea, e poi c'erano i nostri compagni che volevano salutarlo prima di andarsene. Non poteva rimanere a palazzo se voleva stare tranquillo, così ha chiesto al Re di potersi stabilire in quella serra, dove avrebbe potuto studiare le piante. Sono la sua passione, lo sapevi?"
Artillas scosse la testa e, ascoltandolo, la sua espressione corrucciata non mutò.

"Ad ogni modo, si è ritirato qui per non dover avere a che fare con i disturbatori. Un'amica gli ha regalato dei libri sulla botanica rek prima di partire, sapendolo interessato all'argomento, e lui ha piantato i semi di ciò che gli interessava coltivare. Intanto si è messo a scrivere delle lettere per le famiglie di ogni Prescelto morto in battaglia, combattendo per La Dea. Gli è sembrata la cosa giusta da fare, per onorare la loro memoria. Pare che avesse una lista con tutti i loro nomi... e se lo conosco bene come credo, si sente in colpa per ciò che è successo a ognuno di loro. Noi siamo restati con lui, ma a volte sembrava sul punto di scoppiare. Come se volesse urlare le sue angosce, ma sapeva di non poterlo fare. Man mano che le piante crescevano, dedicava più tempo a loro che a noi ed era chiaro che lo facesse per tenerci alla larga. È riuscito a distaccarsi da tutto, chiudersi in una bolla di apatia nella quale crede di essere al sicuro dai desideri irrazionali che il Mirai gli provocava. Oggi tu sei riuscito a rompere quella bolla"

"È per questo che mi cercavate? Volevate che lo facessi tornare come prima?"
"Lo vuoi anche tu, o sbaglio?" puntualizzò Yenri.
"Certo che sì" rispose senza il bisogno di rifletterci.
"Ti chiami Artillas, giusto?"
La guardia del regno annuì.

"Lasti prova qualcosa per te, anche se ha chiuso quel sentimento nel profondo. Durante la guerra... è stato sul punto di morire diverse volte, eppure il tuo ricordo gli ha dato conforto. Non so quali siano i vostri trascorsi, ma se tieni a lui almeno un po' devi aiutarlo"
Artillas abbassò lo sguardo e strinse i pugni.

"È ciò che intendo fare. Non sapevo niente di quello che mi stai dicendo, ma non lo abbandonerò al suo dolore. Gli ho proposto di venire con me nel regno di Danes, qui non gli è possibile ricominciare"
Yenri rimase spiazzato per un attimo, poi il suo sguardo si fece di nuovo preoccupato.
"Se dovesse rifiutare?"
"Proverò a insistere. Credo davvero che un cambio di scenario potrà essergli di beneficio, inoltre una volta partito non credo che tornerò. Spero che vorrà seguirmi"

"Io sono il suo medico e, per quanto mi turbi l'idea di affidarlo a qualcun altro, non posso che darti ragione" ammise e si alzò.
"Dove vai?"
"Da lui, a controllare come sta. Ci rivedremo molto presto, immagino"
Artillas annuì, senza lasciare il suo posto.
Era successo tutto velocemente, ora si sentiva abbattuto da ciò che aveva visto e appreso.

Il giorno dopo Yenri andò a trovare Lasti prima del suo turno mattutino, come ormai era abituato a fare. Lo trovò già sveglio, il che non era una novità; il fatto strano era che stesse riordinando la sua piccola dimora.
Sorrise, compiaciuto da quella visione.
"Che bel cambiamento" sottolineò.

"Questa stanza era un disastro, ho solo fatto il minimo per renderla presentabile. I bagni saranno già aperti? Se ci vado adesso, è probabile che non ci trovi nessuno" rifletté ad alta voce, ancora indaffarato per trovare posto ai libri sparsi qua e là.
Yenri non poté fare a meno di sorridere, quindi gli diede le spalle per paura di innervosirlo.
"Vieni con me, ci sono i bagni anche in infermeria e lì puoi stare certo che sarai da solo"
Lasti prese le sue cose e lo seguì ben volentieri.

La Voce della Dea (BL/Fantasy/Guerra) #Wattys2021||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora