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Anno 6219 DID – Villaggio di Lutya, regno di Danes.


Alnea splendeva alto in cielo, indicando che ormai era finito il primo quarto. Non c'erano nuvole quel giorno, solo una distesa di azzurro senza fine.
Artillas aveva appena terminato di dare lezioni di autodifesa.
Era da alcune settimane che si occupava di quel compito sotto richiesta del capo villaggio, che lo aveva chiesto proprio a lui perché era stato un soldato a Visdis.

Svolgere quella mansione non gli dispiaceva. Si trattava di un impiego inaspettatamente interessante, che gli permetteva di non dimenticare ciò che aveva appreso all'Accademia e durante gli anni di servizio, e di continuare a tenersi allenato.
Non aveva bisogno di soldi, perciò lo faceva a titolo gratuito, per chiunque fosse interessato a imparare.

Danes era un regno pacifico, in cui solo pochi individui sapevano combattere. Si trattava di persone vicine al Re e ai nobili, che avrebbero dovuto proteggerli in caso di pericolo. Era più che altro di una precauzione, perché non era mai successo niente di grave in passato.
Se i Danae fossero stati credenti, avrebbero detto che il loro regno era protetto da Varohm, divinità della pace.

Essendo quasi ora di pranzo, si mise a cercare Lasti.
Si era separato da lui quella mattina, in un campo poco distante. Era il suo giorno libero e il ragazzo intendeva trascorrerlo a studiare le piante della zona, come suo solito.

Anche lui si era trovato un lavoro, anzi era stato questo a trovare lui: Jiurene era un'erborista e le serviva una mano a occuparsi del suo negozio. Scoperto l'interesse del giovane per la botanica, aveva pensato di chiedergli aiuto e il Lin era stato ben felice di accettare.

Addentrandosi tra le coltivazioni di cereali, Artillas udì delle risate, schiamazzi di bambini allegri. Li cercò con lo sguardo e riconobbe l'albero sotto al quale aveva lasciato Lasti. Affrettò il passo.
"Ehi, che fate?" domandò, curioso.
"È Artillas, via!" esclamò una bambina sorridente, i cui capelli azzurri erano adornati da una coroncina di fiori.
Al suo comando tutti gli altri lasciarono perdere e corsero via ridendo.

Il giovane, confuso, continuò ad avvicinarsi all'albero per vedere cosa stavano facendo prima che li interrompesse.
Ci trovò Lasti, dormiva beatamente sdraiato sull'erba con un libro stretto tra le braccia.
I bambini avevano intrecciato dei fiorellini bianchi nei suoi capelli e intorno alle corna.
Restò sorpreso di trovarlo così, tanto che si perse ad ammirarlo per diversi secondi, meravigliato.

Si chinò accanto a lui e lo scosse delicatamente per le spalle, sperando che si svegliasse. Se i piccoli, con i loro schiamazzi, non lo avevano disturbato, significava che era proprio stanco.
Gemette e si tirò a sedere con fatica, sfregandosi gli occhi.
"Ma che...?" disse, guardandosi intorno.

Aveva l'aria confusa.
Sospirò.
"Che stupido, mi sono addormentato in un posto del genere... Per fortuna non ho sognato nulla"

"Ti stai stancando troppo ultimamente. Lavori tutto il giorno e la sera scrivi lettere fino a tardi" gli fece notare il mezzo Lin.
"Cercherò di non esagerare" rispose, rivolgendogli lo sguardo assonnato.
Artillas aveva assunto un'espressione corrucciata.
"Negli ultimi tempi stai più con Jiurene che con me" sottolineò.

"Sì, ma lo faccio per lavoro, non conta"
"Sì invece. Quando non hai impegni, vorrei che ti riposassi. E vorrei che sfruttassimo meglio i momenti che passiamo insieme" suggerì, avvicinandosi per baciarlo.
Lasti passò una mano tra i suoi capelli mentre le loro labbra si incontravano.
Un istante dopo si guardarono e sorrisero.

"Sai, non c'è nessuno qui adesso..."
"Cosa stai suggerendo?" chiese il Lin, sgranando gli occhi e facendo finta di non aver capito.
"Niente" rispose, divertito. "Era tanto per parlare"
Si alzò e gli tese una mano per aiutarlo a fare lo stesso.

La Voce della Dea (BL/Fantasy/Guerra) #Wattys2021||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora