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Fu dura per Lasti separarsi dai suoi amici, ma sapeva che gli addii facevano parte della vita.
Artillas aveva terminato il suo servizio come guardia del regno, acquistato un lolip, un carro, ed era pronto a partire. Sul sedile posto sulla parte anteriore del veicolo, attendeva che Lasti lo raggiungesse.

Questi guardò per l'ultima volta la serra in cui aveva trascorso quasi la totalità delle sue giornate da quando si era stabilito arrendevolmente a Lissen. Le piante velenose alle quali si era aggrappato disperatamente, nel tentativo di ritrovare una parvenza di normalità, sarebbero rimaste lì. Con sé avrebbe portato solo la piccola pianta grassa regalatagli da Artillas, che gli era essenziale per riposare.

Vagò con lo sguardo per la stanza in cui aveva vissuto, ormai spogliata di tutti i suoi effetti personali, ed uscì. Gli amici lo aspettavano all'esterno per poterlo salutare, momento che avrebbe ritardato volentieri.
In passato aveva tentato di allontanarli per proteggere se stesso, ma loro erano rimasti comunque, e adesso era lui a doversene andare.

Li osservò uno ad uno, quasi timoroso di aprir bocca per primo.
Era cambiato tutto dai tempi della guerra, ora se ne accorgeva più che mai. I quattro Lin presenti si erano costruiti la loro nuova vita alla capitale, adattandosi ai ritmi di corte più o meno facilmente.

Crux, da negoziante appassionato di geografia che si era ritrovato a essere uno dei suoi secondi in comando, era entrato nelle guardie del regno. La vita del soldato, in una posizione di autorità per di più, aveva fatto emergere molte sue capacità nascoste, oltre ad avergli fatto maturare un interesse per quell'ambiente. Le sue competenze nel combattimento erano innegabili e, considerando anche il Mirai che potenziava la sua perspicacia, era perfetto per il compito di guardia del corpo.

Ijinia non aveva ancora accettato ciò che era destinato a diventare. Da nobile incapace di relazionarsi, ma abile nella scherma tanto da insegnarla, si era ritrovato prima in guerra e poi a essere il futuro sovrano. Stava prendendo lezioni per ovviare alle sue mancanze, ma avrebbe preferito di gran lunga tornare alla vita di prima. Semplicemente, si era dovuto adeguare. Aveva raccomandato lui stesso Crux per il lavoro di sua guardia personale. Voleva avere vicino qualcuno che gli potesse essere amico, non uno dei tanti sconosciuti che si aspettavano grandi cose da lui, cose per le quali al momento era certo di non essere all'altezza.

Guttla era rimasta principalmente per trovare un buon partito, oltre per il fatto di non volersi allontanare da Lasti. Brava in tutto ciò che faceva, si destreggiava tra un lavoretto e l'altro solamente per il piacere di poter mettere in mostra le proprie abilità.

Yenri aveva coronato il suo sogno di diventare medico di corte. Si era lamentato per qualche giorno del colore ocra della divisa, ma aveva presto lasciato perdere per concentrarsi sul mestiere che tanto amava. Era stato il più vicino a Lasti, rimanendo al suo fianco ad aiutarlo anche quando lui non lo avrebbe voluto.
Agli occhi dell'ora non più Primo Generale, tutti loro erano incredibili. Era felice di averli avuti al suo fianco fino a quel momento.

I suoi bagagli erano già stati caricati sul carro coperto, perciò non restava che salutarli e salire a bordo. Prese un respiro profondo per darsi coraggio e si avviò verso di loro, raggiungendo per primo Yenri.
"Stammi bene" gli disse il medico, chiaramente dispiaciuto per la sua partenza. "Non dimenticare di usare gli impacchi che ti ho preparato, e scrivimi per tenermi aggiornato su tutto"
"Lo farò" gli assicurò, tendendo una mano verso di lui.

Yenri la guardò per un istante strabuzzando gli occhi, poi si costrinse a stringerla. Dopotutto, si stavano dicendo addio.
Lasti fece durare poco quel contatto per non infastidirlo, accennò un sorriso per fargli capire che andava tutto bene e spostò lo sguardo su Guttla, che si era avvicinata.

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