29

53 6 7
                                    

In qualche modo Lasti riuscì a prendere sonno, malgrado tutto.
L'indomani, avvertì un'insolita sensazione di pesantezza addosso.
Si stropicciò gli occhi con una mano quindi li aprì, accorgendosi che Artillas stava dormendo appoggiato a lui. La spalla sinistra e il petto gli facevano da cuscino mentre, beato, riposava con la bocca semiaperta.
Rimase spiazzato a quella vista.

Lentamente, riprese lucidità e si domandò cosa fare per svegliarlo. Appoggiò la mano destra sui suoi capelli, scoprendoli crespi piuttosto che morbidi come aveva immaginato. Perso in quel contatto del tutto nuovo, non si accorse che Artillas era sveglio finché lui non sollevò il capo, sorridendogli con un'espressione stanca.
"Buongiorno" esordì, avvicinandosi di più per baciarlo.

Quando Lasti si accorse di ciò che stava succedendo era troppo tardi.
Schiuse le labbra inavvertitamente e le loro lingue si incontrarono in un bacio sempre più avido. Artillas si teneva stretto a lui in uno slancio di affetto mattutino che si era guardato bene dal dimostrare fino a quel momento, lasciando del tutto spiazzato il suo ragazzo.

In ogni caso, lo stava coinvolgendo emotivamente e fisicamente, tant'è che non avrebbe voluto opporsi. Nessun desiderio irrazionale si era palesato, ma un desiderio naturale e fisiologico sì.
Non era una novità, aveva provato la stessa cosa più volte nell'ultimo periodo, quando erano insieme. Ricollegava quella sensazione anche alla sera del ballo, nel labirinto di siepi, solo che sul momento non l'aveva capito.

Le pulsioni irrazionali sembravano averlo abbandonato del tutto, però lui non aveva smesso di temerle.
Gemette sulle sue labbra e si costrinse a spingerlo via, seppur non avrebbe voluto.
Artillas cadde di schiena. Si lamentò, per poi tirarsi subito a sedere.
"È così che tratti il tuo fidanzato di prima mattina?"

"Ora basta, fidanzato, dobbiamo metterci in viaggio" gli ricordò, sforzandosi di portare il pensiero altrove.
"Saremo a destinazione prima di cena, non c'è bisogno di avere fretta" sottolineò.
"Non importa" insistette, serio, dandogli le spalle. "Prima arriviamo e prima... ecco... inizia la nostra nuova vita"

"Mh, mi hai convinto" rispose Artillas, scattando giù dal carro. "Ma anche la colazione è importante!"
Accese un fuoco e mise a bollire dell'acqua, unica cosa che era in grado di fare in ambito culinario.
Lasti ci aggiunse delle erbe energizzanti che gli aveva donato Yenri.
Diedero il cibo al lolip e si misero a mangiare anche loro.

"Ho un po' paura a chiederlo, ma oggi come ti senti?"
"Meglio di quanto immaginavo" ammise Lasti a sguardo basso, quindi bevve un sorso della bevanda ancora calda.
"Ottimo. Ma non tenerti tutto dentro, ti ascolto"
"Lo so e te ne sono grato..." sospirò, esitante. "Ho dormito malissimo, probabilmente ho ripensato ai miei genitori tutta notte... Ma hai ragione tu, lascerò perdere il passato e mi costruirò un futuro migliore, sarà il mio riscatto"

"Bene, mi piace sentirti fiducioso a riguardo" disse e si zittì un istante, facendosi pensieroso. "Ci siamo entrambi impegnati molto, ma non è mai bastato. Adesso arriva il momento di afferrare la nostra felicità" sottolineò, mimando il gesto.
Lasti finì il suo pasto e vuotò la ciotola dell'infuso.
"Sembri sempre di buon umore ultimamente, non capisco se ti stai sforzando o sei davvero così. Come quella volta, nella fortezza della Dea. Tu eri mio prigioniero, eppure quando siamo andati nelle segrete sorridevi e incitavi i soldati per rassicurarli. Come fai?"

"Col tempo ho imparato che in certe occasioni, se voglio far star bene gli altri, devo prima di tutto farmi vedere allegro e sicuro. È diventata un'abitudine, mi ha fatto capire che, se prendo la vita con leggerezza, dopo un po' inizio a sentirmi felice davvero, quasi come se mi contagiassi da solo. Ah, ma se penso che qualcuno sbaglia glielo dico, anzi non smetto più di dirglielo!" puntualizzò, facendosi serio.

La Voce della Dea (BL/Fantasy/Guerra) #Wattys2021||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora