VIII

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Nei mesi a venire, Louis venne con noi per i ricchi manieri in ogni singola occasione.
Era bravo e divenne presto una spalla su cui contare.

Era altrettanto bravo a nascondersi come mi aveva promesso e non ci fu mai occasione in cui venne meno alla promessa fatta mesi prima.

E come promesso da me, non gli feci più la guerra.
Rimanemmo insieme come promesso e per i reali Louis divenne il figlio del Duca che era scappato e molto probabilmente era anche morto. Non si era mai sentito di un nobile che fugge ma poteva comunque capitare. Non capitava mai, invece, che un nobile resistesse a lungo nella sperduta campagna senza viveri ne esperienza alle spalle.
Per cui era palese, ai loro occhi, che Louis fosse morto. Il Frate ci raccontò tutto due settimane dopo il nostro confronto.

Questo andava a nostro favore visto che i soldati circolavano molto meno ora.

Mi stavo veramente abituando alla presenza di Louis li.
Non che ci fosse voluto molto per abituarsi. Lo avevo fatto subito. Ma ora era proprio la routine trovarselo intorno, parlargli e scherzare con lui.

Non avevamo più litigato anche se cercavo di mantenere il nostro rapporto più neutrale possibile. Ma era facile perdere il controllo con Louis per me. Era facile come respirare. Perciò mi serviva tutta la concentrazione possibile per non toccarlo, per non avere contatti fisici con lui, per non guardarlo in stato di adorazione ogni secondo.

Ci riuscivo, sorprendentemente. Mi impegnavo tantissimo anche se alle volte qualche attimo di cedimento l'avevo avuto.
Avevo provato a rimediare subito dopo però, mantenendo le distanze ancora di più.

Per Louis, invece, ciò non si poteva dire.
Louis non si controllava per niente, per questo alle volte anche era così difficile. Louis era un libro aperto!

Dovevo far finta di non vedere molto spesso, per tutelarmi. Anche se comunque alle volte non bastava, soprattutto quando eravamo soli. Se il contatto tra due persone nella nostra società è un tabù ed è vietato assolutamente tra estranei o amici, lui sembrava improvvisamente averlo dimenticato. Cancellato dalla sua mente.

Ed era così difficile resistere se lui dimenticava certe cose.

-Prossima casa?- chiesi a Will sedendomi sul tronco più vicino al gruppo.
-La nostra spia ha detto a Tuck che domani i Walton non ci saranno. E nemmeno i cugini di questa famiglia, che abitano proprio accanto a loro.- spiegò Will a tutti noi, anche a Louis che era seduto vicino a Maud.

Maud e Louis avevano stretto una bella amicizia in quei mesi e quando lui non mi stava addosso, era o con Maud o con Liam.

-Ma come i Walton!- disse all'improvviso Louis.
Tutti noi lo guardammo, incuriositi.
-C'è qualche problema?- chiese Liam.
-I Walton sono brave persone. Sono simpatici e.. e gentili. Andremo a derubare anche loro?- chiese dispiaciuto.

Sorrisi teneramente a quella visione.

Louis riusciva a diventare dolce e tenero in un secondo. Non ci metteva nulla.
Aveva avuto ragione Niall quando me ne aveva parlato dopo la ferita alla gamba. Louis era di buon cuore, gentile e altruista.
E lo notavo ogni giorno sempre di piu.

Avrei voluto battere la testa da qualche parte ogni volta che queste considerazioni sfioravano il mio cervello, ed il mio cuore immediatamente rispondeva battendo un poco più forte.

-Dobbiamo.- dissero gli altri ridacchiando di lui.
Sapevano che fosse buono e nobile, di animo anche, ma non perdevano occasione per prenderlo in giro. A differenza mia che invece a quegli eventi impazzivo sempre di più per lui.

Avrei dovuto fare come loro, maledizione.
E invece no!
Fesso come al solito!

Louis annuì, anche se dispiaciuto.
-Non hanno una grande quantità di soldati. Ve l'ho detto. Sono buoni. Sarà semplice più del solito.- mormorò forse sentendosi un po' in colpa per questo.
-Bene! Andremo stanotte.- dissi facendo per alzarmi.
-Ma chi è la spia interna al castello?

Robin HoodDove le storie prendono vita. Scoprilo ora