Il viaggio fu lungo. Non lo avevamo mai fatto in pieno giorno e non poche volte ci trovammo sulla strada di soldati del Principe o di passanti e viandanti che avrebbero potuto riconoscerci.
Impiegammo il doppio del tempo per arrivare a destinazione.
Una volta lì però, scesi da cavallo seguito dagli altri.
Caricammo i sacchi in spalla ed arrivammo da Joe ma, prima di poter entrare, mi fermai.
-Much, Maud prendete i sacchi di Little John e Occhi cielo. Voi aspettate qui!
-Cosa?- chiese spiazzato Louis.
Sospirai.
-Non puoi entrare.
-Perchè?
-Perchè Joe è fidato ma non voglio assolutamente rischiare che ti riconosca.
-Ma..
-No! Rimani qui.- dissi protettivo -Little John rimarrà con te.Louis non obbiettò anche se era chiaro, lampante, che avrebbe tanto voluto farlo.
Sapeva che dovevamo sbrigarci. Se ci avessero trovato con quei tesori sarebbe stato un problema. Non ne saremmo usciti fuori.
Così mi lasciò andare.Dopo la valuta di Joe, uscimmo dal negozio di quest'ultimo con il più grande bottino della nostra vita.
Seimila monete d'oro.-Il popolo potrà resistere per almeno un mese intero senza di noi. Anche di più!- disse Maud felice.
Caricammo il denaro sui cavalli e poi ripartimmo.Mi voltai spesso per guardare Louis.
Cavalcava poco dietro di me, al suo solito modo. Ossia perfetto.
Noi avevamo imparato a cavalcare con il tempo mentre Louis sembrava nato per farlo.
Aveva portamento, eleganza ma era anche bravo, con una dote spiccata che nessuno di noi aveva.Era arrabbiato. Lo vedevo nei suoi lineamenti e nei suoi occhi.
Una volta nel villaggio mi sarei sorbito una bella sfuriata, ne ero certo!
Arrivare al villaggio fu veloce.
La foresta di Sherwood era proprio nella stessa direzione di Joe e impiegammo meno del solito per arrivare dai nostri compagni.Una volta li, decisi di sistemare il denaro nella mia stanza. Nessuno lo avrebbe toccato li.
Non che non mi fidassi dei miei compagni ma la previdenza non era mai troppa.Impiegammo un po' di tempo per portarlo tutto di sopra ma alla fine il servizio fu completato.
Dopo quella giornata, avevo solo voglia di dormire il più a lungo possibile.
E così feci.
Mi stesi sul mio letto, quello scomodo a terra non quello di mia precedente proprietà che ora apparteneva a Louis.Poco prima di addormentarmi pensai che fosse strano che Louis ancora non fosse venuto a sfogare la sua rabbia ma da una parte ero anche contento così. Se potevo posticipare quel momento di rabbia, lo avrei fatto.
Mi svegliai che ormai era sera.
Scesi di sotto e trovai gli altri attorno al fuoco.
Louis non era salito di sopra, lo avevo capito perché le coperte del letto, al mio risveglio, erano nella stessa posizione di quando mi ero addormentato.Era seduto vicino al fuoco, insieme agli altri, che beveva sicuramente del vino.
Non mi guardò in faccia quando parlai, chiaro segno che fosse più che arrabbiato con me.
Le ore non erano servite.
Anzi!Era cupo, ombroso ed aveva l'aspetto di uno che sarebbe pronto anche ad uccidere se servisse a calmare i nervi.
-Meglio che andiamo. Credo che sia già tardi..- dissi continuando a guardarlo.
Notavo che più era arrabbiato come me, più mi sentivo in colpa senza nemmeno sapere il perché, più mi rendevo conto di quanto mi piacesse la sua parlantina, la sua testardaggine e la sua gioia contagiosa.
Gioia che scaricava sempre su di me. E quando non lo faceva mi mancava da morire.
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Robin Hood
Fanfiction1295 Gran Bretagna Contea di Nottingham Robin Hood è il ladro gentiluomo che ruba ai ricchi per sfamare i poveri. Misterioso, coraggioso, fiero e imprendibile è il chiaro esempio del fatto che anche gli eroi abbiano il loro punto debole.