Quella mattina il sole non era venuto a far visita a Nottingham. E nemmeno alla foresta di Sherwood.
Stavo affilando la mia spada con una pietra liscia quando sentii Liam chiamarmi.
Si avvicinava a me con calma, le mani nelle tasche dei pantaloni come al solito.
Liam, a primo impatto, poteva sembrare un uomo pacato, riflessivo, maturo e responsabile.
Niente di più sbagliato.
Era l'impulsività fatta persona. Per questo io e Liam stavamo sempre insieme da anni ormai, perché ci compensavamo a vicenda.
Agli occhi degli altri, ad un primo sguardo, sapevo di poter sembrare uno scavezzacollo senza moralità ma non era così. Pensavo molto a cosa fare prima di agire e sapevo di essere molto intelligente e maturo.
Ecco perché ero il capo del mio villaggio.
Liam invece.. era intelligente ma di riflessione ve ne era molto poca.Quando meno te lo aspettavi, era il primo a buttarsi nella mischia per dare pugni a chiunque gli capitasse a tiro. Le risse erano la sua droga e quando i sentimenti e le emozioni prendevano il sopravvento su di lui non riusciva a controllarsi.
Impazziva ed agiva d'istinto.Liam era la mina vagante che non ti aspettavi.
Solo io riuscivo a farmi ascoltare e farlo rimanere calmo.
La maggior parte delle volte almeno...-Si?- chiesi.
-Pensavo ad un nuovo colpo stasera.
-A chi?- chiesi tornando ad affilare la lama della mia spada.
-Dagli Acton. Non abbiamo ancora tentato da loro.
Annuii.
-Andremo stasera allora. Avverti Much e Maud.
-Si stanno allenando. Lo farò dopo!Tutti quanti, anche chi non veniva con noi in missione, si allenavano. Al tiro con l'arco, a cavallo, a duellare e tanto altro. In caso fossero arrivati gli scagnozzi del Principe dovevamo essere tutti pronti e capaci di difenderci.
In quel momento Maud e Much erano nella valletta accanto alla nostra. Forse a tirare con l'arco o a duellare a cavallo. Chi poteva saperlo.
-Va bene.- risposi.
-Come pensi di fare?- mi chiese Liam.
-Passeremo da sotto come al solito.
Liam annuì.Per le cantine, o per i magazzini, era sempre il modo migliore di entrare nelle case dei nobili. Nessuno metteva in sicurezza le cantine. Erano tutti proiettati su porte e finestre così le cantine erano il modo più semplice anche se la strada era più lunga.
-Avviso gli altri.- e così dicendo mi lasciò di nuovo solo.
Era la seconda notte che rimanevamo nel nostro villaggio senza andare a togliere qualche soldo a quei ricconi nobili senza coraggio ne furbizia.
Erano tutti uguali.
Da un anno andavamo derubandoli di ogni avere possibile e loro non si erano ancora muniti di precauzioni.
Erano tutti stupidi.
So di essere molto bravo a rubare, è una specie di dote, ma loro me la rendevano davvero troppo facile.Quando la notte arrivò, tolsi il cappello e legai i capelli nella mia stanzetta.
Alle volte scricchiolava pericolosamente ma non aveva mai ceduto, nemmeno una volta.
L'avevo costruita bene.
Presi la mia bandana e la legai stretta attorno al collo, così che non cadesse. Poi la portai sulla bocca e sul naso, a coprire metà del mio volto.Afferrai la spada, l'arco e le frecce ed uscii fuori.
La notte era fredda, cupa ma molto silenziosa.
Quando arrivai al mio cavallo, i miei compagni già mi stavano aspettando, nervosi ma eccitati come sempre.
Mary, una delle donne del villaggio, colei che ci faceva un po' da mamma, venne a salutarci preoccupata.
Le accarezzai la guancia e le assicurammo che saremmo tornati sani e salvi, tutti quanti, il mattino dopo.Solo dopo partimmo.
C'erano tre strade che potevamo fare.
La prima era la più corta e la più diretta. Nessuno la faceva mai se non era obbligato, poiché rintracciarci lungo quella via sarebbe stato facilissimo per le guardie di palazzo che ci cercavano.
La seconda faceva un giro largo ma non troppo ed era quella che facevamo di solito, di giorno quando andavamo a prendere provviste in città.
E poi la terza.
Era la più lunga e contorta di tutte ed era l'unica che potessimo fare per andare a derubare i ricchi. Per andare a lavoro, diciamo così!

STAI LEGGENDO
Robin Hood
Fanfiction1295 Gran Bretagna Contea di Nottingham Robin Hood è il ladro gentiluomo che ruba ai ricchi per sfamare i poveri. Misterioso, coraggioso, fiero e imprendibile è il chiaro esempio del fatto che anche gli eroi abbiano il loro punto debole.