IX

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Scesi di sotto ancora parzialmente agitato per la vicinanza con Louis.

Dio cosa mi faceva quel ragazzo.
Mi riduceva uno straccio ogni volta! Completamente sottomesso alla sua volontà.

-George!- chiamai.
-Eccomi!- rispose lui.
-Cosa ti serve?- chiesi.
-Dovresti andare al mercato, se è ancora in piazza a quest'ora.
-Si. È primo pomeriggio e rimane fino al tramonto. Posso andare con Maud.
-Bene. Ho bisogno che prendi un po' di provviste. Soprattutto di carne, se puoi. E qualche pesce magari non sarebbe male.
-Non ne abbiamo pescati in questi giorni?- chiesi curioso.
-No, sembra che si siano dati tutti alla clandestinità. Un po' come noi. Quindi se ne trovi qualcuno al mercato sarebbe perfetto.
Annuii.
George stava per dire altro quando venimmo interrotti.
Era Much.
-George. Dov'è Tim?

Tim era il bambino di George e di sua moglie.
Era piccolo, un nanerottolo bellissimo con dei capelli biondi pazzeschi.

-Non lo so. Sarà in giro come al solito. Perché?- chiese.
Much sorrise.
-Guarda. Gli ho costruito un piccolo arco.- ci mostrò ad entrambi -Cosi può cominciare ad allenarsi con noi. Magari quando sarà grande ci seguirà e si unirà al gruppo.- ridacchiò.
-Spero che per allora re Riccardo sia tornato.- affermai io ridendo.
-Infatti. Comunque non so dove sia. Te lo vado a cercare tra poco se vuoi.- continuò George.
Much annuì e ci lasciò.
-Quindi carne, pesce in caso e..?
-Altro. Fai tu! Qui non basta mai nulla!
Così annuii.
-Va bene. Maud dov'è?
-Al campo.
-Vado a chiamarla.
E così feci.
Portai con me lei ed insieme andammo in città.

Fare le solite compere richiese più tempo del previsto.
Incontrammo persino la madre di Louis in piazza. Non sembrava stare troppo bene, povera donna.
La perdita del figlio doveva esserle costata molto.

Mi sentivo egoista in quel momento.
Ero felice che Louis fosse lì con me e non con lei. Non era un sentimento positivo eppure non riuscivo proprio a sentirmi diversamente.

Quando tornammo al villaggio era ormai sera.

Una volta arrivati, trovai la situazione ben diversa da come l'avevo lasciata.

-Che succede?- chiese Maud pensandola al mio stesso modo.
Smontammo da cavallo.

Nel villaggio non si sentivano urla ma le voci erano comunque abbastanza alte e preoccupate.
Nessuno riusciva a stare fermo. Tutti correvano da un posto all'altro e sembrava che nel luogo ci fosse un odore pesante di bruciato e paura.

-Che succede?- chiesi fermando il primo che mi capitò a tiro.
Era Will.
La sua espressione preoccupata mi mise in allarme più di quanto già non fossi.

-Tim. Non si trova.
-Come non si trova?- chiese preoccupata Maud accanto a me.
-Sono ore che lo cerchiamo. Ma non è da nessuna parte.
-Chi lo ha visto per ultimo?- chiesi anche io ora allarmato.
-Sua madre ieri sera. Pensava fosse con George. Lo sai che Tim va sempre in giro da solo.
Corsi dai due genitori.
Erano quelli più preda del panico di tutti.

-George!
-Harry! Non lo trovo. Devi fare qualcosa. Non so dove altro cercare. Non è nemmeno alle cascate e lui adora stare lì. Non so che fare! Mi devi aiutare. Lo devi trovare!- mi pregò.
-Lo troverò! Non ti preoccupare!

Cercammo Tim per tutta la notte e per tutto il giorno successivo. Andai persino con gli altri nelle campagne, per controllare.

Una morsa pungente mi prendeva lo stomaco ad ogni minuto passato senza Tim.
Perché tutto quello mi ricordava ciò che era accaduto a me quando ero piccolo?
Perché il mio sesto senso mi diceva che Tim avesse fatto la mia stessa fine?
Perso. Sperduto chissà dove.

Gli adulti non immaginavano mai quanto un bambino potesse camminare veloce quando si perdeva.

Non mi arresi fino al pomeriggio del giorno dopo quando il mio cavallo, stremato, si fermò.
Provai in ogni modo possibile a farlo ripartire al galoppo ma non ne volle sapere.
Non partì.
Aveva l'affanno e sia Liam che Much mi dissero di far riposare i cavalli.

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