I giorni passavano ed al villaggio non avevamo notizie né di Louis ne di Tim.
George e sua moglie piangevano ancora ed erano disperati. Più volte avevamo dovuto fermarli dall'andare a corte per vedere il loro bambino.
Per quanto riguardava me, invece, non sapevo nemmeno io come mi sentissi.
Credo davvero di non essere riuscito a realizzare in quei giorni la partenza di Louis. Non riuscivo ad elaborarla e quindi capirla. Vivevo in un eterno limbo.Nessuno aveva commentato il bacio che c'era stato tra me ed il ragazzo ma Liam mi conosceva abbastanza bene da sapere che in quei giorni non fossi abbastanza presente per andare a derubare i ricchi nobili della città.
Sarei stato solo un ostacolo e, assente com'ero, ci avrei fatti scoprire subito.
Me ne stavo vicino al fuoco, ascoltando passivamente i rumori dei miei compagni mentre guardavo le fiamme del fuoco danzare davanti ai miei occhi. Ammalianti.
Fu in quel momento che, finalmente, Niall tornò sul suo carretto.
Era partito quella mattina presto per avere informazioni dalla nostra spia e solo in quel momento era tornato.
Tutti, in massa, ci precipitammo da lui.
-Che succede?
-Che ti ha detto?
-Dov'è Tim?
-Come sta?
-Parla!Niall scese e cercò di tranquillizzarci prima di parlare.
-Calmi. Parliamo prima di Tim! Lo hanno trovato a palazzo ma non so chi. Credo qualche guardia. Era nel cortile sul retro e lo hanno portato a palazzo, dal principe.- George e sua moglie scoppiarono a piangere -Ma con lui c'era lo sceriffo di Nottingham, altri scagnozzi loro ma soprattutto c'era la duchessa Tomlinson. Se ne è presa cura per qualche giorno finché non ha deciso che fosse meglio per il piccolo Tim stare con qualcuno che vivesse al di fuori del palazzo.
-Quindi?- chiese George.
-È con i Walton. Sono una brava famiglia. Buoni, gentili e soprattutto molto materni o paterni con i bambini. Starà bene finché sarà lì. È al sicuro. Il Principe non gli farà nulla grazie alla duchessa Tomlinson.George e sua moglie si abbracciarono, sollevati.
-E Louis?- chiese Maud preoccupata.
-Sta bene anche lui. È riuscito a rientrare a palazzo e tiene d'occhio il piccolo Tim ed il Principe. Non sospetta nulla.Tutti prendemmo un sospiro di sollievo.
Era andato tutto bene, per fortuna.
La mia tristezza c'era ancora, ed era tanta, ma almeno ora ero sicuro che Louis stesse bene.
Almeno quello...
-Ora scusatemi. Ma voglio andare a riposare.- e così Niall si congedò da noi.
Anche io avevo bisogno di riposare, mi resi conto. Erano giorni che non chiudevo occhi e che non salivo nella mia stanza.
Mi ricordava troppo Louis.
Quando lo feci, infatti, i ricordi di tutte quelle notti insieme, a dormire a poca distanza l'uno dall'altro, mi sommersero.
Ma entrai comunque e mi stesi sul mio letto.
Non quello di Louis.
Quello era solo suo!E solo allora, una volta nel mio letto, sicuro che Louis stesse bene, mi addormentai.
Chissà se mi pensava come io pensavo a lui in quel momento...
Louis
Infilai la giacca lunga sopra la camicia che indossavo e mi guardai allo specchio.
La vita a corte era tutt'altra cosa.
Dopo sei mesi passati nella foresta di Sherwood le comodità e tutto quel lusso dovevano essermi mancati. Quando ti abitui ad andare vestito sempre con gli stessi abiti rovinati addosso, a dormire in un letto scomodo, al freddo e le intemperie, quella a palazzo doveva essere una boccata d'aria fresca. Ed invece non mi sentivo meglio. Ero come stretto e imprigionato in quelle mura che fino a pochi mesi prima consideravo come casa.

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Robin Hood
Fanfiction1295 Gran Bretagna Contea di Nottingham Robin Hood è il ladro gentiluomo che ruba ai ricchi per sfamare i poveri. Misterioso, coraggioso, fiero e imprendibile è il chiaro esempio del fatto che anche gli eroi abbiano il loro punto debole.