XVII

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Re Riccardo tornò dopo dieci mesi dalla battaglia nella piazza della città.

Dieci mesi nei quali Nottingham, e soprattutto io, non era mai stata tanto spensierata.

Il popolo non aveva avuto più debiti ne tasse da pagare, se non quelle minime che Re Riccardo aveva approvato prima della sua partenza. In confronto a tutte quelle che era stato costretto a pagare fino ad allora, il popolo si era molto arricchito dopo la morte del Principe.

Il Principe non aveva ricevuto nessun funerale e il breve lasso di tempo in cui Zayn governò fu uno dei più pacifici che si ricordino.

Per quanto riguardava Robin Hood e la sua banda di ribelli, nessuno di noi aveva continuato a vivere nella foresta.
Tutti quanti eravamo stati trasferiti a palazzo, dove avevamo ricevuto una camera ciascuno in cui alloggiare.

Ai sostenitori del Principe ciò non era andato giù facilmente ma avevano altro a cui pensare. Il ritorno del Re Riccardo li avrebbe messi in serio pericolo e pensavano a questo e a come uscirne, non ad un gruppo di ribelli scalmanati che viveva lì con loro. Avevano altri problemi.

Io ed Harry passavamo tutto il nostro tempo insieme. Mia madre adorava Harry, nonostante in un primo momento non avesse saputo se fidarsi o meno di lui. Ma mi aveva salvato e si era quasi sacrificato per me. Quindi non poteva certo stargli antipatico.

C'era da dire che nessuno sapesse della nostra relazione, ovviamente. O saremmo finiti in qualche cella d'isolamento per atti osceni.

Eravamo bravi a non farci scoprire però. Questo è vero!
Di notte Harry era costantemente nel mio letto, visto che la mia stanza era in cima alla torre nord e nessuno sarebbe venuto fin lì per me. O comunque sia lo avremmo sentito subito se fosse accaduto.

La mattina non se ne andava via presto come aveva fatto in precedenza, prima della liberazione dal Principe.
Lui rimaneva li, tutte le mattine. Ci svegliamo insieme ed insieme ci davamo il buongiorno, in ogni modo possibile conoscessimo per esprimere quanto ci amassimo.

Harry aveva aspettato giorni prima di confessarmi il suo amore. Giorni in cui mi ero lamentato come un bambino capriccioso.

-Ma io ti ho detto che ti amo. E l'ho fatto anche più di una volta. Tu invece ti comporti proprio come uno sbruffone con me!- mi lamentavo nudo, sul suo corpo, tra le sue braccia, con il muso lungo mentre fissavo i suoi occhi e lui se la rideva.
Mi baciava di continuo, ovunque, ogni volta che lo dicevo.
-Ma sei proprio un bambino capriccioso. Non lo capisci che lo faccio di proposito, per farti innervosire?
-Certo che lo capisco! Per questo mi dà fastidio! Io voglio che me lo dici.- mi strusciavo su di lui, cercando di ammaliarlo e magari di convincerlo.
Harry rideva.
-Sei proprio un bimbo.- mi disse baciandomi piano, lentamente ed in maniera tanto sensuale da farmi tornare voglia anche se avevamo appena finito di fare l'amore.
-Lo facciamo di nuovo..?- chiesi in un bisbiglio quasi, già eccitato per quel bacio così intenso.
-Sei insaziabile..- mormorò con un sorrisetto obliquo mentre si posizionava di nuovo sul mio corpo -Dio, amo quando fai così.- gemette baciandomi il collo mentre un'altro lamento lasciava le mie labbra.
-Cosi come?- chiesi senza quasi più la forza di parlare.
Avevo le gambe molli ed il corpo pieno di brividi.
-Non lo so.. ma sei irresistibile anche quando non fai nulla!
Mi sarei quasi messo a ridere se non fosse stata per la sua mano tra le mie gambe che mi dava piacere.
-Harry.. ah.. H-Haz.. ti voglio adesso..- mi lamentai allargando maggiormente le gambe.
-Ed io ti amo.
Spalancai gli occhi e i miei gemiti diminuirono mentre le sue labbra trovarono le mie.
-Cioè di tutti i momenti, tu scegli proprio questo per dirmelo?- chiesi con un sorriso emozionato sul viso.
Harry rise, guardando i miei occhi.

Quanto era bello quando rideva.

-Io te lo dico quando mi pare, perché ti amo in continuazione. Anche quando sei irritante e testardo come poco fa! Quindi adesso prenditi questo ti amo sincero e lasciami continuare.- disse riprendendo a muovere la sua mano sul mio membro eccitato.
-Ti amo anche io Robin.- mormorai tra il divertito e l'estatico.

E poi il tempo di parlare non ce ne fu più.

Era quello il mio ricordo del suo primo ti amo.
Non era stato l'apoteosi del romanticismo ma per me era stato perfetto così. Anche perché non era stata di certo l'unica volta in cui me lo aveva confidato.

Amavo Harry.
E lui amava me.

Rimanemmo insieme nei mesi che seguirono, quando Re Riccardo tornò e bandí dal castello i suoi nemici, accogliendo noi come figli invece.

Rimanemmo insieme quando venimmo a conoscenza della vera identità di Harry, bambino orfano perduto nello Yorkshire, coincidenza molto vicina a quella del Re che aveva perduto il suo unico figlio nelle terre dello Yorkshire esattamente sedici anni prima, quando il bambino aveva poco più di due anni.

Rimanemmo insieme quando Harry rifiutò di diventare un Principe, ereditario tra l'altro, per partire invece verso le terre sconosciute dell'Inghilterra.
E rimanemmo insieme anche quando mi unii a lui, in questa nuova avventura.

Eravamo sul carretto insieme, diretti verso chissà dove, le labbra di lui attaccate alle mie, quando sentimmo dei cavalli avvicinarsi ai nostri.
Li guardammo senza riuscire a capire.

-E voi che ci fate qui?- chiesi piacevolmente confuso.
-Non pensavate di andare via senza di noi vero?- rispose Niall con un gran sorriso sulle labbra, una bottiglia di vino tra le mani ed un'altra nella sacca appesa alla sella del suo cavallo.
Io ed Harry ridacchiammo.
-Rob, lo sai quanto mi piacciano le avventure. Non posso rimanere tutta la vita rinchiuso in un castello. Non ce la facevo da ragazzo, come sai bene. Figurati ora!- continuò Liam, al suo solito.
-E tu?- chiese Harry all'ultimo rimasto.
Questo si voltò verso di noi, serio come al solito.
-Siete quattro pazzoidi fuori di testa.- rispose Zayn -Senza di me a guardia del castello, chissà da quanto sareste stati scoperti nella vostra banda da quattro soldi. Se non vi seguissi anche ora, chissà che fine fareste senza di me! Avete bisogno di un cervello che funzioni come si deve per non incorrere in guai seri!

Tutti lo guardammo sorridendo divertiti dalle sue parole.

Zayn voleva fare sempre il duro della situazione eppure eccolo lì. Aveva quasi sacrificato la sua vita per la città, aveva ucciso il Principe, governato come un vero Re in sua assenza ed ora era con noi.

-Certo! Allora via verso l'orizzonte!
-Esatto, Rob!- disse Niall ingurgitando il restante vino nel fiasco.
-Verso l'infinito ed oltre!- disse Liam partendo al galoppo.
Il cavallo di Zayn lo seguì mentre il suo cavaliere rideva di gusto per Liam e, visto che i cavalli partono sempre al galoppo quando vedono altri farlo, anche Niall ed il carretto mio e di Harry presero a correre.

Ero contento.
Mi sentivo davvero felice e completo in quel momento, vedendo il sorriso smagliante del mio uomo seduto accanto a me.
Avevo Harry, avevo la libertà, avevo la pace ed i miei amici.
Harry era insieme a me, Niall ci avrebbe fatto compagnia con la sua allegria, Liam sarebbe rimasto con il suo migliore amico e Zayn.. beh, avevo visto lo sguardo del moro e come si puntasse estasiato su Liam di tanto in tanto.
Le cose non potevano andare meglio di cosi, pensai con il vento che mi scompigliava i capelli e la mano di Harry stretta nella mia.

THE END

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