006 • il testamento

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Evelyn e Sirius si erano divisi solo davanti alla Sala Grande.
Sirius le disse che sarebbe entrato e lei lo avvisò che sarebbe dovuta andare prima in bagno. Lui annuì e le lasciò un bacio sulla guancia.

Eve salì le scale fino al secondo piano, al bagno femminile meno frequentato di tutta Hogwarts. Tutte le ragazze ce l'avevano con la povera Mirtilla, ma lei la trovava simpatica, anche se a tratti lamentosa.

La ragazza entrò nel bagno e si sedette con le spalle appoggiate alla porta del bagno, emise un sonoro sospiro e sorrise. Cosa era appena successo con Sirius? Non riusciva a capire il perché di ciò che era appena accaduto. Sirius si era preoccupato per lei e aveva mollato una ragazza per capire cosa le fosse successo.
Quella volta Mirtilla le raccontò di quando aveva guadagnato venti punti per la sua casa, ma Olive continuava a prenderla in giro.

Sorrise a Mirtilla, scese le scale velocemente, arrivò alla Sala Grande e si sedette, felice di costatare che Silente non aveva ancora cominciato il suo discorso di inizio anno. Nel momento in cui lei prese posto tra James e Lily e avendo davanti Sirius, il preside di Hogwarts si alzò.

«Buonasera a tutti, studenti. Benvenuti e bentornati ad Hogwarts. Dopo la cerimonia di smistamento, i prefetti di ogni casa accompagneranno i ragazzi del primo anno alla propria torre. E adesso nominerò i caposcuola di quest'anno: James Potter e Lily Evans
«Sei- sei Caposcuola?!» James annuì. Silente glielo aveva detto quell'estate tramite una lettera. Si alzò assieme ad una Lily elettrizzata e si recarono dal professor Silente.
«A quanto pare mi dovrai sopportare anche durante le ronde» sussurrò James all'orecchio di Lily poco prima di trovarsi davanti ai gradini.

Il professor Silente prese due spille con la scritta in grande "HeadBoy" e "HeadGirl", la rossa per l'eccitazione strinse la mano di James che, spostò lo sguardo dagli occhiali a mezzaluna di Silente per portarlo sulle loro mani intrecciate «Dunque...sapete già le regole da rispettare in quanto caposcuola, le ho allegate alla lettera che vi ho mandato quest'estate, non posso fare altro che dirvi di essere dei bravi caposcuola. Sapete lo sono stato anche io» sussurrò l'ultima parte e Silente prese la spilla di James e la posizionò nella parte alta e destra del busto, prese l'altra e fece lo stesso sul petto di Lily.

James si girò e fece un inchino, come se fosse stata la fine di uno spettacolo e ricevette un sacco di applausi.
Lily che era arrossita quasi quanto i suoi capelli e si avviò da sola verso il tavolo.
«Perché non me l'hai detto?!» chiese Eve alla sua migliore amica
«Io-» cominciò lei
«Non potevano dire nulla a nessuno, era scritto nella lettera» la interruppe Sirius

«Ma tu lo sai...» mormorò Evelyn
«Sì, per caso ho letto le sue lettere, stavo aspettando un gufo per parlare di una cosa importante» disse Sirius

Già, la cosa importante era Joanne Braithewaite, la cugina di James, la figlia di una lontana cugina di Euphemia che come aveva specificato Sirius nelle lettere a Remus, era bionda, alta, formosa e aveva due grandi occhi azzurri, l'esatto contrario di Eve.
Evie sapeva che leggere quelle lettere era una cosa sbagliata, ma non riuscì a trattenersi, quella lettera, con la sua calligrafia...
«So che non è corretto, Hugo. Ma non puoi biasimarmi, lo faccio per un buono scopo» aveva detto al gufo di famiglia dei Potter che la stava guardando come per rimproverarla, mentre spezzava in due il sigillo - che era il negativo dell'anello di Sirius - di ceralacca.

«Oh...» si limitò a mormorare
«Eve, ti devo parlare» le disse James

«Sì, certo...dopo però, in sala comune, Jamie» accettò lei un po' perplessa sull'argomento della discussione

«Sei pronta per le selezioni, Eve?» le chiese Remus attirando l'attenzione di tutti i malandrini: in effetti volevano saperlo un po' tutti.
«Io...non so...probabilmente...no...ci saranno persone molto più brave di me, ne sono sicura» mormorò
«Oh ma di questo non ti dovresti preoccupare, i tuoi migliori amici sono i capitani» ammiccò James
«A proposito, non voglio favoritismi. Domani sarò solo una Grifondoro che vorrebbe diventare una cercatrice, né più né meno» affermò incrociando le braccia al petto.

tell me why, sirius blackDove le storie prendono vita. Scoprilo ora