001 • casate

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Era il primo settembre del 1971 quando Sirius Orion Black venne smistato dal cappello parlante nella casa grifondoro, con queste parole:
"prova la casa del coraggio e della giustizia, lì troverai la vera amicizia"

Si alzò dallo sgabello, la sua divisa prese i colori rosso e giallo e i suoi parenti, che lo fissavano dal tavolo dei Serpeverde, non esitarono a guardarlo con disprezzo.

Lui invece era più che contento, non gli erano mai piaciuti gli ideali che la sua famiglia gli imponeva.
Infatti sull'espresso per Hogwarts aveva fatto amicizia con un mezzosangue, Remus Lupin e un purosangue, Peter Pettegrew.

Sirius ancora infervorito, si sedette al tavolo dei Grifondoro e attese che tutti i ragazzi del primo anno fossero smistati.

Venne colpito, come tutta Hogwarts d'altro canto, da una bimbetta bassina e magra, dagli occhi verdi e i capelli castani.
"mi ricorda Remus" pensò Sirius "magari sono parenti".

Quando la professoressa McGrannitt chiamò "Evelyn Lupin" la bambina, che non amava stare al centro dell'attenzione, arrossì e si alzò. Salì i gradini ascoltando il ticchettio delle sue scarpe e si sedette sullo sgabello.

La professoressa le posò sulla testa il cappello parlante ed esso iniziò a borbottare: «mm...difficile, difficile... Non è semplice, hai tantissime qualità, il risultato non sarà mai perfetto, stanne certa.
Sei testarda, ma serpeverde...mm...no, non è quella giusta. Sei gentile, ma tassorosso non fa per te. Curiosa e sveglia, mm, studiosa...però in corvonero non staresti bene. La tua principale caratteristica è il coraggio e la lealtà...sì. Grifondoro!» urlò alla fine il cappello dopo dieci minuti buoni a borbottare parole senza significato.

Evelyn era ormai in imbarazzo. Aveva sentito parlare di studenti il cui smistamento era durato più di cinque minuti e sapeva che era chiamato testurbante. Si alzò velocemente, dopo che la vicepreside le tolse il cappello dal capo e corse al suo tavolo. Ad abbracciare Lily Evans, erano diventate amiche sul treno.

«Ci credi? Nella stessa casa!» esclamò Lily, per poi farla accomodare accanto a lei.

«Remus Lupin» lesse l'elenco la professoressa e lo sguardo di Evelyn scattò allo sgabello.
Remus infatti si era appena avvicinato e seduto. Il cappello non ci mise molto a decidere e concluse con: "rosso scarlatto è la tua scelta e tu sai che è giusta"

Remus si sedette accanto a Sirius e continuarono a osservare lo smistamento. Evelyn e Remus si scambiarono però uno sguardo complice.
Poi fu il turno di Peter Pettigrew, si sedette con fare timido, anche per lui il cappello ci mise circa sei minuti e mormorava cose strane, come "serpe", "coraggio", "lealtà", ma alla fine urlò: «Grifondoro è deciso!»

Peter raggiunse Remus e Sirius sorridendo.
E a sedersi fu un bambino dal naso adunco "Severus Piton" disse la professoressa.
«Mm...non è semplice nemmeno per te...mm... l'intelligenza a te non manca, però è serpeverde che fa per te»

Lily si dispiacque: erano migliori amici da molto, lui le aveva insegnato cosa fosse la magia, ma sperò lo stesso di poterlo vedere spesso.

Non appena Severus si sedette alla sua tavolata, un ragazzo dai capelli neri, gli occhi castani e un paio di occhiali sottili e rotondi prese il suo posto sullo sgabello, il cappello sospirò: «Un Potter, mm...per te non ho dubbi, lo sapevi già, vero? Grifondoro!»

Il ragazzo camminò fiero fino al tavolo e si sedette, poi si presentò ai ragazzi già seduti: «Mi chiamo James, James Potter»

Evelyn si avvicinò al ragazzo, sebbene la sua timidezza e gli porse la mano «Evelyn Lupin, ma preferisco essere chiamata Evie. Quell'idiota che mangia cioccolata è mio fratello Remus» ridacchiò guardando il fratello che si ingozzava di cioccorane «Mentre lei è Lily Evans. Gli altri due non li conosco...»
Poi osservò il modo in cui James si era soffermato a fissare Lily, e sorrise leggermente. Entrambi avevano preso a guardarsi come se si conoscessero da anni e si sorrisero.

«Sirius Black» disse il ragazzo dai capelli lunghi e neri come il carbone, porgendo la mano spavaldo ad Evie.

«Sirius Black? Il figlio di Walburga e Orion?» disse James fissando il moro che annuì «Beh...credo che...sì, insomma, siamo cugini di...secondo grado»
«Oh...sì comprensibile che non ti conosca, i miei genitori mi nascondono tante di quelle cose...» ammise Sirius

«Io sono Peter» mormorò il biondino dall'angolo del tavolo.

«Non c'è bisogno che diciate i vostri nomi, la McGranitt li urla a tutti prima che veniate smistati» sentirono dal tavolo dei Serpeverde. Evie si voltò e guardare e trovò a sbraitare una ragazza dai capelli neri e ricci.

«Non farci caso, è mia cugina Bellatrix» Sirius si sedette accanto alla ragazza castana «Non è molto...»
«Empatica? Mm... l'avevo notato» rise Evie

«Cari studenti, benvenuti e bentornati ad Hogwarts. In nome di tutti gli insegnanti e in qualità di preside, vi auguro uno splendido anno scolastico. Alla fine della cena, i prefetti di ogni casa accompagneranno i ragazzi del primo anno alle rispettive sale comuni e ai dormitori. Gli orari verranno consegnati domani mattina durante la colazione» li salutò il preside, il professor Silente e poi prese posto al tavolo dei professori.

Sirius si voltò per caso verso la tavolata Serpeverde e incrociò lo sguardo di sua cugina Andromeda che poco prima di partire aveva confessato alla famiglia di essersi fidanzata con Ted Tonks.

La ragazza corvina non faceva che sorridergli, un po' per infondergli il coraggio di cui aveva bisogno e un po' per rassicurarlo del fatto che sarebbe andato tutto bene.

«Dunque! Io voglio entrare nella squadra di quidditch, come cacciatore» esclamò James per fare conversazione

«È alquanto improbabile. Nessuno è mai entrato nella squadra di quidditch al primo anno. Il regolamento vieta il possesso di scope ad alunni del primo» spiegò Lily, passando la mano tra i capelli rossi.

«Qualcuno qui ha studiato» la prese in giro Sirius.

«Non c'era bisogno di studiare, era scritto sulla lettera, a caratteri maiuscoli» disse Remus che aveva smesso di mangiare e aveva iniziato a seguire la discussione.

Poco prima del loro undicesimo compleanno, infatti, Albus Silente si era presentato senza invito alla loro porta per consegnare di persona le lettere ai gemelli Lupin.

Nonostante Evie non avesse il "piccolo problema peloso" di Remus, Lyall e Hope, i loro genitori, non avevano mai pensato di farle frequentare una scuola di maghi, dati i loro innumerevoli trasferimenti.

Remus incredulo si era girato e rigirato la lettera tra le mani per le successive ventiquattro ore, studiandola a fondo.

Mentre Evie era semplicemente corsa ad abbracciare l'uomo dagli occhiali a mezzaluna.
Il signore aveva riso e la piccola bimba aveva fatto un sorriso gigante.
Un sorriso che Silente non avrebbe scordato facilmente.

«Io sono un ottimo cacciatore» si diede delle arie Sirius. Era ancora seduto accanto ad Evie e sorrise quando vide la sorpresa negli occhi della ragazza quando sulla tavola comparvero cibi di ogni tipo.

Lui vi era abituato, però non sopportava il modo in cui i suoi genitori trattavano Kreacher, il loro elfo domestico.

«Magari l'anno prossimo» li rassicurò Peter, prima di cominciare ad ingozzarsi di cibo.

«E tu in cosa sei brava, piccola Lupin?» domandò Sirius all'orecchio della ragazza.

Lei ridacchiò e si strinse nelle spalle: non sapeva bene quale fosse il suo talento e avrebbe comunque avuto il tempo di capirlo, d'altronde aveva solo 11 anni.

tell me why, sirius blackDove le storie prendono vita. Scoprilo ora