017 • un semplice annuncio

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Non sarebbe sembrato strano se la McGranitt non avesse convocati tutti i ragazzi del sesto e del settimo nella sala dei trofei un paio di settimane prima delle vacanze di Natale e se non fosse salita sopra una sedia per parlare.
«Ragazzi, silenzio per favore!» urlò la vicepreside per sovrastare la voce degli studenti e James mandò un fischio così forte che stonò le orecchie ad Evelyn e a Sirius che erano accanto a lui, poi sorrise innocentemente alla McGranitt.
«Grazie, signor Potter» si schiarì la voce «Dunque vi starete chiedendo il perché vi ho riuniti tutti qui...»
Eve intravide Regulus nella folla e lo salutò agitando la mano, lui sorrise e ricambiò con un cenno del capo.
«Bene...ho intenzione di organizzare un ballo! Il ballo dell'agrifoglio!»
Si sentirono urla, fischi e grida provenienti da ogni punto della stanza.
«Solo se avrò la vostra parola...non voglio duelli da qui fino alle vacanze e che sia chiaro, signor Black, signor Potter mi riferisco soprattutto a voi due, nessuna rissa di vendetta»
Un coro di «Sì, professoressa McGranitt» si alzò dalle voci degli studenti e dopo aver diviso i compiti diede il permesso di "sciogliere le righe"
«Reg! Regulus!» lo chiamò Eve seguendolo per qualche metro.
«Oh...Eve» si voltò lui mentre la ragazza col fiatone lo guardava «Dimmi»
«Speravo che...»
«No, Evelyn. Non verrò al ballo con te» rispose senza attendere la domanda «Non voglio ritrovarmi con i capelli rossi» borbottò poi
«Quali capelli! Quale ballo! Reg ti volevo solo chiedere di fare un passeggiata» rise lei, nascondendo però la curiosità del perché dovesse ritrovarsi i capelli rossi.
«Oh...beh sì certo» annuì il moro passando una mano tra i capelli
«Devo chiederti una cosa...su...»
«Mio fratello? Lo so che ti piace, puoi chiedermi ciò che vuoi»
«Ti ringrazio davvero tanto!» esclamò lei gioiosa e lo abbracciò.
Accorgendosi del gesto istintivo, si allontanò di scatto e mormorò qualcosa come "16.30, Campo di Quidditch" per poi correre via.

James non le parlava più molto, non per qualche motivo in particolare, si stava solo impegnando a conquistare Lily, o almeno lei credeva così.
Non le parlava quasi più nemmeno Sirius, che di solito era un logorroico e che non smetteva di parlare (soprattutto di sé) neanche se colpito da un incantesimo.
Durante il pranzo si avvicinò proprio a quest'ultimo.
«Ehi Sir...»
«Evelyn» non l'aveva mai chiamata così, non aveva mai osato chiamarla col suo nome intero.
«Io...volevo solo chiederti come stavi...»
«Tutto bene. Tu? Mio fratello?» domandò lui masticando lentamente dell'insalata.
«Non capisco tu...credi che...oh no! Pensi che io e Regulus stiamo assieme?» sorrise Eve
«Perchè non è così?»
«Certo che no!»
«E allora poco fa?»
«Mi stai stai dicendo che non posso parlare con qualcuno senza che tu lo identifichi come mio ragazzo? E se dovessi fare lo stesso? Tu avresti miliardi di ragazze?»
«Non esagerare...al massimo 1000» la spontaneità con cui lo disse la fece arrossire e puntare lo sguardo sul piatto «Oh, d'accordo. Scusa non volevo...non volevo che... è che...cavolo! Hai me!»
Le parole la sorpresero e rimase a fissarlo per qualche secondo.
«Volevo dire...che...hai capito, no? Come amico»
Un po' come quando ci si risveglia dai sogni, Evie spostò lo sguardo da quello di Sirius e fissò un punto indefinito accanto a lui.
«Aha...certo, capito...come amico» lasciò cadere lì la conversazione e qualche secondo dopo Remus si avvicinò e l'abbraccio.
«Sorellina!»
«Diamine, Rem. Sono 16 anni e mezzo che ti ripeto sempre la stessa cosa: io sono nata quattro minuti prima di te!»
«Come vuoi, come vuoi...ma volevo dirti che...ho saputo di te e Regulus, c'è qualcosa che devi dirmi?»
«No, per la barba di Merlino! Perché credete tutti che stiamo assieme? Non posso abbracciare qualcuno?»
«Okok, calmati o la tua faccia diventerà peggio dei capelli di Lily»
Eve si limitò a sbuffare e a tirare uno schiaffo sulla nuca al gemello.

Erano le 16.27 e come d'accordo Regulus ed Evelyn si stavano già salutando.
«Allora...che ha combinato mio fratello?»
«Piuttosto cosa abbiamo combinato noi due...credono tutti che stiamo assieme...»
«Oh...e lui non l'ha presa bene immagino...per Salazar! Tu e lui siete così stupidi!» imprecò Regulus mettendosi davanti a lei per costringerla a guardarlo «Tu sei innamorata di lui dal terzo anno, no? Parli di lui a Remus, a James e a Lily. Lo senti nell'amortentia. Provi a mantenere un rapporto costante che non comprometta la vostra amicizia nel caso lui non provi nulla. Ebbene... lui sta effettivamente facendo l'esatto contrario. E il fatto che mi fa arrabbiare di più è che non vi accorgete di quanto vi fate male! E Sirius! Se ne va da tutte le ragazze, mai una a cui dicesse di no...non ha nemmeno il coraggio di venire da te a dirti che odia quando tu stai con altri ragazzi! Oh non che tu sia messa meglio, cara Evelyn. Ti ho osservata, ti ho studiata. Tu hai l'abitudine di evitare di dire ciò che pensi, di sfogarti solo quando è necessario, e soprattutto cosa che odio, guardi mio fratello con le altre e non trovi il coraggio di dirgli ciò che provi»
Regulus, che ormai aveva il viso in fiamme, trasse un profondo respiro e la guardò.
Eve, la ragazza che in genere prendeva tutte le situazioni di petto, che amava mettersi in gioco stava crollando davanti ai suoi occhi.
Vide una lacrima scenderle lungo la guancia e la vide chiudere gli occhi come per mandare via le lacrime.
«Hai ragione, hai davvero ragione... è che tu non hai idea...non hai idea di quanto faccia male vedere tuo fratello che si libera delle ragazze con cui passa una serata e chiedersi se prima o poi farà così anche con te, se ti saluterà sbagliando il tuo nome oppure semplicemente scuotendo la mano. E io ho paura, ho tantissima paura che dirgli quello che provo mi faccia finire col cuore spezzato. Ho paura di perderlo. Eh già proprio io...una grifondoro che ha paura di qualcosa...» sorrise interrompendo il percorso delle lacrime
Regulus la fissò, inclinò la testa e sorrise dolcemente.
«Perché non gli dici queste esatte parole, Eve? Perché non gli racconti di quanto tu ci soffra a vederlo con altre? Sono più che certo che lui se ne accorgerà» poi aprì le braccia e l'accolse in un caloroso abbraccio.
«Chi l'avrebbe mai detto?» ridacchiò Eve
«Già, io che consolo te per amore!» la canzonò lui
«Oh, smettila!» rise lei sulla sua spalla «Dovresti parlare con Potter invece, è davvero tanto che non vi vedo assieme»
«Dovresti fare lo psicologo, Reg»
«Lo Psico-che?»
«È un babbano che aiuta altri babbani a sfogarsi, li ascolta e da loro consigli» ridacchiò Evie staccandosi.
«Okok, ci vediamo più tardi, Lupin»
«A dopo, Black» sorrise e dopo un altro veloce abbraccio si incamminò verso il castello, direzione dormitorio maschile.

ANGOLO AUTRICE:
Vi chiedo scusa se non aggiorno da un po': è che il temutissimo blocco dello scrittore sta avendo la meglio, ma pian piano ce la sto facendo ad uscirne.
Spero vivamente che il capitolo vi piaccia.
E se vi va lasciate un commento e una stellina <33

tell me why, sirius blackDove le storie prendono vita. Scoprilo ora