cap 1: l'inizio

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Aveva sempre voluto dirle quello che provava, il suo viso era sempre stato nei suoi sogni.
Come poteva averlo trattato così? Come poteva essere scomparsa da un momento all'altro?

Questi furono i pensieri con cui il giovane Alex si addormentò la notte. Possibile che lui fosse il solo ad avere questo tipo di sfortune?
Lei era sempre stata nei suoi ricordi: Janet
Si ricordò quando uscirono la prima volta insieme; lui era timido e non sapeva cosa dire, ma lei parlava sempre e non lo faceva mai sentire a disagio, lei era quella che faceva la parte dell'uomo, il maschiaccio, ma sempre serena e gentile, e nei suoi sguardi aveva una certa sensualità ed un calore che non trovava da nessun'altra parte...
Quei giardini in cui parlarono il primo giorno, in cui c'erano tanti fiori di amaranto. Come poteva averlo dimenticato? Lui era un appassionato del linguaggio dei fiori. Come poteva anche solo averlo dimenticato? Nel linguaggio dei fiori gli amaranti indicavano la parola "immortalità ".

Quei ricordi avevano effettivamente una sensazione di sacralità nella sua mente, un qualcosa di unico e speciale
I capelli di lei rossi, che brillavano nel vento, ed il suo sorriso che lo incantava come una magia... e poi c'era quella sensazione di luce che non se ne andava mai.
Lei, lei , lei, lei, nella sua testa c'era solo lei, sentiva di impazzire e quando nei ricordi erano sul punto di baciarsi su quella panchina, qualcosa lo disturbò: una voce:
"...ex.. gli...ati...sveglia.. alex..."
Quando aprì gli occhi vide suo padre, il suo giovane padre
"Alex svegliati o farai tardi"
"Va bene papà"
disse lui con tono scocciato

Perché i sogni dovevano sempre finire in modo così improvviso e sempre sul più bello? Sembrava un enorme complotto

Tutti e cinque i fratelli erano in cucina e stavano facendo colazione : Luke, Robert, Jasmine, Jenny e Phil.
Lui non era né il fratello più grande e nemmeno quello più piccolo
Jasmine e Jenny erano le due sorelle più piccole di 8 e 9 anni, Luke ne aveva 8, Robert 13, lui 14 e Phil il più grande ne aveva 24.
"Fratellone, che succede? triste per qualcosa?" disse Luke
"Nulla di che, ho fatto un sogno strano"
Jasmine lo guardò incuriosita: "non è che hai sognato... una ragazza nuda?"
"Jasmine!" La riprese il padre mentre leggeva il Giornale e mangiava il suo toast

Dunque Alex si vestì ed uscì di casa il più in fretta possibile.
La mattina era molto fredda ed il vento pungeva sulla pelle, ma fortunatamente era uscito ben imbottito con la sua cara bici.
Per fortuna la città era piccola e quindi non aveva bisogno di fare molta strada; suo fratello Luke era dietro di lui per farsi dare un passaggio alla scuola media, e si aggrappava forte forte per la paura di cadere.
Quando Alex scese di fronte ai cancelli d'ingresso della scuola media, Luke vide il suo amico Thomas, un simpatico bambino di colore e grassotello, che avendo con lui un cestino del pranzo in più disse "Ecco. Mia madre ha preparato questo anche per te" disse e glielo offrì a Luke.

Quando Alex arrivò di fronte scuola, era troppo presto e aspettò al freddo finché aprissero le porte. All'entrata purtroppo non c'era nessuno che lui conoscesse. Quindi indugio un po' troppo a giocare al telefono e finì per essere in ritardo.
Entrato in classe il professor Paddy, un grassone con i baffi da tricheco gli disse "Sempre in ritardo eh,Takashi?"
"Mi scusi professore"
"Si sieda, anzi no... vieni qui che ti interrogo"
L'interrogazione andò benissimo, visto che lui amava la materia del prof. Paddy
"Continua così " disse
Sedutosi al suo banco, il suo amico Jose Caballera iniziò a parlargli dei pezzi che aveva scritto (amava scrivere canzoni, mentre al contrario Alex poesie, quindi avevano molto da discutere riguardo a questo ambito)
Dopo un po' però smisero di parlare perché il prof li aveva ripresi perchè stavano facendo troppo rumore.
Fortunatamente...
Visto che il prof stava spiegando la storia e lui era tutto orecchi per sentire. Quanto amava la filosofia, la storia, poteva parlarne per ore intere!
Quante volte aveva provato ad immaginare come si potesse vivere nel passato. Ogni tanto gli capitava di vedere una strada e cercare di immaginarla duecento o trecento anni prima e vedere carrozze al posto di auto, selciato al posto dell'asfalto, tanti alberi ovunque e persone vestite in maniera molto elegante e con berretti a cilindro.
Comunque finite le prime tre ore, iniziò a perdere la concentrazione: la sua peculiarità era passare da un pensiero all'altro in maniera davvero molto veloce, a volte facendo dei viaggi mentali davvero assurdi e sognando ad occhi aperti.
Scribacchiò qualcosa sul quaderno, e prima che se ne rendesse conto aveva disegnato il volto in versione manga di una ragazzina che suonava la sua chitarra elettrica, carina e sorridente: aveva gli occhiali, capelli lunghi e tanti anelli alle dita. I suoi occhi erano verde perla e aveva delle labbra molto sottili, infine per ultima cosa aveva delle occhiaie sotto gli occhi che venivano in gran parte nascoste dal mascara e da un pizzico di fard.

"Che carina, ma perché continuo a disegnarla?
Avrà a che fare ancora con Janet? Infatti entrambe sono molto simili...
Mi manca tantissimo, ma nessuno si ricorda di lei, ed io non sono né impazzito e non mi sto nemmeno inventando cose da un momento all'altro"

Suonò la campanella che segnava la pausa, e mentre metteva a posto i libri, senza accorgersene, la ragazza che stava dietro di lui, la sua amica Bianca prese il suo foglio col disegno e disse:
"Wow che disegno stupendoo!
Chi è questa, la ragazza che ti piace??"
Gli fece l'occhiolino.
"No, ma va è solo un disegno"
"Non ti credo " disse lei, poi si avvicinò al suo orecchio e gli sussurrò: "dammi i compiti di latino per oggi o lo farò sapere a tutta la classe hihi"
Siccome lui era il più bravo della classe, e stava molto simpatico alla prof, tutti volevano i suoi compiti, quindi non era affatto strano che qualcosa del genere accadesse
" Ragazzi " urlò lei e alzò il foglio in mano " Alex ha ..."
Non fece in tempo a finire la frase che lui gli disse "va bene, va bene te li do"
La sua faccia stava iniziando a farsi rossa ed imbarazzata.
"Eheh così si fa. Thank you" e gli diede un bacino sulla guancia e se ne andò via

Che stupida

Finita la lezione iniziò ad andare verso casa, doveva preparare il pranzo visto che quel giorno suo padre non sarebbe potuto tornare prima per via del lavoro.

Arrivò al supermercato e comprò gli ingredienti, e mentre uscì vide suo nonno Yoshio vicino alla tabaccheria con un mazzo di fiori
"Ciao nonno, dove stai andando di bello?"
"Vado a portare un mazzo di tulipani a nonna Julienne, sono sicuro che li troverà deeeliziosi ahaha"
Era molto sorridente, e lui era contento vederlo così, come un giovane che amava godersi la vita

Deve essere bello scrollarsi il peso di questa esistenza ed essere finalmente liberi e ad passo dal Paradiso

Ebbene sì, nonno Yoshio aveva combattuto contro gli americani, ma dopo la guerra si era trasferito in Canada e lì aveva conosciuto la nonna Julienne, che era morta qualche anno prima di ictus celebrale.

Alex non capiva bene come funzionasse questa abilità, ma erano loro a decidere quando apparirgli di fronte, loro non erano "fantasmi" ed il motivo preciso per cui apparivano solo Dio lo sapeva; ma oltre a vederli, Alex poteva anche parlare con loro senza doversi sforzare.
Semplicemente col "cuore", come avrebbe chiamato in seguito la sua abilità, che aveva acquisito sin da bambino dopo un incidente che era successo anni prima
Era così che aveva avuto modo di rapportarsi all'altro mondo, col cuore e  l'intuito soprannaturale che disponeva sin dalla nascita.

Aveva saputo da suo nonno che quando una persona muore viene accompagnata da un caro verso il Paradiso, ma siccome l'anima deve prima di tutto purificarsi, gli spiriti passano del tempo nel mondo dei vivi, facendo lì la loro vita di ogni giorno, e che quando si sentono spontaneamente pronti gli angeli li accompagnano nel Paradiso per far assaporare loro la felicità divina.
Non aveva ancora assistito a nessun caso di persone portate all'Inferno, per fortuna, ma suo nonno gli aveva detto che era una cosa traumatica da vedere, figurarsi viverla!

Ad ogni modo rivide il giardino di fronte alla scuola in cui aveva conosciuto Janet, e da lì iniziarono a presentarsi i ricordi di come si fossero conosciuti in quel giorno di tanti anni fa.

il giardino degli amarantiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora