cap 24: il cerchio di pietre

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Il vento ululava intorno a loro mentre Alex e Janet correvano ansimanti su per la collina, i polmoni che bruciavano per lo sforzo. Le figure d'ombra li inseguivano, una massa oscura e minacciosa che sembrava muoversi più velocemente di quanto fosse naturalmente possibile. Il cerchio di pietre in cima alla collina brillava di una luce soprannaturale, un faro nel buio della notte che si intensificava ad ogni loro passo.

"Alex!" gridò Janet, la voce rotta dalla fatica e dal terrore. "Il medaglione!"

Alex abbassò lo sguardo, sentendo il peso familiare del gioiello contro il petto. Il medaglione pulsava freneticamente, quasi bruciando contro la sua pelle attraverso il tessuto della maglietta. Con un gesto istintivo, lo afferrò e lo alzò verso il cielo stellato.

In quel momento, accadde qualcosa di straordinario. Un fascio di luce accecante esplose dal gioiello, squarciando l'oscurità della notte. L'energia si espanse in un semicerchio dietro di loro, creando una barriera luminosa che per un istante sembrò fermare l'avanzata delle ombre. I loro inseguitori emersero un grido disumano di rabbia e dolore, indietreggiando di fronte alla potenza della luce.

Approfittando di quei preziosi secondi guadagnati, Alex e Janet raddoppiarono gli sforzi. Con un ultimo scatto disperato, raggiunsero finalmente il cerchio di pietre. Non appena varcarono il confine invisibile del sito megalitico, entrambi furono sopraffatti da una sensazione di energia pura che permeava l'aria. Era come se avessero attraversato una cortina invisibile, entrando in un luogo dove le leggi della fisica non avevano più significato. I capelli sulla nuca si rizzarono, e ogni nervo del loro corpo sembrava vibrare in risonanza con qualcosa di antico e potente.

"E ora?" chiese Janet, la voce tremante mentre si guardava intorno freneticamente. Le pietre monolitiche si ergevano intorno a loro come sentinelle silenziose, le loro superfici ruvide che brillavano debolmente alla luce soprannaturale.

Prima che Alex potesse formulare una risposta, una voce familiare risuonò nell'aria, sembrando provenire da ovunque e da nessun luogo allo stesso tempo. "Alex, Janet, ascoltatemi attentamente."

"Mamma?" sussurrò Alex, il cuore che gli saltò un battito. Riconosceva quella voce, la stessa che aveva sentito solo nei suoi sogni più vividi negli ultimi anni, da quando sua madre era scomparsa.

Una figura eterea apparve al centro del cerchio, materializzandosi lentamente come se stesse emergendo da una nebbia invisibile. Era la madre di Alex, ma non come lui la ricordava. Sembrava più giovane, più luminosa, come se fosse stata purificata da ogni imperfezione terrena. I suoi occhi brillavano di una saggezza antica, e intorno a lei sembrava fluttuare un'aura di pura energia.

"Non c'è molto tempo," disse la figura urgentemente, la sua voce che risuonava con un'eco soprannaturale. "Il velo tra i mondi si sta assottigliando. Dovete chiudere il portale prima che sia troppo tardi."

"Ma come?" chiese Janet, la disperazione evidente nella sua voce. "Non sappiamo cosa fare!"

La figura della madre indicò il medaglione che ancora pendeva dal collo di Alex. "Il potere è dentro di voi, è sempre stato lì. Il medaglione è solo un catalizzatore, un focus per la vostra energia interiore. Dovete unire le vostre forze, concentrarvi sul legame che vi unisce."

Mentre parlava, le ombre avevano raggiunto il bordo del cerchio di pietre. Si muovevano come un'onda nera, spingendo contro una barriera invisibile che sembrava sul punto di cedere. Scintille di energia crepitavano nell'aria dove le ombre toccavano il confine del cerchio.

Alex e Janet si guardarono negli occhi, una comprensione silenziosa che passava tra loro. In quel momento, tutte le paure, i dubbi e le incertezze sembrarono svanire. Si presero per mano, il medaglione stretto tra i loro palmi uniti.

"Concentratevi sull'amore che provate l'uno per l'altra," disse la madre di Alex, la sua voce che iniziava ad affievolirsi come se stesse tornando nel mondo da cui era venuta. "È la forza più potente che esista nell'universo, più forte di qualsiasi magia oscura."

Chiusero gli occhi, lasciando che i ricordi fluissero liberamente tra loro. Il loro primo incontro nella libreria, quel giorno d'inverno quando Alex aveva regalato a Janet il libro di Murakami. Le lunghe conversazioni sui loro autori preferiti, le notti passate a leggere l'uno all'altra. I momenti di gioia condivisa e quelli di paura affrontati insieme. Ogni istante del loro amore diventava più vivido, più potente, come se stessero rivivendo la loro intera storia in un singolo, eterno momento.

Il medaglione iniziò a brillare intensamente, emettendo un calore che si diffondeva attraverso i loro corpi come una corrente elettrica. Le pietre intorno a loro vibrarono, risuonando con un'energia antica che sembrava risvegliarsi dopo millenni di sonno.

Le ombre urlarono, un suono che non apparteneva a questo mondo, pieno di rabbia e dolore. La barriera del cerchio pulsò, espandendosi visibilmente e respingendo l'assalto oscuro.

Alex e Janet sentirono una forza immensa scorrere attraverso di loro. Era come se fossero diventati conduttori di un'energia cosmica, canalizzando il potere stesso dell'universo. Con un ultimo, disperato sforzo di volontà, diressero quella potenza verso il centro del cerchio, dove una fenditura luminosa aveva iniziato ad aprirsi nell'aria.

Ci fu un'esplosione di luce accecante, così intensa che sembrò bruciare via l'oscurità stessa. Per un momento che sembrò durare un'eternità, il mondo intero parve trattenere il respiro. Il tempo stesso sembrò fermarsi.

Poi, all'improvviso, tutto tornò alla normalità. Le ombre erano scomparse, dissolte come nebbia al sole. Il cielo sopra di loro si era schiarito, le stelle brillavano di nuovo nel firmamento notturno.

Esausti oltre ogni immaginazione, Alex e Janet crollarono a terra, ancora mano nella mano. Il medaglione tra loro era ora freddo e silenzioso, come se avesse esaurito tutta la sua energia.

"Ce l'abbiamo fatta?" sussurrò Janet, aprendo lentamente gli occhi e guardandosi intorno con incredulità.

Alex si sollevò a fatica, scrutando l'ambiente circostante. Il cerchio di pietre era tornato alla sua apparenza normale, antiche sentinelle di roccia sotto un cielo stellato. Non c'era più traccia delle ombre o della presenza soprannaturale che li aveva minacciati.

"Credo di sì," rispose, la voce roca per l'emozione e la stanchezza.

Si voltò verso il punto dove aveva visto sua madre, ma la figura eterea era scomparsa. Tuttavia, Alex poteva ancora sentire la sua presenza, come un calore confortante nel cuore, una sensazione di amore e protezione che sapeva sarebbe rimasta con lui per sempre.

"È finita," disse Janet, stringendogli la mano e appoggiando la testa sulla sua spalla.

Alex annuì lentamente, lasciando che la realizzazione di ciò che avevano appena vissuto si facesse strada nella sua mente. "Forse questa battaglia. Ma ho la sensazione che sia solo l'inizio di qualcosa di più grande."

Mentre il sole iniziava a sorgere all'orizzonte, tingendo il cielo di sfumature rosa e oro, Alex e Janet rimasero seduti in silenzio, abbracciati nel centro del cerchio di pietre. Erano consapevoli che la loro vita non sarebbe mai più stata la stessa. Avevano affrontato l'impossibile, sfidato forze al di là della comprensione umana, e ne erano usciti trasformati.

Il medaglione, ancora stretto tra le loro mani unite, brillò debolmente una volta ancora. Era come se volesse ricordare loro che, qualunque sfida il futuro avesse in serbo, l'avrebbero affrontata insieme, forti del loro amore e della nuova consapevolezza del potere che portavano dentro di sé.

Mentre il nuovo giorno albeggiava, Alex e Janet si alzarono lentamente, pronti ad affrontare qualunque cosa li aspettasse. Sapevano che il mondo che avrebbero trovato scendendo da quella collina sarebbe stato diverso da quello che avevano lasciato. Ma erano cambiati anche loro, più forti, più uniti, pronti ad affrontare qualsiasi mistero o pericolo il destino avesse in serbo per loro.

Con un ultimo sguardo al cerchio di pietre, ora silenzioso e apparentemente ordinario sotto la luce del sole nascente, iniziarono la discesa. Il futuro era incerto, ma una cosa era chiara: qualunque cosa fosse accaduta quella notte, era solo l'inizio di un'avventura più grande di quanto avessero mai potuto immaginare.

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