Il tempo ha la straordinaria capacità di trasformare anche le esperienze più straordinarie in ricordi sfocati, quasi onirici. Così era stato per Alex, Jane e i loro amici. Tre anni erano trascorsi da quella notte sulla collina, quando avevano condiviso segreti profondi e affrontato verità sconvolgenti sulle loro anime e sul mondo spirituale che li circondava.
Ora, in una calda giornata di giugno, si ritrovavano tutti insieme, avvolti in toghe blu e con tocchi squadrati in testa, pronti a ricevere i loro diplomi. Il cortile della scuola era gremito di studenti emozionati e genitori orgogliosi. L'aria vibrava di aspettativa e nostalgia.
Alex, ora un giovane uomo alto e dalle spalle larghe, i capelli castani che gli sfioravano il collo, guardava i suoi amici con un sorriso. Erano tutti cambiati, cresciuti, maturati. Jane, al suo fianco, era più bella che mai. I suoi occhi verdi brillavano di eccitazione, i capelli rossi raccolti in un'elegante acconciatura sotto il tocco.
"Non posso credere che ce l'abbiamo fatta!" esclamò Rosa, aggiustandosi nervosamente la toga. I suoi capelli, un tempo ribelli e sempre spettinati, erano ora domati in morbide onde che le incorniciavano il viso. "Sembra ieri che eravamo al primo anno, terrorizzati all'idea di perderci nei corridoi."
Bjorn, ormai cresciuto in un giovane alto e atletico, con un fisico scolpito da anni di allenamenti di rugby, rise di gusto. "Parla per te! Io ho dovuto sudare sette camicie per passare matematica. Se non fosse stato per le sessioni di studio con Pierre, probabilmente sarei ancora al terzo anno."
Pierre, il cui aspetto fisico era cambiato meno rispetto agli altri, ma i cui occhi brillavano ora di una nuova consapevolezza e maturità, sorrise modestamente. "Non essere così duro con te stesso, Bjorn. Hai lavorato sodo."
José, il cui aspetto sognante si era trasformato in una presenza più sicura e carismatica, annuì. "Siamo cresciuti tutti, in un modo o nell'altro. Non solo fisicamente."
La cerimonia di consegna dei diplomi fu un momento toccante e solenne. Quando il preside chiamò il nome di Alex, il giovane salì sul palco con passo sicuro. Mentre riceveva il suo diploma, il suo sguardo cadde sulla prima fila, dove suo padre era seduto. Gli occhi dell'uomo erano lucidi d'orgoglio, un sorriso tremolante sulle labbra. Per un istante, proprio accanto a lui, Alex credette di scorgere la figura eterea di sua madre, sorridente e raggiante. Ma forse era solo un gioco di luci, un ricordo tanto desiderato da materializzarsi quasi davanti ai suoi occhi.
Tornando al suo posto, Alex strinse la mano di Jane, sentendo il calore e l'amore che emanava da quel semplice gesto. "Ce l'abbiamo fatta, amore," sussurrò lei, gli occhi lucidi di lacrime di gioia. "E siamo solo all'inizio."
Dopo la cerimonia, il gruppo si riunì per le foto di rito e per i festeggiamenti. C'era un'aria di eccitazione mista a malinconia. Stavano chiudendo un capitolo importante delle loro vite, pronti ad affrontare nuove sfide.
"Allora," disse Luke, il fratello minore di Alex, avvicinandosi al gruppo con un bicchiere di punch in mano, "quali sono i piani per il futuro?"
Alex e Jane si scambiarono uno sguardo complice. "Università," risposero all'unisono, ridendo.
"Io mi sono iscritto a Letteratura," spiegò Alex. "Voglio esplorare il potere delle parole, capire come possono plasmare la realtà e toccare le anime delle persone."
"E io a Belle Arti," aggiunse Jane. "Voglio imparare a catturare sulla tela non solo ciò che si vede, ma anche ciò che si sente."
Gli altri condivisero i loro piani: Pierre si sarebbe iscritto a Ingegneria, José a Filosofia, Rosa a Psicologia. Bjorn, con grande sorpresa di tutti, aveva deciso di prendere un anno sabbatico per viaggiare e "trovare se stesso".
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il giardino degli amaranti
RomanceUn ragazzo ed una ragazza, separati dalla distanza di un sogno e dalla realtà. Il posto più emblematico del libro è un giardino di amaranti, in cui il giovane Alex conoscerà una ragazza di nome Janet, una ragazza molto particolare e completamente d...