I giorni passavano e Jane si iniziava a sentire sempre meglio, i suoi colori ritornavano a vibrare come prima. Alex andava a portarle ogni giorno la colazione a letto, e notava benissimo come in pochissimo tempo divorava tutto. Zio Mark, un fantasma di un suo prozio che si mostrava di raro, ed in genere solo per criticare, faceva i suoi commenti viscidi come sempre e suo nonno la guardava con affetto, domandandogli se poteva rimanere per sempre in quella casa.
Le stagioni iniziavano a diventare più calde, sempre di più, ed Alex e Jane andavano sempre al parco, a giocare a tennis o fare birdwatching. Jane era sempre dolce con lui, e lui premuroso verso di lei.
"Ogni tanto mi sembra come se tu mi conoscessi da sempre. Sai quasi tutto di me senza che io ti dica nulla... Per caso, mi spii?" Disse lei mentre si faceva la coda ai capelli
"Macché" disse lui imbarazzato e distogliendo lo sguardo
"Domani finalmente tornerò a scuola. Saranno tutti in pensiero per me. Cosa dovrei fare?"
"A mio parere meglio se dici loro che sei stata in Vacanza, che ne so, a Parigi."
"Parigi?" Disse lei guardandolo con diffidenza
"Qualunque altro posto che ti vada bene. Ma non dare troppa confidenza a Blanca, potrebbe non scrollarsi più da te, diventa particolarmente stancante quando si passa troppo tempo con lei. E se Pier o Jose ti invitano ad uscire non ti fidare troppo... Non si sa mai quello che li passa per la mente. Sono abbastanza strani a volte."
"Mi sembri come una mammina"
"Eheh... Questo succede quando ci si deve prendere cura di tanti fratelli contemporaneamente"
"Ti capisco benissimo allora" disse lei, nel mentre che usciva il suo sacchetto del pranzo. Avevano deciso che avrebbero pranzato fuori al parco, visto che il cielo portava un bel tempo. Alex aveva preparato dei buoni panini al formaggio, rucola e bresaola, e per frutta invece dei grappoli d'uva ed albicocche. Lei invece solo un dolcetto che la sorellina di Alex le aveva insegnato in extremis. Ma onestamente dall'aspetto non sembrava molto buono...
"Che sarebbe quella roba?" Disse Alex additando la strana sostanza marrone tra le mani
"Zitto e mangia! Tua sorella mi ha insegnato questo tipo di torta"
"Ohh... Interessante. Sembra che le stai molto simpatica."
"Beh dopo che le ho dato un consiglio di amore riguardo un ragazzo che le piaceva, si mostra completamente affettuosa con me"
"Cosa? Ti parla della sua vita privata? Sighh... Con me non è mai successo"
Lei sorrise e le mise un dito sulle labbra "Perché sei un uomo".All'entrata in classe ci fu un gran frastuono. José Caballera, andò danzando verso Jane "È tornata la bella addormentata nel bosco" disse quasi cantando. E a quel punto John, Richard e Matthew la presero in braccio e la iniziarono a fare saltare
"È tornata, è tornata, è tornata!!"
Lei era diventata rossastra
"Fatemi scendere!"
Però a quel punto arrivo Paddy. Calmo, tranquillo, con i baffi pieni di saggezza che infondevano l'aria di sapere per almeno 10 anni. Tutti si silenziarono a quel punto...
Angie, una ragazza che dall'aspetto sembrava quasi una ragazza orientale, venne interrogata sulla filosofia di Kant, e come sempre si dimostrò essere molto capace e rapida ad apprendere nozioni difficili...
Durante la pausa tra una lezione el'altra, mentre Damian stava spiegando un nuovo progetto di matematica a Janet, un progetto molto importante che coinvolgeva anche Damian e Pierre, "i matematici", Lucy, una ragazza che stava sempre all'ultimo banco, si avvicinò timidamente a Janet, guardandola in un modo abbastanza particolare. Janet poteva sentire il suo sguardo fisso su di lei.
E mentre Maria e Bjorn dietro di lei facevano sempre i piccioncini, Alex mise un braccio intorno a Bjorn, come era solito fare, che sobbalzò all'istante e con ciò tutti i suoi strani di barba e baffi, come era solito fare, ed era un bello scherzo che spesso si facevano e a cui silenziosamente acconsentivano. Bjorn ricambiò l'abbraccio, ma Maria non la prese molto bene e lo guardò storto.
Alex osservava, quasi imparziale, come Janet se la sarebbe cavata nel rincontrare tutti i suoi compagni recenti di liceo. Con sua grande sorpresa nessuno domandò a lei cosa le fosse successo, anzi, tutti pensavano a coinvolgerla nei loro progrtti, dove andare, cosa fare ecc... Così la povera ragazza ricevette circa due inviti per uscire nel fine settimana col gruppo di Bianca, Angie e Melissa, ed un'altro di Domenica col gruppo di Maria.
Notò che durante la pausa merenda, mentre tutti erano a fare casino, bere, mangiare, giocare con i fogli di carta, urlare ecc... in disparte Lucy si era fermata a parlare con Janet, ma non capiva che cosa le stesse dicendo. Il suo viso era rosso per la timidezza, e faceva accenno a qualcosa che lei indossava. Però Alex non riuscì a proseguire oltre perché José a quel punto lo interruppe chiedendogli cosa ne pensasse dell'arte Messicana del dopo guerra e se ci fosse un collegamento tra il misticismo israeliano della cabala ed il complottismo globale.
Era, ripeto, un tipo molto strano."Che stanchezza!" affermò Janet stanca, con zaino sulle spalle e camicetta leggermente aperta per via del caldo (che attirò centinaia di sguardi maschili, come mosche sul cibo).
"Potresti coprirti leggermente?"
Disse Alex leggermente stizzato
"Ma fa troppo caldooo" rispose lei altrettanto scocciata
"Non vedi che tutti ti stanno guardando?"
Lei guardò intorno e incrinò il sopracciglio
"Apparte Bob (il bidello), e Jimmy la Mandragola - soprannome dovuto al suo tono di voce molto alto, ma anche al fatto che avesse il viso ricolmo di punticce da sembrare un'iguana- non vedo nessuno ad osservarmi"
"Concordo con lei, ma non fate caso a me, non dovrei essere qui ora, ma a fare lezioni di recupero di matematica"
Lo ignorarono come da lui richiesto, poi dopo un po' lui disse:
"Sì, era per dire, nel senso che è come se tutti ti stessero guardando"
"Cosa ti ha detto Lucy oggi durante la pausa della merenda? Qualcuno ti ha chiesto dove eri finita?"
"Nada de nada" disse lei "ma sembra che la classe intera mi soprannomini alle spalle "Aurora", sia perché si vocifera che io sia stata a letto e malata, e che tu sia il mio principe azzurro (a questa affermazione Alex si imbarazzò un poco). Nessuno si chiese che cosa abbia, sanno solo che sono stata male. Onestamente non so neanche io cosa mi sia successo, ma l'importante è che possa ritornare alla vita di prima."
"Per quanto riguarda Lucy... Sembra che sia un'esperta di materie esoteriche, ed il simbolo che ho su questa collana che mi hai regalato, sembra che sia abbastanza rara da trovare su una collana, così come il materiale di cui è fatto... " Lei guardò Alex di striscio, quasi pensierosa
"A proposito, dove l'hai comprato? Vorrei contattare il venditore"
"Era un venditore ambulante vicino al giardino degli amaranto... Una anziana signora"
"Ah!!" disse lei di colpo
Dobbiamo andare in fumetteria, è uscito il nuovo numero di One piece"
Alex si mise le mani in testa.Phil, come sempre, era sin da piccolo un grande appassionato di carte da gioco di Yu-Gi-Oh, ed a casa ne aveva a centinaia, ma quel giorno sembrava quasi che stesse facendo qualcosa di sospetto davanti al negozio, visto che se ne stava nascosto dietro ad un albero e con un binocolo agli occhi
Alex e Janet lo guardarono ma fecero finta di nulla. "Che sta facendo tuo fratello? Sembra un tizio strano così!"
"Boh... Scopriamolo"
Una ragazza entrò nel locale e lui da lontano si avvicinò ancora di più, poi ad un certo punto si accorse della loro presenza e chiese "che ci fate qui? Mi stanno cercando.. ho rubato una carta rarissima a quella ragazza mentre stavamo facendo un torneo di gioco e lei la sta ancora cercando. Dice che vale migliaia di euro..."
"Dalla e vatti a scusare" disse Alex
"Approfitta dell'occasione e provaci con lei" disse Janet.
Alex distorse lo sguardo, ed un tizio con la barba lunga disse "concordo con lei" acconsentendo con Janet.
Lei non lo poteva vedere dato che era il propietario della fumetteria morto dieci anni prima, cadendo da una giostra del luna park.
Phil si avvicinò alla ragazza e con molta vergogna si scusò come da consiglio, e la ragazza accettò le scuse, dopo aver detto qualche parola censurabile, e dopo di ciò entrambi andarono a fare una passeggiata, entrambi scoprendo di avere molte cose più in comune di quelle che pensassero.
"Tutto bene quel che finisce bene" disse Alex con un sorriso sul volto.
"Ora provaci tu con lei " disse il proprietario del negozio
"Col cavolo!" Disse Alex, ma non si accorse di averlo detto ad alta voce.
"Cosa? Che hai detto?" Disse Janet
"Niente niente, parlavo tra di me..." rispose lui imbarazzatoDopo che furono tornati a casa, Alex insegnò le lezioni che Janet aveva perso per la sua malattia, e nonostante lei non ci capisse granché ottenette dei notevoli risultati dalle sue lezioni.
"Senti, mi insegneresti a scrivere poesie?"
Alex diventò all'improvviso rosso...
"Perché vorresti? Come fai a sapere che le scrivo?"
"Ehm... Si dà il caso che mentre eri occupato a cucinare o a inseguire i tuoi familiari ovunque in giro per il paese, di nascosto abbia visto qualcosa"
"Brutta impicciona!"
Lei mostrò la linguaccia "Scherzetto!"
Poi lui poco dopo disse "uff! Va bene, ti insegnerò a scrivere poesie"
A lei scintillarono immediatamente gli occhi a forma di stella "Evvivaaaa!"
"Devi seguire questi 3 semplici passaggi:1) libera completamente la mente da ogni pensiero
2) esamina i tuoi sentimenti, come uno scienziato esamina coi suoi strumenti
3) lasciati prendere dal flusso di parole, lascia andare senza freni la tua mente, unendo stato d'animo ad emozione."Wow! Sembra molto difficile, ma allo stesso tempo anche molto semplice?"
Quella notte entrambi risero e scrissero poesie insieme, ognuno leggendo quella dell'altro, addormentandosi molto tardi
Il collare, sul comodino iniziava a scintillare come un telefono che si illumina quando riceve una chiamata, ma loro non ci fecero caso.
Giorni intensi li aspettavano, e periodi di rivelazioni attendevano Jane, ma lei non ci pensava, perché pensava solo a quanto fosse felice delle sue amiche che l'avevano invitato nei loro gruppi, a quello che avrebbero fatto e a cosa avrebbe dovuto indossare per l'occasione.
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il giardino degli amaranti
RomanceUn ragazzo ed una ragazza, separati dalla distanza di un sogno e dalla realtà. Il posto più emblematico del libro è un giardino di amaranti, in cui il giovane Alex conoscerà una ragazza di nome Janet, una ragazza molto particolare e completamente d...