Capitolo 1

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Apatica. Apatica. Apatica.
Alla gente piace definirmi così, se solo sapessero cosa mi ha portato ad essere così. La gente cresce con dei pensieri che non gli appartengono, crescono con ciò che gli viene detto, io no, forse è proprio per questo che alla gente non piaccio.
Dicono che la famiglia siano le persone di cui ti puoi fidare, invece io devo scappare da loro, devo mentire, per sopravvivenza, io devo riuscire a sopravvivere alla mia famiglia, di solito in famiglia ci si aiuta ma nella mia no.
Mio fratello, a lui voglio bene ma non è capace di capirmi, lui non lotta, lui si lascia convincere, molti pensano che sia un ragazzo viziato ma noi siamo tutti tranne che viziati, ci vengono imposte delle regole e quelle dobbiamo rispettare, non che io lo faccia ed è proprio per questo che mi detestano. Mio padre a gli occhi degli altri fà credere che ci dia tutto ma l'unica cosa che ci dà è del cibo se gli và e una casa dove stare, anche se lo scorso Natale a provato a cacciarmi, ci è riuscito ma in realtà non sapeva che stavo nello sgabuzzino con Dobby, lui si che è un vero amico.
Ora mi trovo nella mia stanza sul davanzale della finestra ad ascoltarmi  un pò di musica e fumarmi una sigaretta.
Stò ascoltando gli  AC DC, sono davvero bravi, loro sono pura energia, chiudo gli occhi e mi appoggio con la testa sulla finestra perdendomi nei miei pensieri.
Sento qualcuno togliermi le cuffie con forza.
"Ma sei sorda? Ti stò chiamando da mezz'ora vuoi rispondere o vuoi marcire in questa stanza per sempre? Io non lo sò davvero tu cosa abbia,le ragazze della tua età non sono così"
È mia madre a parlare, non sei come le altre, è questo ciò che mi continua a dire ma perché  essere come le altre? Io non voglio essere come loro, non ho amici, non ho mai avuto un ragazzo,
tutti mi vogliono solo per la mia bellezza, ho dei capelli lunghi e biondi, degli occhi azzurro ghiaccio ed una carnagione abbronzata.
Le mie forme sono più che sviluppate, ho un corpo perfetto, si lo ammetto sono bellissima ma con il carattere che ho nessuno può amarmi perché nessuno può capirmi, una volta molto tempo fà non ero apatica, ero solare, sorridevo, avevo amici ma dopo la sua morte nulla più per me è stato più lo stesso.
"Che cosa vuoi? Vi siete accorti adesso della mia presenza? Mi dispiace deluderti ma non sono come le altre o preferisci che mi comporti come una Troia"
Mi tirò uno schiaffo, era una routine ormai, tutto un cazzo di dejavu
"Tanto bella quanto orribile dentro, sei una persona spregevole, apatica del cazzo"
E con queste splendide parole se ne andò, bello vero? Odio la mia fortuitissima vita.
Sento la porta cigolare e ad entrare è mio fratello Draco.
Si avvicina e si siede affianco a me guardandomi ripetutamente, senza proferire parola prende le cuffie dalla mia testa e la porta alla sua, non appena sente la canzone ghigna.
"AC DC, forte"
Alzo lo sguardo ma la mia espressione è neutra, non proferisco emozione, si toglie le cuffie e le poggia sulle sue gambe
"Lo hai fatto ancora?"
Lo guardò e faccio una risata nervosa
"Fatto cosa? Intendi dire essere me stessa?"
Lui mi guarda con una sguardo di compassione, la compassione è tutto ciò che non vorrei mai e poi mai
"Dovresti andare avanti lei orami non c'è più, smetti di fare l'aptica"
Continuo a guardarlo con sguardo sempre più freddo
"Lei non si dimentica"
Dopo aver detto questa frase Draco si alza
"Volevo solo avvertirti questa sera vengono a casa   degli ospiti, mettiti qualcosa di carino"
Dopo ciò uscì dalla stanza, lui andava avanti io no.

Apatica /fan fiction Mattheo Riddle/Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora