Capitolo 2

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Era arrivata la sera, dovevano arrivare i famosi ospiti, dovevo fingere di essere una che non ero ma non questa sera, non mi interessano le conseguenze, tortura? Prima o poi finirà, morte? lo spero, marchiarmi? non ci riescono, uccidere qualcuno a qui tengo? non ho nessuno.
Per la cena mi misi un vestito nero lungo con una scollatura abbastanza evidente e con uno spacco a V dietro la schiena.
Mi guardavo allo specchio e non mi riconoscevo, non sò più chi io sia.
Dalla porta entra Draco che si posiziona dietro di me
"Sei bellissima"
Lo guardai attraverso lo specchio
"Ma non sono io"
Lui abbassò lo sguardo
"Alla cena ci sarà anche Bellatrix"
Ghignai
"Come se fosse la prima a volermi morta"
Lui sbuffo, forse anche lui non voleva essere ciò che è diventato ma ogni giorno la famiglia gli dava un motivo in più per esserlo, esasperazione, sento solo quello, a volte vorrei poter provare anche sollievo.
Draco mi porse il suo braccio
"Andiamo?"
Annuì con la testa e incrociai il braccio con il suo, stavamo sulla soglia delle scale, tesi, rigidi, sperando di non sbagliare, i nostri genitori ci raggiunsero e scesero le scale prima di noi, a nostra volta li seguimmo, eravamo arrivati di sotto, vidi il volto di Bellatrix, ogni tanto rabbrividivo al solo pensare quante persone avesse ucciso. Vidi il volto di Voldemort o come lo chiamavo io il mangiato, lo chiamavo così perché è stato mangiato dal potere, nei suoi occhi si vede solo l'oscurità neanche un filo di luce, vidi il volto di un ragazzo, un ragazzo mai visto prima ma suppongo sia il figlio di Voldemort, infine vidi Nagini, una bellissima donna intrappolata nel corpo di un serpente, con lei parlo a volte, ti sà ascoltare, non è cattiva odia Voldemort ma stranamente non è stato lui ad infliggergli la maledizione, in realtà non vuole mai dirmi chi è stato, a dir la verità lei non lo odiava ma odiava il fatto di non poterlo amare.
Arrivammo nella sala e Voldemort si avvicinò subito a me
" tu devi essere la figlia nascosta dei Malfoy, non capisco perché nascondiate tutta questa bellezza"
Era stato gentile ma sapevo che lo faceva soltanto perché voleva qualcosa da me , ora bastava soltanto capire cosa voleva ma ero stufa , ero esausta se vogliono uccidermi lo facessero
"Quella ragazza mio signore non è altro che spazzatura, se morisse a nessuno importerebbe"
Parole dure ma vere, non mi colpivano , non mi ferivano questa cosa và avanti da quando sono nata , Bellatrix la ripeteva in continuazione
"Bellatrix credo che la ragazza sappia parlare da sola no credi?"
Questa volta fu quel ragazzo a parlare
"Mi scusi"
"Patetica"
Borbottai con voce bassissima
"Come osi stupida ragazzina"
Provò a puntarmi la bacchetta contro ma la disarmai solo guardandola, ero forte ma non mi era concesso usare questi poteri, prima che potesse riattaccarmi Voldemort la bloccò
"Ragazza come ti chiami?"
"Mi chiamo Sofia"
Si avvicinò a me e mi prese il volto tra le mani
"Sei speciale"
Speciale? Io sarei speciale che caro Voldemort sei il primo a dirmi certe cose
"Lei viene con me"
Ero felice di andarmene da questa casa ma mi dispiaceva lasciare Draco, vedevo i miei genitori irrigidirsi ma non proferivano parola
"Mio sign-"
"Non era una richiesta era un ordine"
Abbassarono tutti lo sguardo
"La portiamo via ora"
Non mi diedero neanche il tempo di salutare Draco che si smaterializzarono in quella che suppongo fosse la loro casa.

Apatica /fan fiction Mattheo Riddle/Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora