capitolo 18

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Era ormai da giorni che camminavamo, il freddo si faceva sentire e Mattheo sembrava non volersi fermare "Mattheo ho freddo e sono stanca non penso di riuscire a camminare ancora per molto" si fermò e mi osservò, il suo sguardo era pensieroso, non era più entusiasto per la nostra avventura "ci accamperemo qui se non ce la fai" disse queste parole con tono dure ed autoritario, a stento riuscivo a riconoscerlo "mi spieghi cos'hai?" lo vidi irrigidirsi le spalle come se la mia frase lo avesse turbato, si voltò verso di me e mi guardò dritto negli occhi, non con il solito sguardo ma con quel vecchio sguardo da Apatico "non stiamo andando ad un parco giochi, molto probabilmente uno di noi due morirà e la cosa peggiore è che prima di morire mi odierai" furono le ultime parole che mi disse per tutta la serata, quella notte non riuscii a dormire, nella mia testa c'era quella frase detta da lui "e la cosa peggiore è che mi odierai" cosa voleva dire con quella frase, come potrei mai odiare l'unica persona che mi ha fatto sentire viva, non ci riuscirei mai. Mi girai verso di lui con un solo pensiero nella testa, lo perderò? questo non potrà mai succedere "Mattheo....Mattheo svegliati per favore" gli dissi continuando a scuoterlo, aprì le palpebre girandosi lentamente verso me "che c'è"  "tu non puoi sacrificarti per me, non lo permetto, non posso perderti" dissi con voce quasi tremolante "hai paura ti perdermi Sofia?" disse con tono quasi divertito ma io di divertente in tutto ciò non ci trovavo niente, e questo lui sembrava capirlo, il suo sguardo dai divertito diventò serio, mi guardò dritto negli occhi, mi appoggiò la sua mano sopra la mia guancia ormai bagnata da qualche lacrima e mi disse "quando la morte mi prenderà per mano con l'altra stringerò te e ti prometterò di trovarti in ogni vita" le mie lacrime cominciarono a rigare tutto il mio viso "Sofia, il mondo è pieno di entità con le quali non si può negoziare. Ma in qualche modo si vive comunque no?" tremavo dalla paura di perderlo, ogni sua singola parola per era poesia e se un giorno dovessi pensare di non ascoltare più quella poesia morirei dentro "o insieme o niente" lui mi guardò quasi stupito dalle mie parole "non posso permettermi di essere la causa della tua morte" disse con quel solito tono autoritaro " ed io non posso permettermi di avere la tua sulla mia". La conversazione di quella sera finì lì ma mi promisi una cosa per lui evocherò cieli elettrici e mari iridescenti e serate piene di risate e battute stupide . Disegnerò un intero mondo in cui lui, in qualche misura, sarà ancora la persona che aveva desiderato di essere.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Oct 16, 2021 ⏰

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