Part 14

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Le Qualifiche sono terminate, è stato veramente emozionante.
Charles ha fatto la pole. L'ho visto dallo schermo della motorhome red bull esultare felice, bellissimo nella sua tuta rossa, con quel sorriso che mi conquista anche attraverso lo schermo.
Max è incazzatissimo, nonostante io e Ilenia abbiamo tentato di fargli capire che il secondo tempo è un risultato eccezionale, per il suo standard personale non è abbastanza.
Che mentalità strana che hanno i piloti!
Avrei tanto voluto andare da Charles e abbracciarlo ma so perfettamente che non sarei riuscita a trattenermi così ho resistito e sono tornata in hotel. Mi manca, lo so, lo sento dentro il cuore. Pierre sta cercando di farmi stare bene e a volte riesce nel suo intento, riesco ad essere serena, ma appena chiudo gli occhi vedo Charles.
Ho però trovato un modo per  smettere di pensare a lui in quel modo, rivedere e rivivere quei pochi minuti nel giardino della villa mentre fissavo quella panchina occupata da barbie e Ken. Il destino mi ha giocato un brutto scherzo. Quando ero piccola chiedevo sempre ai miei genitori e poi ai miei zii in seguito di avere una barbie, poi un'altra e un'altra ancora. Mi nascondevo negli angoli di casa e giocavo con loro. C'erano tante barbie e un solo Ken. La mia immaginazione mi portava sempre a far scegliere a Ken la barbie più bella, quella bionda con gli occhi azzurri, io ero ovviamente la barbie con i capelli e occhi scuri, quella che nei miei giochi veniva sempre scartata dal bellissimo e stronzo Ken.
Dopo anni, il mio gioco è diventato realtà.

"sei pronta?" mi chiede Pierre dalla porta del bagno.
Sono qui dentro da un po' immersa nei miei pensieri. Mi allaccio la scarpa e esco.
"avevo sperato che avessi cambiato idea" gli dico
"cambiare idea? No no si corre ragazza"
"senti Forrest Gump devi sapere che l'unica volta che ho corso io è stata dai miei zii per scappare da un cane che mi correva dietro"
Ride indicandomi come un bambino
"è proprio da te Giulia!"
"la pianti di prendermi in giro?" cerco di fare l'offesa ma scoppio a ridere anche io, in effetti è proprio da me.

Se andare in bici è stato faticoso, la corsa è un suicidio. È come se mi stessero tirando fuori il cuore dal petto a ogni passo che faccio. Sono partita con delle ottime intenzioni, poi dopo la curva prima del lungomare ho iniziato a rallentare, ora la mia corsa è un misto tra un incedere pietoso e un camminare claudicante. Vedo  Pierre all'orizzonte quasi, come cazzo farà rimarrà sempre un mistero per me.
"vaiii Forrest!! Corri!!!" urlo ma è talmente lontano che non mi sente.
Una coppia di ragazzi che mi passa accanto in direzione opposta alla mia ride della battuta, il ragazzo mi dice
"vai aumenta, lo riprendi"
"grazie! Ci sto provando" gli rispondo
Sono la barzelletta di Monaco.
Provo a respirare ritmicamente e a contare come faceva pierre quando andavamo in bici. Mi concentro sulla strada e non sui dolori che invadono il mio corpo. Funziona!
Sto correndo quasi normalmente, vedo la sagoma di Pierre meno lontana. A noi due Gasly!
Concentrandomi sulla corsa, ho la testa libera. Wow, che sensazione di libertà.
Non so se vado bene io o se Pierre ha rallentato ma l'ho quasi raggiunto. Ah-ah vediamo che mi dici ora!
Preso! Gli tocco un braccio e mi vede, sorride e continuiamo a correre fianco a fianco.
Dopo poco ci fermiamo.
Ci guardiamo aspettando che il respiro ci torni normale.
Mi appoggio al muretto, vicino a noi degli scalini che portano a una piccola insenatura sotto di noi.
"sono sorpreso Giulia"
"visto maestro? Ce l'ho fatta. Ora il dramma sarà tornare"
"come ti fa sentire correre?"
"libera Pierre, libera e serena"
"era proprio quello che volevo farti provare, ora sai che quando ti senti oppressa puoi correre e ti sentirai meglio"
"grazie Pierre, come farò da domani senza di te?"
"ci vedremo presto, puoi venire da me quando vuoi lo sai, siamo amici ora vero?"
"si certo"
Lo abbraccio, Pierre è stato una sorpresa, una persona straordinaria, un vero amico.
"Pierre!" una voce che conosco benissimo lo chiama.
Cazzo! E ora?
Sono protetta dalla sua vista dal corpo di Pierre
"calmati, stiamo solo correndo"
"ma non è per quello! Non potrebbe dire nulla, non si dovrebbe neanche permettere! Potrei anche baciarti ora, dovrebbe solo starsene zitto a guardare!"
"Non farlo ti prego, almeno non qui davanti a lui" ride prendendomi in giro
Guardo le scale e mi viene un'idea.
"spostati a destra"
"che..."
"spostati! Ora!"
Come due gamberi ci spostiamo di lato e io scivolo sotto le scalette accucciandomi i più possibile.
Giusto in tempo, è arrivato da Pierre
"ehy Charles! Corsetta?" Pierre guarda verso le scale dove sono nascosta
"si, avrei giurato di averti visto in compagnia" gli dice Charles.
"nah! Programmi per stasera?"
"il solito, starò a casa e come ogni sera scendo da Ilenia a controllare se Giulia è tornata"
Mi si ferma il cuore, scende a vedere se ci sono?
"oggi è stata molto dolce con te no?" gli chiede Pierre
"si ma non sai che fatica che ho fatto a non prenderla in braccio e portarla via"
Oddio mi sta venendo un infarto
"Charles che vuoi fare?"
"aspetto che torni a casa Pierre"
"Charles, Giulia è una ragazza straordinaria, si merita il meglio. Tu cosa vuoi?"
"che intendi?"
"cosa è per te?"
Non rispondere, ti prego, non rispondere, se dici un'amica o solo un'attrazione mi uccidi su queste cazzo di scalette.
"qualcosa da scoprire Pierre, ma qualcosa di forte, di unico che non ho mai provato"
"tornerà Charles, prima o poi lo farà"
"ci vediamo domani allora, riposati e niente ragazze!" gli dice mentre sento la sua voce allontanarsi, deve aver ripreso a correre
"neanche tu! E stai lontano dalle panchine!" gli risponde Pierre
"stronzo!" è l'ultima risposta di Charles
C'è silenzio
"esci cretina" mi dice Pierre
"ho un nuovo nome a quanto pare"
"dicevo per dire"
"io no, da oggi mi chiamo qualcosa Conti, carino no?"
Scuote la testa
"andiamo qualcosa, torniamo in hotel"

"e questo sarebbe un film Pierre?"
"zitta ora c'è la parte più bella"
Lo guardo mentre sgranocchia i pop corn, glieli prendo un po' e li mangio anch'io. Gli piace proprio! È concentratissimo.
"ma dai! È proprio una cazzata, come se una potesse realmente guidare così!"
"perché no?"
"Non lo so ma credo sia impossibile"
Il film è finito e anche i pop corn, li ho finiti io.
"sei strano Pierre, che hai?" non è il solito, è pensieroso.
"è per la gara di domani?"
"no non è per quello, è che mi sono abituato ad averti tra i piedi e credo che mi mancherai"
Sono scioccata, la butto sullo scherzo
"senti senti, questa non me l'aspettavo proprio"
"mi conosci poco Giulia"
"so che sei dolcissimo e un ragazzo eccezionale e che non vuoi farlo vedere a nessuno, ecco perché hai quella maschera da stronzo, egocentrico, freddo e donnaiolo"
Mi guarda sbarrando gli occhi
"alla faccia della sincerità eh"
"è la verità! E mi mancherai anche tu, veramente"
"solo tu e Charles avete capito davvero come sono, e per colpa tua gli ho mentito anche oggi" non è arrabbiato sta sorridendo
"vai a letto ora, devi correre domani"
"agli ordini mamma!" mi dice e si mette a letto era stanco lo avevo notato.
Mi sdraio anch'io guardando il soffitto, mi sentirò sola come lui, Max e Ilenia andranno insieme, Lando la raggiungerà in Olanda dopo il matrimonio. Charles qui a Monaco con i suoi amici e la sua barbie. Io a Roma e Pierre a Milano da soli. All'improvviso mi viene un'idea, mi giro a guardarlo, è ancora sveglio.
"Pierre ho un'idea"
"oddio devo avere paura?"
"deficiente! Stavo pensando che se non hai da fare puoi venire con me"
"davvero?" mi chiede
"si ci divertiremo, invece che stare da soli a deprimerci sempre se non hai di meglio da fare eh"
"no no, sarei stato solo a Milano, un po' di compagnia mi farà bene anche se è la tua"
Gli tiro un cuscino.
"Non ti aspettare una villa di lusso però, andiamo dai miei zii, ti piaceranno vedrai"
"guarda che sono un ragazzo normalissimo, non guardare l'apparenza che da essere un pilota di formula uno"
"Non l'ho mai fatto"
Mi arriva un cuscino in faccia.
"devo fare una cosa prima però"
Mi Alzo e riprendo i miei vestiti dalla sedia e mi dirigo verso il bagno per cambiarmi.
"dove stai andando?" mi chiede
"devo andare a casa, veramente un piano sopra, l'hai sentito no? Scende ogni sera a vedere se sono tornata. Devo dirgli che per qualche giorno non sarò qui"
"sei sicura?"
"si Pierre, devo vederlo"
"vuoi che ti accompagno?"
"no devo farlo da sola, posso farcela" entro in bagno e prima che chiuda la porta mi chiama
"Giulia?"
"dimmi"
"nella mia borsa in bagno ci sono i preservativi, prendili"
Lo guardo scioccata
"sei proprio un cretino Pierre! Invito revocato"
Sbatto la porta
"scherzavo!" mi urla
"Non succederà niente, ha paura di me!" gli rispondo mentre mi vesto
"sei proprio un idiota Charles" lo sento dire piano

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