Part 6

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Ho passato una notte agitata, mi addormentavo, sognavo e mi svegliavo, mi riaddormentavo, sognavo e mi risvegliavo.
Alle 6 mi sono alzata definitivamente. Ora sono al terzo caffè, sono elettrica.
Oggi non abbiamo lezioni e io e Ile abbiamo deciso di andare alla spiaggia di Larvotto.
Lei ancora dorme, io sto leggendo un libro, almeno ci provo. La protagonista è innamorata di un ragazzo ma intrattiene ancora dei rapporti con il suo ex.
Pure tu? Penso diretta alla protagonista, chiudo il libro stizzita. Poi ci ripenso, lo riapro e leggo, chissà come finirà la storia, magari mi da dei suggerimenti.
Leggo ancora un capitolo, la poverina non riesce più ad avere rapporti né con uno né con l'altro, lascia tutti e parte per un viaggio. Bell'idea!
"buongiorno, che leggi?"
"buongiorno, la storia della mia vita sembra"
"finisce male, ti avviso, l'ho letto"
"meraviglioso" chiudo definitivamente il libro.
"mi ha scritto Max, tra poco ci porta i vip pass per il gran premio"
"sta venendo qui?"
"si, calmati"
"come calmati Ile?!"
"ci sono io, non succederà nulla, volete farlo davanti a me?" chiede ironica
"ahah simpatica. Sono in pigiama, non ho dormito, un mostro"
"ti devo ricordare che ti ha visto nuda?"
"no non ricordarmelo"
Suonano alla porta, la guardo mentre con tutta la calma del mondo si prepara il caffè.
"Non vai ad aprire a tuo fratello?"
"no ci vai tu"
"perfetto grazie eh"
Apro senza chiedere chi è.
Max è in tenuta da corsa, bello con il suo fisico che rasenta la perfezione.
"oh mio Dio! Buongiorno Giuls"
"buongiorno Max, si lo so sono un mostro"
"no no invece il contrario, vederti così è un colpo al cuore" mi dice
Ovviamente mi sta prendendo in giro penso.
"si si come no, entra cretino"
Entra e io chiudo la porta, mi giro per andare in cucina ma gli sbatto contro, non si era mosso.
"sei dannatamente sexy Giuls"
"Max è un pigiama"
"si corto, lascia poco all'immaginazione, il tuo seno si intravede, i pantaloncini coprono poco"
"piantala"
Mi spinge verso il muro e mi si appiccica addosso.
"mi fai impazzire"
Mi sfiora la maglietta alzandola e accarezzandomi la pelle che si ricopre di brividi.
"Max ti prego, riprenditi subito, c'è tua sorella in cucina"
"cazzo" mi dice lasciandomi andare
"ehy fratellone" gli dice Ilenia
"ma tu a quest'ora non dormi?" le risponde guardandomi
"Non avevo più sonno ma poi a te che ti frega?"
"proprio stamattina non dovevi avere sonno"
"ancora? Ma che hai?"
"cose mie"
"io vado a vestirmi" li interrompo
"se resti così è meglio Giuls" mi dice Max strizzandomi l'occhio.
"ahhh ho capito! Sei malato fratello- esclama Ile - se volete vado in camera mia a fare colazione" ride
"magari, vai" le risponde il fratello
Guardo Ilenia con uno sguardo assassino.
"scherzo" mi sussurra passandomi vicino per andare sul divano.
Max posa gli accessi vip sul tavolo e mi viene vicino.
"quando ci vediamo?"
"domani?" gli dico prendendo tempo, so che da giovedì sarà impegnato con il gran premio
"dovrò resistere fino a domani?"
"guarda che non succederà nulla Max" gli dico
"pranzi da me?"
"d'accordo, dopo l'università vengo da te... A pranzo" gli dico rimarcando bene la parola pranzo
"intanto sarai da me, poi si vedrà. Ciao ragazze!"
Mi da un bacio veloce e se ne va.
Appena chiude la porta Ilenia mi guarda
"un bel buongiorno? Ci avete messo una vita a entrare
"se fossi andata ad aprire tu non avrei avuto lui addosso mentre stavo spiaccicata mezza nuda sul muro tipo mosca"
"veramente?"
"si da ieri che ha difficoltà a trattenersi"
"ahia"
"che vuoi dire?"
"che gli fai proprio un brutto effetto"
Ripenso alla mie pelle coperta da brividi mentre mi accarezzava
"e non è il solo Cristo!"
Ilenia mi guarda ancora e mi sorride
"posso dirlo ora cosa siete?"
"no, ti tiro qualcosa se lo dici"

La spiaggia di Larvotto è bellissima, finalmente un po' di pace.
Io e Ile ci siamo messe sotto uno dei pini marittimi che ci sono sulla spiaggia, io sto ascoltando la mia musica, lei sta leggendo l'ultimo libro che ha comprato.
L'aria del mare mi rilassa, posso finalmente sentire la mia testa liberarsi dopo giorni pesanti, ricchi di contraddizioni e imbarazzi.
Ci sono dei bambini che giocano felici, ecco Dio potrei tornare piccola così e ricominciare da capo? A quell'età dove fare un castello di sabbia era la cosa più bella del mondo.
"a che pensi?" mi chiede Ile.
Mi sfilo le cuffiette
"a quanto era bello avere in testa solo i castelli di sabbia"
"di nuovo pensieri?"
"per quanto mi sforzi di non pensarci, sono sempre qui"
Chiude il libro e mi guarda
"senti Giuls proviamo un'altra cosa, cerca di lasciare libero sfogo alle tue sensazioni, non frenarti, non stare a pensare a cosa è giusto e cosa è sbagliato. Vediamo dove ti porterà il tuo istinto"
Ci penso un po' su
"no Ile, troppo rischioso, farei più casini di ora"
"impossibile" ride
"perché non mi lasciano in pace? Potrebbero avere decine di ragazze a settimana entrambi, tu spiegami perché tuo fratello si è fissato con me e quell'altro fa il diavolo travestito da santo"
A Ilenia è sempre piaciuto analizzare a fondo le situazioni, ho sempre pensato che la sua strada fosse la psicologia ma non ne ha voluto sapere.
"Charles credo abbia paura" mi dice
"paura? Lui? Fidati Ile, da come mi sfiora e mi tocca non è il tipo che ha paura"
"Non quella paura, ascolta, ha perso il padre pochi anni fa, poi il suo amico Jules in un gravissimo incidente in pista, era il suo mentore dopo il padre, poi in ultimo un altro suo caro amico Anthoine. Una volta parlando mi aveva detto che si sentiva come se ogni volta che amava qualcuno, nel giro di poco tempo gli veniva tolto. Credo che abbia il terrore di legarsi a qualcuno di nuovo"
Le sue parole mi colpiscono al cuore, ecco perché giorni fa mi aveva detto quella cosa, il discorso di Ile fila
"ok fin qui ci sta, ma se hai questo blocco, non vai avanti con quegli atteggiamenti no?"
"magari è combattuto, vorrebbe ma ha paura"
"evvai!" esclamo sarcastica
"per quanto riguarda Max, credo ci sia di mezzo il fatto che si è sempre sentito solo, io lontana a studiare fuori, mio padre che è sempre stato assente, da quando abbiamo 14 anni e sei entrata nella sua vita sei stata per lui quella certezza che gli mancava e lui lo è stato per te. Passavate ore insieme, parlavate di tutto, anche delle vostre cose intime, conoscete i vostri segreti più profondi. Crescendo voi e crescendo le vostre emozioni sessuali questa cosa vi ha unito ancora di più, vi date un appagamento l'un l'altro così forte che non riuscite a smettere, avete paura di perdervi"
Analisi perfetta
"grazie Freud, ma la domanda resta, che faccio?"
"questo devi capirlo da sola, io mi vivrei entrambi e lascerei fare al destino. Ora vieni, basta tristezze... Godiamoci la vita"
"si hai ragione"
Ci alziamo e andiamo al bar.

Sono pronta, vestita in attesa che arrivi Charles.
Dopo l'analisi di Ilenia, mi sento più tranquilla, lascerò che le cose vadano come devono andare, almeno non rischiero' di impazzire.
Eccolo, è arrivato.
"ciao cerbiattina, pronta?"
Ma quanto è bello? Mi chiedo
"certo! Tu?"
"emozionatissimo"
"per una carbonara Charles?" rido
"no, perché tra poco sarai a casa mia" mi sorride
Devo comprare un estintore da borsa, esiste?
"andiamo Forza, la prima regola di un buon piatto è una buona spesa" gli dico facendo finta di non sentirmi bruciare dentro.
"agli ordini"
Mi prende per mano e scendiamo. Non mi lascia la mano.
"Charles so camminare, non c'è bisogno che mi tieni la mano come i bambini"
"Non è per quello Giulia. Non c'è cosa più bella secondo me di tenersi per mano, le mani toccano, sfiorano, sono le prime nostre cose che ci danno sensazioni, e prenderti per mano mi da sensazioni straordinarie"
Oddio, posso momentaneamente prendere fuoco come una fenice e poi risorgere dalle mie ceneri?
"sei dolcissimo Charles" gli dico stringendogli la mano
"sono molto più di questo"
"si anche un po' egocentrico"
Mi guarda negli occhi
"Non intendevo questo"
"e cosa intendevi?"
Siamo vicinissimi
"lo scoprirai"
"quando?" gli sussurro quasi sulle labbra, mi sento impazzire
"calma cerbiattina, non c'è fretta" mi dice
Se ci tieni alla mia salute mentale, si c'è fretta, ho fretta di toccarti, di baciarti.
Con uno sforzo titanico riprendo a camminare fino al negozio, lui sempre per mano.

Stiamo tornando a casa con la busta della spesa fatta.
Charles mi sta raccontando dei segreti delle strade di Monaco, le conosce perfettamente e domenica vuole vincere.
"verrai?" mi chiede
"si io e Ilenia ci saremo, Max ci ha fatto avere i vip access"
"verrai a trovarmi al box?"
"certo, se posso verrò a salutarti"
"certo che puoi, ti aspetto allora"
Siamo arrivati davanti la sua porta di casa.
Apre e mi fa entrare
"prego cerbiattina"
Casa sua è spettacolare, moderna, ordinata, in sala nella sua libreria ci sono un'infinità di trofei, targhe, e una serie di caschi, i suoi caschi da corsa.
In mezzo alla sala, davanti la vetrata che da sul balcone un pianoforte bianco.
No! È lui il pianista di quella meravigliosa musica?
Mi avvicino al pianoforte e spingo un tasto.
Lui è rimasto dietro di me, mi volto e mi sta guardando.
"ti piace la musica?" mi chiede
"sei tu?"
"chi cerbiattina?"
Mi siedo sullo sgabello davanti al piano
"da quando sono arrivata, ogni sera esco sul balcone e ascolto una musica deliziosa, mi sono sempre chiesta chi fosse quell'anima così dolce che riesce a suonare una musica così bella. Non posso credere che sei tu!"
"si sono io, suonare mi fa stare bene, non Credevo che mi ascoltassi, ne sono felicissimo"
"dopo cena ti andrebbe di suonare qualcosa?" gli chiedo
"certo! Ora andiamo in cucina e divertiamoci"
Mi Alzo e lo seguo.

"tagliali più sottili Charles"
Vederlo così mi fa sorridere.
Si sta impegnando, ci tiene proprio.
"fatto! Dimmi che va bene cerbiattina"
"si ora si" rido
"oh Dio ti ringrazio, stavo sudando" ride anche lui
"dai ora sbatti queste uova e mettici il formaggio insieme, poi sbatti ancora, sbatti forte, con tutta la forza che hai"
"ma è un allenamento!"
"dai, forza"
Inizia a sbattere ritmicamente, poi aumenta, mi ha preso in parola.
Fa schizzare la crema dappertutto.
"Charles più piano!"
Mi guarda e ride, ho sul viso degli schizzi di crema.
"mi dispiace, sono un disastro in cucina te lo avevo detto"
"no invece non lo sei per niente, calmati sei bravissimo" gli dico mentre prendo un pezzo di carta per pulirmi
"aspetta, faccio io" mi prende il pezzetto di carta e mi pulisce la guancia.
Mi è troppo vicino, troppo e le sue dita sul mio viso mi stanno dando i brividi.
"sono pulita Charles" gli dico con voce tremante, sta indugiando sul mio viso.
Lascia che la carta cada in terra e fa scendere la sua mano fino al bottone della mia camicia, scotto.
Sbottona il primo bottone, poi il successivo. Il mio respiro diventa affannato, sono immobile, non mi muovo, non parlo se lo facessi lui si tirerebbe indietro e non voglio, in questo momento non voglio.
"dimmi qualcosa Giulia" mi dice
"cosa Charles" tremo
"dimmi di fermarmi ti prego"
"Non posso farlo, non voglio che tu lo faccia"
"devo farlo, non vorrei credimi ma devo farlo"
Sta sbottonando il penultimo bottone
"perché? Perché devi?"
"se perdo anche te?"
"Charles non mi perderai"
"succederà qualcosa e io non voglio soffrire ancora"
Ho la camicia completamente sbottonata e le sue mani a contatto diretto con la mia pelle.
Sto impazzendo dalla voglia di lui. Mi guarda negli occhi e vedo che è combattuto.
L'acqua della pasta che sta bollendo esce fuori dalla pentola spegnendo il gas.
Si muove veloce e lo spegne interrompendo la magia di quello che stava accadendo.
"cosa manca per la carbonara?" mi chiede tornando subito lo Charles cuoco
"solo la pasta, ce l'hai quasi fatta Charles" gli rispondo abbottonandomi di nuovo la camicia.
Non è proprio destino tra noi.

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