Capitolo 4 🌿

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_Latte alla banana? Lo adoro!_

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_Latte alla banana? Lo adoro!_

 
«Ah» un gemito lasciò le labbra secche di Jimin. Si rigirò tra le coperte, con quella scomoda e improvvisa sensazione.

«Uh» rispose l’altra voce, mentre il proprietario spostava violentemente la gambe tra quelle dell’altro.

«Levati Taehyung!» borbottò con un sibilio «Mi stai schiacciando le palle»

E Taehyung gli rise nell’orecchio, rotolando di fianco e abbracciando quel bozzolo. Strusciò la testa sulla cima, piantandoci troppi baci veloci.

«Chi ti ha aperto?» il maggiore alzò velocemente le coperte, imprigionando anche l’altro. Lo abbracciò dalla vita, accarezzandogli la testa dopo averlo baciato su una guancia.

«Yoongi Hyung.» sussurrò con l’iperattività acquietata per le coccole. Socchiuse gli occhi. In fondo aveva dormito poche ore e aveva ancora sonno. Abbracciò lo stomaco dell’amico, circondandogli la vita con una gamba.

«È in camera?» chiese Jimin, convinto che durante la notte non fosse tornato.

«Si e se state zitti posso continuare a dormire.» si sentì un cigolio. Segno che Yoongi si fosse girato nel letto infastidito.

Taehyung rise mentre alzava il lenzuolo sulla testa di entrambi per camuffare le loro voci.

Ora erano faccia a faccia e i nasi quasi si sfioravano.

«Un uccellino mi ha detto che ieri eri così ubriaco da aver sbagliato stanza.» sussurrò guardandolo. «Di esserti dimenticato di avere le chiavi appese ai pantaloni e di esserti quasi spezzato il collo» rise senza ritegno, in confronto al ragazzo che glielo aveva raccontato in maniera più o meno seria.

Jimin aprì un solo occhio. Improvvisamente si ricordò della grossa figura di merda che aveva fatto la scorsa notte e arrossì, nascondendo il volto nel collo dell’altro.

«Lasciamo stare, non ho neanche ringraziato quel povero ragazzo.» borbottò «Appena andiamo a fare colazione gli compro qualcosa per scusarmi. È il tuo coinquilino, vero?» chiese.

Taehyung lo accarezzò dietro la nuca per tranquillizzarlo «Si, e non c’è bisogno che tu lo faccia, quando me lo raccontava non ne sembrava infastidito… anzi, quando stamattina mi ha sentito alzarmi, ha alzato la testa dal cuscino solo per dirmi di controllare se fossi ancora vivo.» ridacchiò, sentendolo mugolare dall’imbarazzo.

Ma Jimin aveva davvero un cuore grande e si sentiva in colpa per il suo comportamento, quindi, quando furono fuori e si fermarono nei chioschetti per le strade, mantenne la sua parola.

Non sapendo i gusti dell’altro e dato che anche Taehyung ne fosse all’oscuro, comprò un po’ di tutto, riempiendo quasi due buste di plastica.

Amore agli agrumi//Jikook/Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora