_A.M.come music Academy_
I ciuffi arancioni svolazzarono liberi alla brezza del vento. Jimin arricciò le labbra, scintillanti in maniera naturale, mentre cercava di riportarsi sulla fronte i capelli.
Taehyung, accanto a lui si mordeva il labbro, provando lo stesso fastidio dell'amico per colpa del vento che faceva svolazzare la sua cravatta leggera e celeste. Essa si sposava impeccabile con i suoi capelli color del cielo.
«Chim.» borbottò la sua voce profonda da diciannovenne. «Jiminie....» riprovò mentre le mani, impanicate, cercavano di sistemare la cravatta che svolazzava imperterrita.
E Jimin finalmente si voltò verso il ragazzo al suo fianco. Gli regalò un sorriso, seppur carico di ansia quanto lui.
«Lascia fare a me, sbadato.» sussurrò con la voce che tremava. Scacciò le mani invadenti e rifece da capo il nodo alla cravatta, inserendola poi all'interno della giacca «Hai diciannove anni oramai, dovresti imparare a sistemarti la cravatta.» borbottò, guardando gli occhi scuri e luminosi della sua anima gemella.
Egli fece il labbruccio «Ma c'è Jiminie con me» e quando lo vide alzare gli occhi al cielo ridacchiò. Lo baciò sulla guancia prima di osservarlo, ignorando le persone intorno a loro che li superavano infastidite.
Jimin era proprio bello in divisa scolastica. Era impeccabile con la sua cravatta ferma, il colletto piegato maniacalmente e i pantaloncini senza alcuna piega. Le calze bianche, che su tanti risultavano ridicole, a lui donavano, armonizzando con i polpacci tonici dove si fermavano.
«Sei perfetto Jimin. Andremo bene, vedrai.» sussurrò, notando i suoi occhi agitati e le labbra strette.
E solo in quel momento Jimin si lasciò andare ad un sorriso. Uno di quelli che gli faceva scomparire gli occhi.
Senza esitazione prese la mano del suo amico e ignorando li sguardi curiosi, imbarazzati e disgustati, riprese a camminare sul sentiero alberato. Capendo che finché fosse stato con Kim Taehyung, tutto sarebbe andato bene.
«Ragazzi! State attenti!» la mamma di Jimin urlò, sovrastando il chiasso degli altri studenti e il rumore del valigie contro l'asfalto. La donna era in piedi davanti alla macchina, accanto a lei c'era anche la madre di Taehyung, nonché sua cara amica.
«E mi raccomando state attenti alle feste!» urlò quest'ultima. Ed erano così teatrali che quando Taehyung le guardò ancora, si stupì di non trovarvi in mano un fazzoletto bianco a sferzare l'aria. Come le scene delle donne che lasciano andare i mariti in guerra.
«Non preoccupatavi, saremo due angeli!» assicurò Jimin premuroso come sempre. «Ti voglio bene mamma»
«Si, ci comporteremo bene. Ci vediamo mamma, ti voglio bene.» urlò l'altro, giusto per accontentare la madre, nonostante si fossero salutati appena pochi attimi prima.
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Amore agli agrumi//Jikook/
Fanfiction[Completata] La loro, è una storia senza troppe pretese. Sbocciata tra le camerate di un dormitorio, si nutre di odore di agrumi e sbalzi da primo amore. Gira intorno ad amicizie e passi di danza, voci intonate e voglia di farsi amare. Storie di qua...