_L'orso, il procione o il ladro_
Jimin si svegliò nel cuore della notte con un grande fastidio. Grugnendo si girò su un fianco, capendo subito che l’artefice del suo risveglio fosse proprio il russare insistente del suo compagno di stanza.
Namjoon dormiva a pancia in su nel letto accanto al suo, con la bocca spalancata e una mano fuori dal pesante piumone.
Il minore lo guardò male, prima di rendersi conto che effettivamente non fosse davvero colpa sua dato che non era consenziente. E, anche se l’idea di mettergli un cuscino in faccia fosse decisamente allettante, cercò comunque di riprendere sonno tornando nella posizione iniziale. Passarono i secondi, si girò nuovamente.
Passò un minuto e cercò una posizione.
Alla fine scostò con forza le coperte dal suo corpo, capendo che tanto oramai non ci fosse più nulla da fare.Namjoon con il suo russare, si era aspirato dall' bocca anche il sonno di Jimin.
Un lungo brivido di freddo gli prese l’intero corpo una volta che si mise seduto. Cercò alla ceca le ciabatte e dopo un sospiro di esasperazione lasciò la stanza, diretto in cucina alla ricerca di qualcosa di incognito.
L’orologio appeso alla parete indicava le due del mattino mentre con uno sbadiglio, apriva il grande frigorifero metallizzato, rimanendo quasi accecato dal forte bagliore freddo. Una volta capito che non cercasse davvero nulla al suo interno, nonostante fosse pieno di roba, lo richiuse e lo riaprì ancora, solo per chiuderlo più lentamente, cercando di capire se la luce al suo interno rimanesse aperta o no.
La risposta della sua essenziale domanda della vita, venne interrotta da uno strano rumore.
Tirò fuori la testa dal frigo e si guardò alle spalle. Il rumore veniva dall’ingresso. Era come un tonfo, qualcosa che si spostava e poi cadeva.
Jimin sperava davvero fosse solo un procione… o un orso ma non poteva escludere l’idea di un ladro… nonostante fossero dispersi in montagna e non avessero neanche un vicino di casa.
Si morse il labbro mentre afferrava il mestolo che riposava sul ripiano in marmo. Avrebbe preferito un coltello, ma era davvero troppo pigro per raggiungerlo da dentro al cassetto.
Raggiunse molto lentamente l’ingresso, sperando che il rumore a intermittenza scomparisse nel nulla, avrebbe fatto finta di niente e sarebbe andato a dormire, ma così non fu e con un po’ di paura, aprì comunque la porta.
Il vento notturno di quel posto gelato, tagliò praticamente a fettine il suo corpo coperto da un pesante pigiama in pile. Poté sentire quasi le stalattiti ai capelli mentre con il cuore in gola metteva un piede oltre la soglia.
Una luce a qualche metro da lui, metteva in ombra il corpo di una persona. Egli sembrava davvero grosso di stazza.
Nessun procione o orso.
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Amore agli agrumi//Jikook/
Fanfiction[Completata] La loro, è una storia senza troppe pretese. Sbocciata tra le camerate di un dormitorio, si nutre di odore di agrumi e sbalzi da primo amore. Gira intorno ad amicizie e passi di danza, voci intonate e voglia di farsi amare. Storie di qua...