Capitolo 24 🌿

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_Fidarsi è difficile_

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_Fidarsi è difficile_

Jeongguk si nascose velocemente dietro ad una grossa e spessa colonna, metà nocciola e metà bianca. Il cuore era sovraeccitato mentre lo zaino nero e pieno di lacci era premuto contro il petto.
Poteva benissimo vedere Jimin guardarsi intorno e nel frattempo parlare con qualcuno a lui sconosciuto.

《Che stai facendo?》
Il ragazzo sobbalzò sul posto colto con le mani nel sacco, osservando il bel volto di Seokjin a poca distanza dal suo, prima di vederlo piegarsi e cercare ciò che stava precedentemente guardando.

《Niente Hyung》sorrise forzatamente, facendosi avanti per superarlo e salire le lussuose scale lucide, sorpassando la marma che si era riversata pronta alla prossima lezione; lo sentì seguirlo e gli sfuggì un sospiro.

《Dopo questa lezione andiamo in caffetteria, credo di poter svenire da un momento all’altro se non assumo qualche zucchero》il ragazzo più alto si sistemò i capelli, dandosi qualche colpetto sulla guancia pallida, segno dell’influenza che aveva beccato giusto nel giorni in cui Taehyung non era presente per “occuparsene”.

《Dopo ho lezione di canto. Finisco verso le cinque》Jeongguk mise le mani in tasca, affrettando il passo quando ebbe la sensazione di essere osservato. Non ebbe il coraggio di girarsi e costrinse Jin ad adattarsi alla sua andata improvvisamente frettolosa.

《Allora andiamo adesso. Cinque minuti bastano》

[…]

Jimin sospirò guardando la figura di Jeongguk allontanarsi con Jin, prima di sorridere cordiale a DangHie che ancora parlava di qualcosa che non aveva recepito, troppo occupato a osservare il suo presunto ragazzo nascondersi dietro ad una colonna, dove tra l’altro, si intravedeva la larga maglia scura.

Gli passò gli appunti che gentilmente aveva chiesto, guardando male una ragazza che lo aveva spintonato senza volerlo.
《Non preoccuparti》rispose alle sue dolci scuse, salutando anche il suo compagno di classe.

《Jiminiee》quella voce ombrosa, roca e baciata dalla vivacità aprì un varco tra tutte le altre tonalità più o meno rumorose. Jimin non ebbe tempo di ribattere perché si ritrovò balzato in un caldo e stretto abbraccio.

《Taehyungie》ridacchiò, annusando il suo odore forte di shampoo, con il naso incastrato tra quei capelli folti《finalmente sei tornato》

Taehyung fece una smorfia in approvazione lasciando finalmente il corpo del ragazzo, stando però poggiato alle sue spalle mentre lo guidava fuori dalla struttura a qualche metro da loro.
Il sole punse entrambi, facendogli stringere gli occhi in fessure mentre scendevano la gradinata in pietra.

《Sono passati solo tre giorni ma sembra passata un’eternità》il ragazzo dai capelli mori scosse la testa inorridito《mia zia non fa altro che parlare, parlare, parlare e russare. Io la amo davvero ma... Jiminie, non sai quale tortura. Ho la testa che mi scoppia. Mi è mancata così tanto la camera del dormitorio》piagnucolò muovendo il corpo come un’anguilla fuori dall’acqua.

Amore agli agrumi//Jikook/Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora