XXII

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Mentre vi stavate rivestendo, nell'ufficio riecheggiava soltanto l'eco metallico della campanella che era appena suonata. Fare l'amore con Tom era qualcosa che non riuscivi a spiegare: non solo era sessualmente appagante, ma era come se lui ti facesse sentire al sicuro, protetta. 

Sapevi che forse era un'impressione data la sua età rispetto alla tua, ma anche solo la sua presenza ti infondeva serenità. Ogni volta che inciampavi nelle pozze d'acqua che aveva al posto degli occhi, era come se l'acqua stessa ti tenesse a galla, ormai non affondavi più.

Mentre stavi richiudendo il bottone dei pantaloni scuri, lanciasti un'occhiata al tuo insegnante che si stava sistemando i polsini della camicia. La delicatezza con cui le sue dita infilavano i bottoni nelle piccole fessure ti mandò direttamente a quando le sue mani accarezzavano il tuo corpo nudo.

Guardavi come il suo sguardo concentrato seguisse i movimenti che faceva per sistemarsi i vestiti camuffando quello che era appena successo. Sapevi bene che nessuna aggiustata alle pieghe dei pantaloni o della camicia avrebbe potuto nascondere le emozioni che avevi appena provato. 

<<Che lezione hai adesso?>> chiese l'uomo guardandoti per la prima volta dopo che vi eravate rivestiti. Aspettasti alcuni secondi prima di rispondergli, come se la tua mente dovesse sistemare i tasselli che prima aveva mandato in confusione <<La professoressa Hamilton.>> ti ricordasti.

Tom annuì sospirando <<Quella donna ha il brutto vizio di inviarmi e-mail ben oltre l'orario di lavoro.>> gli lanciasti un'occhiata torva, cercasti di capire il vero motivo delle sue parole. <<Mi domando su cosa siano quelle e-mail.>> lo canzonasti lasciando ben intendere le allusioni a cui facevi riferimento.

Il tuo professore infilò la cintura nei passanti dei pantaloni e soffocò una risata. <<Sei gelosa?>> chiese senza mezzi termini. Solitamente la gelosia era una sentimento che non ti apparteneva, ti fidavi delle persone e credevi che non aveva senso provare quelle sensazioni che ti avrebbero soltanto attanagliato lo stomaco in una stretta e letale morsa. 

<<Mi preoccupo solo del tuo sonno.>> rispondesti scrollando sue spalle. 

Tom annuì, sistemò la cintura e poi venne verso di te, ancora occupata ad allacciarti le scarpe. Non appena le sue lunghe gambe ti si pararono davanti al viso, alzasti lo sguardo trovandoti il tuo insegnante con le mani in tasca e il viso compiaciuto. 

Si abbassò piegando le ginocchia, in quel momento eravate alla stessa altezza. Portò le sue mani lungo le tue cosce accavallate. <<Trovo adorabile la tua preoccupazione nei miei confronti, mia cara.>> mormorò senza staccare gli occhi dal tuo corpo ormai vestito.

<<Qualcuno deve pur farlo.>> alzasti le sopracciglia continuando ad allacciarti le scarpe, ma le stringhe non facevano altro che scivolarti dalle dita. In quel momento, Tom si sporse verso il tuo volto confuso per stamparti un dolce bacio sulle labbra. Le sue lunghe dita affusolate presero a solleticare le tue gambe mentre le sue labbra erano ferme in una stretta sulle tue.

Poi si staccò guardandoti con i suoi occhi blu <<Sono lieto che quel qualcuno sia tu.>> concluse sorridendo bonariamente. Più ti fermavi nei suoi occhi, più ti accorgevi che fossero come un cielo così immenso che ci sarebbero volute nove vite per esplorarlo. Non riuscivi nemmeno a ricordare quando fosse stata l'ultima volta che provasti qualcosa di anche lontanamente simile.

Gli chiedesti i suoi impegni, Tom ti rispose che sarebbe dovuto andare ad insegnare ad alcuni studenti per recuperare le loro medie. Sapevi bene che non veniva pagato per quelle ore di insegnamento extra, ma lui ci teneva ugualmente che tutti i suoi studenti potessero andare bene nella sua materia. 

Professor Hiddleston [Tom Hiddleston x Reader]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora