Lucifero respirò profondamente, doveva trovare le parole giuste per incominciare quel discorso o Gabriel si sarebbe indisposto mandando il piano a puttane.
"Una persona a cui tengo molto, come una figlia, è stata avvelenata, tra pochi giorni morirà se non faccio qualcosa.. purtroppo in questo mondo non esiste una cura.. ho bisogno che tu la porti in Paradiso per curarla." disse Lucifero osservando il fratello. Gabriel lo guardò in silenzio per qualche secondo, sogghignò leggermente e poi scoppiò in una fragorosa risata irritando il sovrano.
"Ahahahah! Davvero divertente." disse lui sorridendo malignamente "Cosa ti fa pensare che io voglia farlo?"
"Hai un debito con me." disse Lucifero fulminandolo con lo sguardo.
"Considerando lo sforzo che ho fatto per venire fin qui e per aver ascoltato questa stronzata ci considero pari." disse lui sogghignando.
"Gabriel, ascoltami.. "
"No, tu ascoltami. Cosa ti ha fatto pensare per un solo istante che io avrei salvato quella tua puttana demoniaca? Sai quanto quella razza mi fa schifo." sibilò lui. Lucifero era fuori di sé ma non poteva permettersi di perdere quella carta, così tentò il tutto per tutto.
"Lei è per metà un angelo." disse lui. Gabriel sbarrò l'occhio incredulo.
"Che hai detto?"
"Lei non è un comune demone, ha sia un'anima angelica che demoniaca dentro di sé." spiegò il sovrano. Gabriel si grattò il mento con due dita, doveva riflettere.
"Stai mentendo. È impossibile, nessuna creatura dell'aldilà ha una tale caratteristica." disse Gabriel poco convinto.
"Allora prova a sentire l'aura dei presenti in questa struttura, noterai chiaramente la differenza tra la sua e i normali demoni." rispose Lucifero incrociando le braccia in attesa.
L'occhio di Gabriel diventò completamente bianco, delle piccole onde bluastre iniziarono a uscire dalla sua testa iniziando a coprire tutta l'area del l'hotel.Le onde bluastre raggiunsero la stanza delle medicazioni scandagliando i due demoni che vi erano presenti: Alastor e Alyson. Il demone si accorse che qualcosa di invisibile nella stanza li stava osservando in modo particolare, come se non li stesse osservando esternamente ma internamente. Alastor si mise in allerta, era pronto a colpire chiunque avesse provato a fare del male alla ragazza.
Gabriel si alzò di colpo facendo cadere la sedia dove era seduto. Guardò Lucifero con aria sconvolta, era la prima volta che percepiva un'aura del genere: così candida e così scura allo stesso tempo.
"Visto?" commentò il sovrano con aria di sfida.
"Questo non cambia nulla, possiede per metà quel sangue fetido." disse lui dando le spalle al fratello "Tuttavia..." continuò lui lasciando sulle spine l'altro "La cosa si potrebbe contrattare." concluse lui girandosi.
"Di che parli?" chiese Lucifero.
"Mettiamo caso che io la porti in Paradiso per salvarla, immagino che poi dovrei riportarla qui.. Ecco, non ti sembra uno scambio un po' impari?" chiese lui "E sai che a me non piace non avere un tornaconto personale con le mie azioni." sogghignò lui.
"Che cosa vuoi?" chiese il sovrano confuso.
"Io voglio lei." disse lui leccandosi le labbra.
"Cosa intend..?" il sovrano venne interrotto da un freddo innaturale comparso improvvisamente nella stanza.
Lucifero guardò alle spalle di Gabriel, vide una familiare ombra minacciosa che li fissava.
"Posso sapere di cosa tu stia parlando?" chiese l'ombra dalla voce distorta.
"Ma guarda un po'... sono dieci anni che non ti vedo demone cervo." disse Gabriel senza girarsi "Vediamo.. quando è stata l'ultima volta..? Ah, si. Quando tu hai fatto fuori il mio intero plotone di angeli purificatori." concluse lui guardandolo con un'espressione schifata.
"La prossima volta insegna ai tuoi merdosi sottoposti a scegliere con cura chi provocare." disse lui sogghignando.
"Perchè non ti teletrasporti qua, così ne parliamo." disse l'arcangelo con aria di sfida.
"Ho di meglio da fare al momento." rispose secco lui. Naturalmente l'Alastor originale era accanto a Alyson e non l'avrebbe mai abbandonata, neanche per una questione di orgoglio.
"Ma ora dimmi. Cosa volevi dire con la frase che hai detto poco fa?" chiese lui stringendo i pugni.
"La tua presenza mi è del tutto insignificante, quindi non vedo perchè interromperci sul più bello." disse lui dando le spalle all'ombra.
"Non ho intenzione di fotterla, se è questo che la tua mente perversa ha pensato. Dopotutto, lei è per metà sangue marcio, mi schiferebbe alquanto la cosa." rise leggermente lui.
L'ombra dovette inghiottire quel boccone così amaro, non poteva permettersi di arrabbiarsi, dopotutto conosceva anche lui la natura volubile di Gabriel, e se quello era l'unico essere in grado di salvare Alyson avrebbe fatto buon viso a cattivo gioco.
"Io la voglio nel mio esercito." disse lui facendo gelare il sangue a tutti i presenti.
"Cosa stai dicendo..?" chiese Lucifero.
"Sto dicendo, che il potere assopito di quella ragazza è incredibile. Sapete io odio gli sprechi, e un tale potenziale non deve essere sprecato." spiegò lui.
"Come fai a dire che lei è così potente?" chiese il sovrano.
"Ahahahah! Andiamo Lucifero, non sono stupido, sono un lettore di anime dopotutto..." sogghignò lui "Con il mio addestramento quel potenziale verrà a galla, trasformandola in una vera macchina da guerra, potrebbe addirittura sostituire un mio intero plotone."
"Avete già abbastanza angeli purificatori nel vostro esercito." rispose seccamente l'ombra. Gabriel rise leggermente.
"È vero, ma come dico io: non sono mai abbastanza. E una falciatrice di anime del suo calibro mi farebbe proprio comodo." disse l'arcangelo.
"Sai bene che non accetterà mai di uccidere." rispose l'ombra.
"Oh, di questo non devi preoccuparti, non ho intenzione di mantenere i ricordi della ragazza della sua permanenza all'Inferno. Non mi serve a nulla un mezzo demone che si fa degli scrupoli." sogghignò lui. In un'attimo l'ombra di Alastor prese colore, il suo proprietario apparve nella stanza guardando con odio l'interlocutore.
"Salve, Alastor. Pensavo avessi delle cose più importanti da fare.." rise di gusto lui. Il demone si teletrasportò di fronte a lui sollevandolo per il colletto e fissandolo con aria minacciosa.
"Dammi una valida ragione per cui non dovrei farti a pezzi." disse freddamente il demone.
"Fermo Alastor!" urlò il sovrano allungando la mano verso di loro.
"Beh in primo luogo perchè la vita di quella ragazza è in mano mia, l'unico modo per salvarla è portarla in Paradiso a queste condizioni, non trattabili naturalmente." spiegò Gabriel sogghignando.
"Troverò un'altra soluzione."
"Non ci sono altre soluzioni. La ragazza lascerà questo mondo molto presto, dipende se da morta o da "viva"." sorrise crudelmente l'arcangelo. Alastor sorrise tristemente mettendo giù Gabriel.
"Sono contento che tu non abbia perso il tuo raziocinio." commentò Gabriel.
"Quindi, se ho capito bene, tu ci aiuterai solo a questa condizione?" proseguì Lucifero.
"Oh, si. E non è trattabile, naturalmente visto che le due anime della ragazza sono entrambe dentro di lei e che quindi non appartengo a nessuno, immagino di dover stipulare il patto con lei." disse lui avviandosi alla porta.
"Non ti azzardare ad avvicinarti a lei." disse Alastor frapponendosi tra lui e la porta.
"Non abbiamo ancora accettato il tuo accordo." disse Lucifero.
"Non siete voi che dovete accettare."
"Lei non accetterà mai." disse il sovrano.
"Allora questo potrebbe essere un problema... a meno che.." pensò Gabriel "Si potrebbe eseguire un trick burocratico.." proseguì lui.
"Di che parli?" chiese Lucifero.
"Semplicemente un'altro demone dovrebbe entrare in possesso di almeno una delle due anime della ragazza, dopodiché quel demone farà quel patto con me. Semplice, no?" disse lui sorridendo "Capisco la vostra perplessità, e per vostra fortuna oggi mi sento particolarmente buono, quindi vi concedo un paio di giorni per riflettere sul da farsi. Quando avrete fatto la vostra scelta Lucifero mi contatterà. Dovete sperare che anche il veleno vi dia tutto quel tempo. Ahahah!" rise lui smaterializzandosi.Alastor e Lucifero si scambiarono un'occhiata a dir poco scioccata.
"Scordatelo!" disse Alastor capendo le intenzioni dell'amico.
"Alastor.. odio doverlo ammettere, ma quel bastardo ha ragione, questo è l'unico modo per salvarla, e lo sai anche tu.." disse Lucifero mettendosi una mano sulla fronte.
"Ci deve essere un altro.. qualsiasi cosa.." sussurrò il demone chinando lievemente il capo. Alastor era allo stremo, tratteneva a stento le sue emozioni e quella sensazione di vuoto stava diventando insopportabile.
"Mi dispiace Alastor.. non c'è altra soluzione.." disse il sovrano facendo una smorfia. Fu lì, in quel preciso momento che Alastor capì che qualsiasi cosa avesse scelto, lui l'avrebbe persa per sempre. Alzò lo sguardo lentamente guardando dritto negli occhi il suo amico, delle piccole lacrime uscivano dagli occhi stanchi del demone.
"D'accordo." sussurrò lui respirando profondamente "Ma sarò io a fare il patto con lei." concluse lui uscendo dalla stanza.
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Hello, My Dear
FanfictionAlyson é una ragazza particolare nel suo genere, separata dal suo amato al momento della morte, finita all'Inferno per un patto stretto col Diavolo prima di morire. Sogna di poter riabbracciare la persona che ama in Paradiso, una missione apparentem...