Capitolo 23: Paradiso.

451 41 0
                                    

Il portale si chiuse davanti agli occhi sconvolti di Alyson lasciando i due in un limbo precario.
"A quanto pare dovremo viaggiare alla vecchia maniera se vuoi arrivare a destinazione senza ammaccature." disse lui materializzando davanti ai loro occhi l'interno di un ascensore celeste. Alyson presa dalla disperazione iniziò a colpire ripetutamente con i pugni le pareti di quella gabbia. Il movimento diventò così brutale e convulsivo che quel celeste così pulito venne macchiato dal sangue delle sue nocche. La ragazza capendo che non c'era alcuna via di fuga crollò a terra in lacrime sotto lo sguardo divertito del suo sequestratore.
"Suvvia, un po' di contegno." rise lui osservandola.
"Tu.." sussurrò la ragazza alzando la testa di scatto "..brutto pezzo di merda!" urlò lei saltando addosso a lui. Alyson lo fissò minacciosamente pronta a colpirlo con tutta l'energia che aveva in corpo, avrebbe lottato per ritornare dalla sua famiglia e lui non la intimoriva affatto.
"Sei veramente testarda.." sospirò lui sotto di lei. L'arcangelo con un movimento della mano la sollevò dal terreno, delle corde celestiali apparvero, legando la giovane per impedirle i movimenti.
"Avrei preferito non arrivare a questo, tenerti in quella bolla mi costa un certo sforzo, volevo solo fare un viaggio tranquillo." disse lui rialzandosi.
"Che cosa vuoi da me?" chiese lei in collera.
"Hai un'aura assai interessante, il tuo potere potrebbe tornarmi utile durante gli stermini." spiegò lui osservando le pareti dell'ascensore.
"E tu pensi davvero che io possa fare del male a delle persone che non mi hanno fatto assolutamente nulla.." rise lei.
"Sono dei demoni, degli esseri impuri, che non meritano assolutamente di vivere." disse lui socchiudendo leggermente l'occhio.
"Lo sono anche io, e non ho alcuna intenzione di uccidere." rispose seccamente lei.
"Per questo la procedura di riabilitazione ci sarà molto utile." rise lui fissandola.
"Di che parli?"
"Non me ne faccio nulla di un soldato che si fa degli scrupoli, quando saremo in Paradiso mi assicurerò che tu non ricordi assolutamente nulla, né del tuo periodo post morte nè.." fece una pausa afferrandola il volto per gustarsi la sua reazione "...della tua vita passata." la ragazza sbarrò gli occhi iniziando a scuotere debolmente la testa.
"No.. no.." sussurrò lei in lacrime.
"Si invece, anche i tuoi ricordi passati sono un ostacolo per la buona riuscita di questo lavoro. Vedi, ho dato un'occhiata ai ricordi contenuti nella tua anima." disse lui osservandola malignamente "Tu e quell'essere vi eravate già conosciuti in vita, nel fortuito caso in cui voi due vi rincontraste questo potrebbe farti ricordare, non posso certo permetterlo capisci?" concluse lui lasciandole il viso. La giovane crollò a terra senza forze e sconfitta. Avrebbe dimenticato ogni singola cosa inerente a lui e questo la faceva morire dentro, ma cosa avrebbe potuto fare in quella situazione? Era stanca di lottare, ma non poteva arrendersi.
"Oh, siamo arrivati." disse Gabriel rompendo il silenzio "È ora che tu vada a nanna." concluse lui disattivando la bolla, la ragazza ritornò allo stato comatoso causato dal veleno, il mondo che la circondava ritornò buio.

La ragazza aprì gli occhi a fatica, l'ambiente che la circondava era molto luminoso, la stanza era una semplice camera molto piccola dalle pareti bianche illuminate dall'innaturale luce dei neon attaccati al soffito. Alyson si alzò da quel letto con la mente completamente vuota, non ricordava assolutamente nulla, nè di come fosse finita lì nè di cosa fosse successo.
Si portò una mano alla fronte per sforzarsi di ricordare qualcosa, ma non accadde nulla. Si sedette sul letto stanca iniziando a pensare a una possibile soluzione per capire, quando la porta si aprì attirando lo sguardo della giovane.
"È ora di andare recluta." disse fermamente la donna osservandola.
"Cosa..? Dove..?" chiese lei confusa facendo sospirare l'altra.
"Non ti hanno spiegato niente, vero?" ricevette un no come risposta "Quelli dell'amministrazione mi sentiranno.." sibilò lei.
"Dai vieni, ti spiegherò tutto strada facendo."

Le due iniziarono a incamminarsi per i lunghi corridoi illuminati, l'ambiente era molto minimalista.
"Allora, tu in questo momento sei una delle poche reclute ad aver avuto il privilegio di essere assunta per lavorare nella nostra grande azienda."
"Azienda?" chiese la ragazza confusa.
"Ci occupiamo della purificazione annuale dell'Inferno."
"Aspetta, cosa?! Ma dove siamo scusa?"
"Sei in Paradiso dolcezza." disse lei sarcasticamente.
"Ma io.. non capisco.."
"Sei morta tesoro, e per le tue buone azioni sei finita qui. Dovresti saperlo, no?"
"No io.. non ricordo assolutamente nulla.." la donna a quelle parole si fermò voltandosi per guardarla.
"Beh, questo è molto strano. Ne parlerò con Gabriel per saperne di più." disse lei pensierosa.
"Chi è?" chiese Alyson curiosa.
"Io." disse una voce alle loro spalle facendole girare. L'arcangelo lo fissava con uno sguardo assai compiaciuto sul volto.
"Grazie Carol, posso pensarci io." la liquidò lui. La donna se ne andò silenziosamente lasciando soli i due.
"Alyson, lieto che tu ti sia svegliata." disse lui superandola.
"È il mio nome?"
"Si è il tuo nome." rispose lui semplicemente.
"Perchè non ricordo più nulla?"
"La tua vita è stata traumatica Alyson, abbiamo dovuto resettarti perchè ti era impossibile avere un post vita normale per via di quei traumi." spiegò lui osservandola.
"Non avevate il diritto." disse lei spazientita.
"Ce lo hai chiesto tu.. noi ti abbiamo solo aiutata.."
"Perchè mi trovo qui..?"
"Per le tue incredibili capacità, quando ti ho conosciuta ho pensato che saresti stata un'ottimo soldato. Quindi ti ho raccomandata." La ragazza lo fissò in silenzio pensierosa, qualcosa non tornava e lei lo sapeva ma visto che non aveva alternative decise di seguirlo.
"Il tuo addestramento inizierà tra un'ora, nei successivi mesi imparerai a utilizzare le armi angeliche e a sfruttare al meglio i tuoi poteri." disse lui fermandosi davanti a una delle tante porte "Tutto chiaro?"
"Si, signore."
"Brava ragazza." disse lui abbassando la maniglia.

La ragazza schivò i proiettili a fatica, era stremata, il suo allenamento giornaliero stava durando più del dovuto, e la cosa peggiore era che non aveva armi per difendersi dagli angeli che le stavano sparando. Erano passati quattro mesi dal giorno in cui aveva conosciuto Gabriel e iniziato l'addestramento, il ragazzo l'aveva presa sotto la sua ala protettiva facendola diventare la sua pupilla, per questo odiava a morte deluderlo come stava facendo in quel momento. L'obiettivo dell'allenamento era sfruttare i propri poteri angelici per uscire da situazioni complicate, sfortunatamente i poteri della giovane risultavano ancora assopiti.
Gabriel in quel momento era nella stanza di controllo a monitorare la situazione insieme a Carol.
"Dobbiamo fermarci Gabriel. È da mesi che stiamo provando. E se tu ti fossi sbagliato? Se lei non avesse alcun potere?" disse Carol preoccupata per l'incolumità della ragazza.
"Li ha, ma per qualche strano motivo non si sono ancora manifestati."
"Senti, la ragazza è brava con le armi, possiamo semplicemente cambiarle reparto. Metterla nelle retrovie sarebbe una soluzione più che ragionevole, non trovi?" chiese Carol non ricevendo alcuna risposta, l'arcangelo stava riflettendo intensamente pensando al da farsi.
"Gabriel?"
"Forse ho una soluzione... dobbiamo solo darle un valido motivo per attivarli." spiegò lui avvicinandosi all'uscita.
"E come?"
"Adesso io scenderò giù per fermare l'addestramento. Quando ti farò un segnale tu dovrai dare l'ordine di sparare."
"Ma cosa cazzo stai dicendo?!"
"Linguaggio. Credo che questo sia l'unico modo per aiutarla, non far cessare gli spari finchè tutti gli angeli non saranno fuori combattimento." spiegò lui aprendo la porta.
"Sei sicuro di ciò che fai?" chiese lei preoccupata.
"La conosco, fidati."

Quando le porte dell'ascensore si aprirono rivelando la presenza di Gabriel nella stanza gli spari cessarono. Il giovane si avvicinò ad Alyson, la ragazza era fradicia di sudore e si reggeva a malapena in piedi.
"Stai bene?" chiese lui.
"Gabriel..?" chiese lei confusa "Mi dispiace.. so che ti sto deludendo... ma ce la sto mettendo tutta.. davvero.." sussurrò lei. Il ragazzo la zittì abbracciandola di colpo, la giovane si rilassò istantaneamente a quel tocco.
"Shh.. va tutto bene.. vedo che ti stai impegnando.. non devi preoccuparti.." le sussurrò lui. Gabriel osservò la stanza di controllo e fece un cenno con la testa a Carol, la quale diede il segnale alla squadra.
Il suono dei colpi riempì la stanza, in un'attimo Alyson spinta da qualcosa più forte di lei si frappose tra Gabriel e i proiettili. Una luce improvvisa uscì dalle sue mani creando una densa barriera di pura energia. I proiettili si bloccarono a mezz'aria cadendo poi a terra con un piccolo ticchettio.
"Così non basta." sussurrò Gabriel, il ragazzo fece un gesto in codice a Carol: l'ordine era di sparare direttamente su di lui. Carol comunicò riluttante l'ordine alla sua squadra, tutte le pistole cambiarono obbiettivo ricominciando a sparare. Alyson guardò i tiratori sconvolta.
"È una cazzo di rivolta questa?!" urlò lei teletrasportandosi davanti al suo mentore e creando la barriera, purtroppo non fu abbastanza veloce e un proiettile colpì l'arcangelo ad un braccio il quale gemette a denti stretti.
"Merda! Gabriel! Stai bene?!" urlò la giovane osservando la ferita. La ragazza in quel momento si rese conto di ciò che era appena accaduto, fu come colpita da un fulmine, smise di parlare e si girò verso i tiratori. La barriera era ancora attiva quando la giovane iniziò a fluttuare in aria avvolta da una densa aura candida e pura. Gabriel la guardò incredulo: delle corna da cervo bianche stavano facendo capolino dai capelli di lei, il ragazzo capì immediatamente di quale forma angelica si trattasse. Sorrise leggermente, aveva fatto centro.
L'aura di Alyson si espanse in tutta la stanza creando una potentissima onda d'urto, la squadra di tiratori finì a terra completamente fuori combattimento, se fossero stati dei demoni quell'onda li avrebbe polverizzati.
Dopo qualche secondo Alyson tornò alla forma normale, la ragazza perse conoscenza, ma non cadde al suolo, Gabriel infatti prevedendo cosa sarebbe successo di lì a poco si teletrasportò dietro di lei afferrandola prontamente.

Hello, My DearDove le storie prendono vita. Scoprilo ora