Capitolo 27: La voce che ti chiama.

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Gabriel era intento nel seguire il corpo privo di coscienza di Alyson, l'equipe medica del campo stava trasportando la ragazza in infermeria. La giovane non era in pericolo di vita, aveva subito solo un forte shock e per qualche giorno sarebbe rimasta a riposare sotto consiglio del medico. Gabriel le rimase accanto per tutto quel periodo delegando i suoi doveri a suo fratello Michele. L'arcangelo non aveva mai ignorato i suoi doveri lavorativi, ma per Alyson avrebbe fatto questo ed altro.
Una notte, un suo impiegato entrò nella stanza per parlare con lui, il suo scopo era ricostruire i fatti di quel tragico giorno in cui due soldati avevano perso la vita, e per farlo sarebbe stato necessario utilizzare il potere di Gabriel per ricercare nella memoria della ragazza un possibile colpevole. L'arcangelo, accettò di buon grado, anche lui voleva farla pagare agli stolti che avevano osato fare del male alla ragazza. Il giovane si avvicinò alla ragazza, che nel mentre stava dormendo, poggiò la mano sulla fronte di lei e iniziò a cercare.
Gabriel rimase scioccato da quello che vide: Alyson aveva accoltellato i due soldati a morte permettendo al demone di scappare, quell'orribile verità lo sconvolse facendolo dubitare di tutto, tuttavia nascose bene le sue emozioni, non aveva ancora deciso cosa fare e il suo impiegato non doveva accorgersi si di nulla. Gabriel sapeva che dicendo la verità avrebbe condannato Alyson, ma le immagini di lei erano rimaste impresse nella sua mente.
L'arcangelo spostò la mano dalla fronte di lei girandosi verso l'altro angelo.
"Ha trovato qualcosa?" chiese l'impiegato osservandolo attentamente.
"Non molto a dire il vero." disse Gabriel sospirando, stava rischiando la sua carriera per salvare una perfetta traditrice, anche lui era incredulo di fronte a quella situazione "Da quello che ho visto un gruppo di demoni è sbucato all'improvviso, poi ho sentito un forte colpo alla testa e il nulla. Si può ipotizzare che questa sia stata un'aggressione da parte di un piccolo gruppo. Mi spiace, purtroppo non ho visto altro." spiegò infine lui.
"Oh non si preoccupi, penso sia sufficiente per l'archiviazione del caso, grazie mille dell'aiuto!" disse l'altro uscendo dalla porta. Una volta soli la ragazza si alzò mettendosi seduta. Gabriel capì che aveva finto di dormire per tutto il tempo.
"E ora sai tutto." disse lei sospirando.
"Perchè lo hai fatto?" chiese lui cercando di non alzare la voce, Gabriel in quel momento era in collera, emozione che però doveva trattenere se non voleva farsi scoprire.
"Ero spaventata."
"Non mentire, sei riuscita a calcolare il tempo e la mira, eri perfettamente cosciente di quello che facevi." sibilò lui.
"Non lo so.."
"Non è una risposta."
"Cosa vuoi che ti dica?! Non sono riuscita a.." la ragazza venne interrotta dal corpo di Gabriel su di lei.
"Sei forse impazzita! Non urlare, o ci farai scoprire!" le sussurrò lui, la distanza tra i due era minima, tanto che Alyson sentiva il respiro di lui sul suo viso.
"Gabriel, perchè mi hai coperta?" chiese improvvisamente lei.
"Sono io che faccio le domande qui." rispose lui seccamente. La ragazza azzardò accarezzandogli la guancia.
A quel contatto Gabriel si sciolse leggermente, Alyson nel mentre continuava a fissarlo in attesa di una risposta.
"Non.. potevo.." sussurrò lui non trovando le parole.
"Cosa?"
"Non volevo perderti, quindi ho agito d'istinto tutto lì." disse lui arrossendo.
"Perchè?" sussurrò lei.
"Perchè io tengo veramente molto a te." rispose lui, la ragazza arrossì a sua volta, ancora sotto di lui voleva fargli capire che per lei era lo stesso, quindi presa da un forte impulso avvicinò le sue labbra a quelle dell'arcangelo. Il contatto fu semplice e breve, ma carico di emozioni.
"Tu sei... il Diavolo tentatore." le sussurrò lui sogghignando.
"Allora penso che ci voglia un'esorcismo." disse lei maliziosamente. Gabriel in quel momento dimenticò ogni cosa, si avventò semplicemente sulle labbra della giovane incominciando a baciarla con passione. Alyson ricambiò quel bacio con trasporto accarezzando il corpo di Gabriel, il quale, stava perdendo il controllo.
"Finiremo il discorso domani." disse lui tornando a baciarla.

Angel stava sgattaiolando tra i corridoi dell'hotel, era appena tornato dallo sterminio e non voleva assolutamente che Charlie lo scoprisse. Sfortuna volle che la sua avanzata venne interrotta da Alastor, il demone cervo lo stava fissando con un'espressione interrogativa stampata sul volto.
"Angel, mio effeminato amico, non ti ho visto nelle ultime ore, dov'eri?" chiese lui sogghignando.
"Non ho tempo adesso, devo tornare in camera mia." sussurrò lui per non attirare l'attenzione.
"Temo che ti sarà impossibile." rispose l'altro indicando un punto dietro di lui. Angel lo guardò confuso, non riusciva davvero a capire a cosa si stesse riferendo, la risposta non tardò ad arrivare, Charlie sbucò dal corridoio, seguita da Vaggie, nel punto esatto indicato da Alastor. Entrambe erano visivamente alterate.
"Angel! Che fine hai fatto, si può sapere?!" chiese Charlie ormai di fianco ad Alastor.
"Spero tu abbia delle scuse valide." disse Vaggie incrociando le braccia.
"Ero andato a fare un giro." disse lui sorridendo.
"Angel..." rispose minacciosamente Alastor.
"Va bene, va bene!" disse il demone ragno alzando le braccia "Ero andato nel mio girone infernale." sbuffò lui pronto alla lavata di capo.
"Il giorno dello sterminio?! Sei completamente impazzito?!" urlò Charlie.
"Sentite, mi annoiavo e volevo fare qualcosa di diverso." disse lui "Devo ammettere che è stato uno spettacolo interessante..." sogghignò lui.
"Angel.." disse Vaggie stanca.
"Non mi credereste mai se vi dicessi che ho visto uno di quelle merde angeliche uccidere i suoi colleghi per salvare un demonietto! Ahahahah!" rise lui, a quelle parole i tre rimasero pietrificati.
"Aspetta un secondo... vuoi dire che un angelo ha fatto fuori i suoi simili per un demone?!" chiese Vaggie sconvolta.
"È quello che ho visto." disse lui alzando le spalle "Ma perchè siete così interessati alla faccenda?" Charlie lo afferrò per le spalle iniziando a scuoterlo.
"Angel, ti ricordi altro?! Magari l'aspetto dell'angelo?" chiese lei.
"Non molto in realtà.." disse lui staccandosi da quella presa "Ora che ci penso, dopo averli fatti fuori quel soldato è crollato a terra. Io stavo per andarmene quando ho visto una squadra arrivare probabilmente per soccorrerli." spiegò lui.
"E?" chiese Vaggie in tensione.
"Hanno tolto la maschera a quell'angelo, da quello che mi ricordo sembrava una giovane donna dai lunghi capelli biondi molto chiari, quasi bianchi. Non mi ricordo altro, l'hanno portata subito via." disse lui guardandoli in maniera confusa, tutti e tre avevano gli occhi sbarrati.
"È lei." dissero Charlie e Alastor all'unisono.

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