capitolo 6

4.9K 102 12
                                    

"Zaccaria non correre" stiamo attraversando il piazzale ancora vuoto per dirigerci nel posto dove Zaccaria deve portarmi
"Ma buongiorno" Amine e Anas sono seduti sulle loro sedie appena fuori il cancello
"Che dovete fare?" Amine lascia un bacino sulla mia guancia
"La porto da una parte, sorpresa" sorride Zaccaria
"Quindi per oggi non c'è la nostra Jasmin?" Ghigna Amine dando una gomitata ad Anas che sorride
"Ci vediamo sta sera eh, mica vado in guerra" dico
"Dai noi andiamo" Zaccaria mi riprende per mano, Anas mi guarda sorridendo mentre alterna lo sguardo dalle mani intrecciate a me. Vorrebbe fare qualche battuta, non lo fa ora ma lo farà sta sera.

"Dove mi stai portando?" Chiedo dato che siamo su un pullman diretto non so dove
"Vedrai; scendiamo alla prossima" dice continuando a tenermi la mano
"Ma siamo in periferia, lontanissimi da Milano" guardo fuori dal finestrino vedendo un cartello stradale, leggo Limbiate. Sapevo dell'esistenza di questa cittadina ma non ci ero mai venuta.
"Esatto, qui ci venivo anni fa, c'era un mio caro amico e andavamo nello stesso posto in cui ti sto portando ora, è un po' inquietante ma nessuno sa trovare il bello nel brutto" sorride alzandosi, il pullman si ferma e le porte si aprono.

Camminiamo per una mezzora fino ad arrivare una struttura che a primo impatto è abbandonata, leggo su una mappa, davvero rovinata e con dei graffiti sopra, Manicomio di Mombello. No no io qui non ci entro. Questo posto no no.

"Zaccaria io non ci entro" lo tiro cercando di portarlo fuori dal cancello
"Dai cherie" ride
"Non fa paura, ci sono venuto miliardi di volte" mi prende e mi mette di fianco a se mentre continua a stringermi.

Arriviamo in un complesso con una sola entrata e una sola stanza.

Sale delle scale, arriva al piano superiore, sono delle scale poggiate al pavimento, sono di ferro, non sembrano molto sicure.
"Dai cherie" mi tende una mano
"Zaccaria ho paura di cadere" afferro la sua mano mentre piano piano inizio a salire i piccoli "gradini"
"Non ti faccio cadere, stai tranquilla".

Siamo arrivati ad una balconata in altissimo, si vede tutto il bosco che circonda il manicomio, ora ho capito la frase di prima di Zaccaria "nessuno sa trovare il bello nel brutto".

"Ti fa ancora paura questo posto?" Si siede sul cornicione facendo penzolare le gambe nel vuoto
"Zaccaria sei scemo? Ci saranno quindi metri sotto di te tira dentro le gambe" urlo
"Vieni qui, non ti succede nulla cherie" picchia con la mano il posto accanto a se
Mi faccio coraggio e mi siedo, aveva proprio ragione, è davvero bello, si vede tutto, i palazzi in lontananza, gli alberi, le case, le nuvole danno quel senso di cupo e inquetante, non mi da per niente fastidio, amo il tempo cupo.
Zaccaria si accende una canna, osservo ogni suo movimento, quando aspira il fumo con la coda dell'occhio mi osserva, quando lo butta fuori guarda il paesaggio.
"Sai cherie"
"Non pensavo che il mio migliore amico avesse una sorella così speciale"
"Mi aveva parlato moltissimo di te, sia caratterialmente che fisicamente, mi aveva fatto vedere una foto di voi due da piccolini, la teneva ne portafoglio, penso la tenga tutt'ora, pensavo fossi una ragazza carina, ma quando ti ho vista davvero, dal vivo, è tutta un'altra storia"
"Non so se mi spiego" mi guarda, annuisco non sapendo dove volesse parare.
Non dice più nulla. Mi si avvicina con il viso, piano piano sempre di più, sento l'odore di erba più forte di prima, i nostri nasi si toccano, le nostre labbra si sfiorano. Un momento meraviglioso, la pace, la tranquillità. Mi bacia. Le sue labbra morbidissime toccano le mie, le sue mani stringono i miei fianchi, le mie sono dietro il suo collo, morde il mio labbro e con un gesto veloce fa scivolare la sua lingua nella mia bocca.

Ci stacchiamo, mi guarda negli occhi.
"Volevo farlo da un po'" sorride come solo lui sa fare
"Non dirmi che solo a me è piaciuto?" Continua
"È piaciuto anche a me" sorrido imbarazzata, mi accarezza una guancia
"Ci proviamo? Se poi non va bene la relazione torniamo amici come prima" lo ribacio non sapendo cosa dirgli.

Torniamo a casa, mi è piaciuto, mi sono rilassata. Poi con Zaccaria, mi fa sentire bene.

Spazio autrice

Vi sta piacendo?

Questo capitolo lo stavo pensando da tre giorni, a scuola ho fantasticato su questa cosa, mi sembrava un'idea carina.

chérie// baby gangDove le storie prendono vita. Scoprilo ora