capitolo 18

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"Sono sotto" la sua voce è distaccata e fredda, che è successo?
"Arrivo" prendo la borsetta e mi incammino verso la porta, saluto tutti e scendo.

Mi avvicino a Zaccaria per lasciargli un bacio sulla bocca ma lui si sposta e si posa sulla guancia. Adesso è davvero troppo.

"Mi spieghi che cazzo hai?" Gli urlo contro
"Stai calma"
"Non è successo nulla" continua
"Andiamo" guarda altrove.
"Mi hai già stufato, quando mai ti ho detto di sì ieri" dico.

"Questo è il vostro tavolo" ci indica il cameriere.
"Quindi?" Chiedo
"Cosa?" Per la prima volta nella serata mi guarda negli occhi.
"Niente Zaccaria, tranquillo.
Ti devo ricordare che stai parlando con la tua ragazza? Aspetta che ti rinfresco la memoria, piacere Jasmin, sorella del tuo migliore amico e tua fidanzata, la stessa persona a cui dici ti amo" gli tendo la mano.
"So chi sei" dice
"Allora spiegami che cos'hai" alzo la voce
"Non urlare"
"Devo trovare le parole" continua.
"Ieri sera, io e Mohamed"
"Siamo andati in discoteca" manda giù la saliva
"Abbiamo fumato" sospira
"Abbiamo anche bevuto, poco, un po' diciamo"
"Siamo andati nel privé di un amico dell' amico di Mohamed"
"Eravamo un po' brilli" fa un sorriso amareggiato
"C'erano molte ragazze" guarda lontano da me.
"Una ha iniziato a toccarmi"
"Non ho più avuto il controllo del mio corpo, l'erba e l'alcool avevano preso il sopravvento"
"Vai al punto" dico con gli occhi lucidi
"Abbiamo scopato nel bagno" dice.
Mi alzo di scatto e esco dal ristorante lasciandolo lì da solo.

"Jasmin" urla quello che fino a una decina di minuti prima era il mio ragazzo.
"Sei una merda" gli urlo contro piangendo
"Come hai potuto?!"
"Mi sento uno schifo per colpa tua! Vergognati! Ti ho dato tutto! Tutto! E tu mi ringrazi così?! Non venire a casa mia quando ci sarò io! Ti odio! Con tutto il mio cuore! Sei un mostro! Io la notte sogno di avere un futuro con te! Lo capisci? Io ti amo! Ma tu no! Perché? Perché? Perché mai Sami ti doveva invitare a casa quel fottuto giorno? Perché dovevo innamorarmi di te! Con tutti i ragazzi! Proprio tu! Lo stesso che dopo essere uscito dal carcere non ha cercato la sua ragazza! Alla quale aveva pure detto di aspettarlo fuori! Ti rendi conto? Secondo te io come ci sto? Bene? No non ci sto bene! Zaccaria capisci le cose! È normale che la tua ragazza si avvicini a te per darti un bacio e tu ti allontani? No non lo è! Ricordati che poche persone ti apprezzeranno per sempre! Ti ameranno qualsiasi cosa tu faccia! Ti supporteranno per tutto!" Urlo disperata mentre le lacrime continuano a solcare le mie guance.
"Ti prego non piangere" si avvicina
"Come faccio a non piangere?" Strillo
"Non stare male per me!" Piange anche lui
"Vorrei, ma posso non stare male per la persona che amo? Ovvio che no!"
"Ciao Zaccaria" me ne vado, mi allontano il giusto, chiamo Anas.

"Sali" mi apre la portiera
"Vieni qui" mi abbraccia
"Anas perché?" Tiro su con il naso
"Non è colpa tua, ha sbagliato lui, ci ha perso lui amore mio" mi accarezza i capelli
"Ora vieni a casa da me, dormiamo insieme come ai vecchi tempi eh? Così posso stare insieme alla mia donna, giusto?" Mi sorride come solo Anas sa fare, mi asciuga le lacrime e mi lascia un dolce bacio sulla fronte.
"Grazie"
"Ora fammi un sorriso" dice massaggiando le mie guance.
Accenno un sorriso, solo perché me lo chiede lui.

Spazio autrice

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chérie// baby gangDove le storie prendono vita. Scoprilo ora