"Piccola" Sami mi sveglia, apro gli occhi e lo vedo intento a sbloccare il mio cellulare, lo prendo dalle sue mai e lo sblocco.
Si precipita di la e dopo pochi secondi la chiusura della porta, lo sento urlare, in italiano e in marocchino, non capisco molto, non scandisce le parole, quando strilla così è perché è arrabbiato, e non poco.
Mi riavvolgo nelle coperte, aspettando il ritorno di Sami, anche se la vedo lunga.
Odio quando si arrabbia, potrebbe succedere qualsiasi cosa, l'ultima volta per una sfuriata del genere era a tanto così da farsi buttare in carcere.
Odio soprattutto se la colpa è mia.
So già che è Zaccaria.
Ma voglio rimanere nel vago, non voglio né avere la conferma e ne il contrario.
Spero solo che non si incontrino.
Potrebbe andare a finire male.
Il campanello suona, l'ho percepito davvero poco date le innumerevoli urla.
È Amed.
Amore mio Amed.
È cresciuto tanto, ora è il mio ometto.
"Che cazzo è successo?" Si allarma
"Vieni di là, forse è meglio" dico facendolo entrare per poi richiudere la porta a chiave.
Si lancia sul letto disfatto, si toglie le scarpe e si infila sotto le coperte.
Mi siedo accanto a lui.
"Come sta la mia principessa?" Chiede
"Amed, non si sa se è femmina o maschio, settimana prossima ho la visita" gli ricordo
"Alludevo a te, rincoglionita" ride
Gli lascio un bacino sulla guancia
"Amed, lo so che le hai viste le storie di Zaccaria, ormai è andata" inizio a singhiozzare
"Eh no eh, cinque secondi, chiamo gli altri, da solo non so fare il supporto a una donna incinta" inizia a muoversi e a ridacchiare.
"Che cazzo ridi?" Chiedo
"Fa ridere la scena"
"Io piango e tu ridi" inizio a lacrimare e a ridere nello stesso tempo
"Allora vedi che esco servito a qualcosa?!"
Mi sono sfogata addosso a Vale, mi teneva fra le sue braccia mentre gli altri erano tutti in piedi davanti a me.
Non oso immaginare quello che ha detto Sami a Zaccaria.
So già che si incontreranno.
Ma non voglio sapere quando, dove, per che cosa e per fare cosa.
"Dai picci stai tranquilla" mi sussurra all'orecchio Vale
"Valerio non riesco" mi stringe a se
"Si che ce la fai, hai la tua famiglia che ti supporta, guardaci! Hai tutti con te, nessuno ti può ferire d'ora in poi" mi accarezza la schiena
Se ne sono andati tutti, il mio Sami è con me nel letto.
Mi lascia un bacino sulla pancia.
"Io voglio una femmina" esordisce sorridendo
"A me non cambia" guardo altrove
"Non stare male per uno così" mi accarezza il braccio
"Sami non ci riesco, lo sai anche tu che quando partorirò vedrò lui in quel bambino o bambina che sia?"
"Non pensarci"
"Non capisci, lo amo troppo, qualsiasi mio pensiero ricade su di lui! È tutto il mio mondo!" Inizio a piangere
"Gli farò tornare la testa a posto, te lo prometto" mi sorride
"Non fatevi male" aggiungo
"Stai tranquilla amore mio, riposati"
Spazio autrice
Che ne pensate?
Vi ricordo di andare a leggere la mia nuova storia su Capo Plaza!!
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chérie// baby gang
RandomJasmin, abita nel quartiere popolare di San Siro, con la propria famiglia. Ha una sorellina e due fratelli, uno di questi in comunità, Sami, hanno un rapporto speciale, unico. Cosa potrà mai succedere se Sami invitasse il proprio migliore amico, co...