Al Sicuro

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-Un momento- esclamai, osservando gli Auror che si radunavano attorno al cancello e immaginando ciò che stavamo per fare -Volete davvero esporvi in questo modo? Insomma entrare dalla porta principale e rischiare di farsi scoprire subito, mandando a monte il piano?- nessuno ebbe il tempo di replicare che continuai con le domande - E poi come pensate di oltrepassare quel cancello? Cioè non penso che tra di noi vi sia qualcuno che abbia il marchio n.. -
-Potter vedi di chiudere quella dannata bocca- m'interruppe bruscamente Piton, spuntando tra i presenti e venendomi incontro.
-Ovviamente non siamo così impreparati. Prima di smaterializzarci all'interno del Manor compieremo un incantesimo di disillusione e un incantesimo alleggerente su ognuno di noi- fece una pausa e, prevedendo la domanda che gli stavo per porre, riprese - Il primo ci permetterà di creare quasi lo stesso effetto del mantello dell'invisibilità, rendendoci indistinguibili dall'ambiente circostante. Invece il secondo, come potrai dedurre dal nome, impedirà agli altri di sentire i nostri passi, lasciandoci perlustrare il palazzo alla ricerca di Draco e di Lucius. Altre domande?- concluse. Sollevai leggermente la mano - Sì, Potter?-
-Beh ecco, perché diavolo ho dovuto bere quella pozione se poi verrò disilluso?- la bocca del professore si allargò in un debole sorriso -Si è sempre sicuri con qualche precauzione in più- si strinse nelle spalle e, dopo di che estrasse la bacchetta invitando gli Auror a fare lo stesso.
Prima di applicare l'incantesimo su se stesso, Arthur mi si avvicinò, ma prima che pronunciasse la formula, gli bloccati il polso.
-Avevate idea dell'esistenza di questo piano?- indagai, notando i movimenti impacciati degli altri.
-A dirti la verità no, Harry, Severus non ci aveva informati delle sue intenzioni- mi rassicurò l'uomo. Quelle parole mi rallegrarono :mi fecero sentire meno solo.
-Perfetto-asserì Weasley, un attimo dopo aver agitato la bacchetta - Adesso sbrighiamo, abbiamo meno di un'ora prima che tu ti ritrasformi-
Aggrottai le sopracciglia, non avendo percepito un singolo cambiamento. Tuttavia, una volta abbassato il volto per osservare le mie mani, rimasi sconvolto nel vedere il nulla: ancora incredulo, esaminai il resto del mio corpo e vidi che era scomparso, come un camaleonte.
-Che figata!- ammisi, un secondo prima di essere assalito dalla solita stretta allo stomaco, segno che mi ero smaterializzato.
Sfortunatamente ci ritrovammo in quella che era, nientemeno che la sala da pranzo. Poteva essere anche un'ottima stanza dove apparire, se non fosse stato per le decine di mangiamorte che occupavano la lunga tavola, compreso Voldemort in persona.
Tra tutte le stanze in cui potevamo comparire proprio questa? E tra tutte le sere in cui Voldemort poteva radunare i suoi seguaci ha dovuto scegliere proprio questa? pensai intanto che, dopo essermi accertato che Draco non fosse tra i presenti, mi dirigevo al di fuori della stanza, con l'intenzione di salire al piano superiore. Non mi preoccupai di dove si stavano dirigendo gli altri, sapevo cosa dovevo fare: recuperare il mio ragazzo ed aspettare che Lucius venisse catturato. Probabilmente gli Auror avrebbero atteso la fine della riunione per mettere in atto il piano.
Percorsi la lunga scalinata e, una volta raggiunto l'ultimo gradino, svoltai a sinistra, guidato dall'istinto: non avevo infatti idea di dove si trovasse la camera di Draco e nemmeno se quest'ultimo fosse lì, ma proseguii.
Percorsi il lungo corridoio e, all'improvviso mi bloccai: avevo sentito un singhiozzo provenire da una delle stanze. Stetti in ascolto per qualche minuto, cercando di attribuire un'identità a quel pianto. Sempre con l'orecchio teso mi mossi leggermente verso la porta in fondo al corridoio: era lui. Mi si strinse il cuore al solo pensiero di ciò che avesse passato in quel posto e al ricordo di ciò che aveva subito in precedenza. Senza esitare abbassai la maniglia ed entrai: il Serpeverde era sul suo letto, le ginocchia al petto e la testa tra di esse; al rumore della porta che mi si chiudeva alle spalle sobbalzò, spaventato. Soltanto in quel momento ricordai che non poteva vedermi, così ne approffitai per appurarmi che stesse bene: ma era palesemente il contrario.
I capelli scompigliati, il viso pallido, rigato dalle lacrime e gli occhi cerchiati da profonde occhiaie, ma ciò che catturò la mia attenzione fu il braccio sinistro su cui risiedeva in tutta il suo orrore il Marchio Nero. Esso, però, era attraversato da tagli di diverse dimensioni e profondità, alcuni già cicatrizzati, altri che sembravano freschi. Non riuscii ad osservare quella scena un minuto di più così pronunciai una formula che mi aveva sussurrato Arthur intanto che praticava l'incantesimo, che mi permise di tornare visibile.
Per poco Draco non scacciò un urlo nel vedermi comparirgli davanti: gli gettai le braccia al collo e lo strinsi così forte da impedirgli quasi di respirare. Si liberò dalla stretta e iniziò a fissarmi con le sopracciglia aggrottate.
-Perché diavolo mi sta... oooh giusto - mi ero completamente dimenticato di essere Sirius: maledissi mentalmente Hermione e Piton e riportai l'attenzione su Draco che ancora mi stava osservando - Ecco non sono veramente io, cioé sono io, ma non in quel senso - balbettai, confondendo sia me che il ragazzo che avevo davanti.
-Sono Harry, sono sotto effetto della pozione polisucco- gli spiegai brevemente.
-H-Harry?- mormorò Draco, accigliandosi.
Annuii debolmente, per poi essere quasi strozzato dall'abbraccio del biondo che mi si era gettato addosso.
- Non dirmi che sei venuto da solo, perché se è così ti ammazzo con le mie stesse mani- mi minacciò, portando il mio viso davanti al suo, utilizzando un tono molto simile a quello di Hermione.
-No, tranquillo. Sono qui con gli Auror e Piton. Siamo venuti a riportarti a casa e a prendere tuo padre- lo rassicurai.
-E perché diavolo hai l'aspetto del tuo padrino?-
-Lunga storia, te la racconto non appena siamo fuori di qua- lo incitai a seguirmi fuori dalla stanza. Quando fu al mio fianco, mi fermai a fissarlo per un secondo, cosa che ovviamente notò subito.
-Che c'è Potter?- mi domandò, sorridendomi.
-Vorrei troppo baciarti- confessai, probabilmente arrossendo.
-Conserva la tua voglia per dopo, non ho intenzione di baciarti in queste condizioni- ridacchiò.
Calò per qualche minuto il silenzio, durante il quale riflettei sul fatto che non potevamo ritornare al piano terra senza esserci prima disillusi. Mi voltai per domandare a Draco se per caso conoscesse quegli incantesimi, dato che non avevo la minima idea di come fare, ma non lo trovai: era letteralmente scomparso. Per fortuna, prima che il panico si facesse strada dentro di me, mi sentii afferrare la spalla da una forza invisibile, e non ci misi molto a capire che non c'era stato bisogno di dirgli nulla. Un attimo dopo mi ritrovai disilluso e,afferrata la mano di Draco, percorremmo la strada che avevo fatto per raggiungerlo. Stavo per svoltare e prendere le scale, quando il biondo mi strattonò il braccio, obbligandomi a seguirlo lungo un altro corridoio fino a quando i suoi passi si fermarono davanti ad una stanza.
Mi bastò sentire la sua stretta attorno alla mia mano intensificarsi, per capire a chi appartenesse.
-Draco che vuoi fare?- sussurrai, ma non ricevetti risposta.
-Fidati di me- disse semplicemente, prima di abbassare la maniglia ed oltrepassare l'entrata.
Dentro non c'era anima viva, così pronunciammo l'incantesimo che ci permise di ritornare visibili: subito dopo, il Serpeverde mi mise al corrente delle sue intenzioni.
-L'unica cosa che dobbiamo fare è aspettare che mio padre torni qua. A quel punto entrerai in gioco tu- si arrestò, notando la mia espressione incredula -Sì tu, mio padre è convinto che io sia in camera mia, non possiamo farlo sospettare di nulla- specificò - Dicevo, entrerai in gioco tu che avrai il compito di distrarlo fino a quando gli Auror non ci raggiungeranno, il che dovrebbe avvenire nel giro di qualche minuto-
-Giusto!- concordai, dopo aver elaborato l'ultima frase -Sicuramente seguiranno Lucius fino a qua: è lui il loro obiettivo-
-Vedo che facciamo progressi Potter!- commentò sarcastico il biondo.
-Ringrazia che siamo in questa situazione, altrimenti ti avrei già schiantato- replicai, lanciandogli uno sguardo assassino.
Non finimmo mai quella piccola discussione in quanto un rumore di passi che si dirigevano verso di noi ci costrinse a nasconderci o perlomeno costrinse Draco a nascondersi, io rimasi in bella vista, pregando Merlino che l'effetto della pozione durasse abbastanza.
I passi si fecero sempre più vicini, fino a quando una testa bionda fece capolino nella stanza.
-'Sera Lucius- cercai di immedesimarmi nella figura di Sirius e spera di risultare credibile.
-Ma guarda un po', Sirius Black, a cosa devo questa visita improvvisa?- domandò l'uomo cercando di nascondere la sua visibile sorpresa.
-Oh beh sono passato per un saluto- stavo completamente improvvisando, le parole mi uscivano dalla bocca automaticamente.
-Un saluto? Fammi capire, sono passati quasi vent'anni da quando hai abbandonato la tua famiglia, e ora hai deciso di passare per una saluto?-
Scrollai le spalle -Ho saputo che purtroppo una delle mie care cugine ci ha lasciati. Perciò ho pensato che sarebbe stata un'idea passare a vedere come stavi- a quelle parole Lucius si pietrificò, ma io continuai sorridendo internamente- Insomma, tua moglie è morta, non posso immaginare neanche lontanamente la tua sofferenza. Cioè voglio dire ero molto legato a Narcissa, è sempre stata un'ottima cugina, forse l'unica che mi abbia mai accettato in questa famiglia, ma non è paragonabile al legame che... -
-A che gioco stai giocando Sirius? - mi interruppe bruscamente Malfoy, i pugni stretti lungo i fianchi.
-Potrei farti la stessa domanda--sibiliai a denti stretti: non ero riuscito a contenermi.
-Potter?- nel sentire il mio nome mi bloccai: l'effetto era svanito.
-Merda- imprecai, cercai di afferrare la bacchetta, ma l'uomo fu piú veloce: estrasse la sua e me la puntò contro.
-Non lo farei se fossi in te- lo avvertiti, ma non sembrava darmi ascolto.
-E perché mai? Ti ho in pugno Potter, vedrai la gioia del Signore Oscuro nel vedersi consegnare il tuo corpo senza vita : sarà fiero di me- esultò, stringendo la presa attorno alla bacchetta.
-Oppure ti ucciderà. Immagino che voglia avere lui l'onore di uccidermi, non potrebbe mai lasciare ad altri questo privilegio- gli ricordai
-Allora ti consegnerò a lui. Marcirai nei sotterranei, fino a quando il mio Signore sottometterà il mondo magico: a quel punto morirai, davanti a tutti coloro che ami- mormorò, sogghignando nel vedere il mio sguardo assottigliarsi sempre di più.
-Pietrificus Totalus!- il corpo di Lucius si irrigidí completamente e cadde a terra con un tonfo: la sorpresa stampata sul volto.
-Ce l'avete fatta- sospirai, raggiungendo Arthur e dandogli una pacca sulla spalla.
Le ante dell'armadio cigolarono, tutti gli Auror si rizzarono sul posto, le bacchette puntate.
-Tranquilli- li rassicurai, ridacchiando -Draco esci! -
Non appena il ragazzo fu fuori, mi osservò come per accertarsi che fossimo davvero al sicuro.
-È finita- dissi semplicemente, aprendo le braccia nell'attesa di un abbraccio che non tardò ad arrivare, seguito da un lungo bacio che mi fece dimenticare tutto ciò che stava accadendo.
-Mh Mh, l'incantesimo non durerà a lungo- la voce di Arthur ci riportò alla realtà. Ci staccammo, imbarazzati per tutti gli sguardi puntati su di noi.
-E ora?- domandò il biondo, senza lasciarmi il braccio, costringendomi a seguirlo ai piedi del padre.
-Ora voi tornerete ad Hogwarts, avrete molto cose di cui parlare- intinuí Weasley, l'unico a notare che Draco non smetteva di fissarmi -Noi porteremo Malfoy al Ministero, lí sarà condannato e spedito ad Azkban. L'unica cosa che mi serve è il registratore, non possiamo arrivare impreparati- ci ricordò l'uomo indicando con un cenno lo strumento che sporge a dalla tasca del ragazzo al mio fianco che subito glielo porse.
-Grazie mille ragazzi, ora, John-fece rivolgendosi ad un mago che si drizzò non appena fu pronunciato il suo nome -Mi faresti il favore di portare i ragazzi ad Hogwarts? -
John annuí e ci raggiunse. Draco prese il suo braccio sinistro e a me toccò il destro.
-Tenetevi ragazzi- ci avvertí l'uomo, ma ormai ero abituato alla smaterializzazione, tanto che, quando riapparsi nella mia Sala Comune, non ebbi un minimo senso di nausea.
-Harry! - strillarono Hermione e Ron nel vedermi comparire loro davanti, assieme a Draco che, sfinito, crollò sulla prima poltrona che gli capitò sotto tiro.
Dopo essermi fatto quasi rompere le costole dai miei amici, raccontai loro tutto l'accaduto, lanciando di tanto in tanto uno sguardo al biondo che però non dava segno di volersi svegliare.
Terminato il racconto, augurato la buonanotte ai ragazzi e pronunciato un Wingardium Leviosa, raggiunsi il dormitorio con Draco che fluttuava alle mie spalle.
Lo posai delicatamente sul mio letto e, dopo essermi dato una lavata, lo raggiunsi e mi coricai al suo fianco, circondandogli il busto con il braccio; dopo pochi minuti mi addormentai.

Quella fu la prima notte a non essere tormentata da incubi e preoccupazioni, rasserenato dal fatto di poter finalmente concludere l'anno avendo al mio fianco tutti coloro che amavo: ero al sicuro.

ETERNI NEMICI... FORSE  || DRARRYDove le storie prendono vita. Scoprilo ora