Si Torna A Casa.. Forse

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Era passata circa una settimana da quando Draco si era svegliato. I medici avevano deciso di trattenerlo in ospedale ancora per un po', ' giusto per accertarsi che le sue condizioni fossero definitivamente migliorate e dopo sette giorni di attesa, finalmente, sarebbe potuto tornare ad Hogwarts.

Come ogni sera ero venuto a fare visita al mio ragazzo, assieme ai miei amici: stavamo dialogando tranquillamente, quando dalla porta apparve il medimago che aveva in cura Draco. 

-Buonasera ragazzi- salutò, poi rivolgendosi a me disse -Harry posso parlarti un secondo?- mi fece cenno di seguirlo al di fuori della stanza. 

Una volta chiusa la porta alle mie spalle, non potei fare a meno di notare un'ombra apparire sul volto dell'uomo, così iniziai a preoccuparmi. 

-C'è qualcosa che non va?- domandai

-Harry, mi dispiace davvero, ma...- non gli diedi il tempo di terminare la frase che cominciai a tempestarlo di domande, in preda ad una crisi isterica. 

-Ma cosa, le sue condizioni sono peggiorate? L'antidoto ha provocato un effetto collaterale? Oddio sta per morire?- 

-Per Merlino, calmati ragazzo!- l'ombra che avevo intravisto poco prima era scomparsa, sostituito da un sorriso a 32 denti. 

-Non sto capendo più niente -balbettai confuso -perchè mi ha chiamato ?-

-Solamente per annunciarti che domani Draco sarà dimesso- esclamò, entusiasta, portando le braccia al cielo. 

-Sta-sta scherzando vero? La prego mi dica che non sta scherzando- lo scongiurai, con aria supplicante. 

-No Harry, non sto scherzando- ridacchiò il medico -ora vai a riferirlo ai tuoi amici- 

Non me lo feci ripetere due volte: mi precipitai dentro la stanza come un forsennato, davanti allo sguardo stupito dei miei amici e del mio ragazzo. 

-Harry che è successo? Tutto bene?- chiese Hermione. Cercai di assumere l'espressione più triste che riuscissi ad avere, come aveva fatto con me il medimago. 

-No, evidentemente non va tutto bene- constatò Ron. 

Non dissi una parola, mi diressi semplicemente verso Draco, sforzandomi di non ridere. Una lacrima scivolò lenta sulla mia guancia, ma nessuno poteva sapere che erano lacrime di gioia. 

-Draco, i-io..- gli presi delicatamente la mano e la strinsi forte. 

-Cosa c'è? Che ti ha detto il medimago?- indagò il ragazzo, preoccupato. Io non aprii bocca, continuando a fingere.

-Avanti Harry non fare il vago! Dillo e basta- mi rimproverò la riccia, scocciata.

Decisi che era il momento di finirla lì e così comincia a ridere, passandomi una mano sul viso, cosa che non servì molto dato che nuove lacrime di gioia ripresero a solcarmi le guance. 

-Ok è definitivamente impazzito- dichiarò Ron, sempre più disorientato. 

Non riuscivo a smettere di ridere, così Draco mi afferrò la mano e mi costrinse a guardarlo.

-Harry dimmi che cosa ti ha detto oppure ti crucio- sibilò, aumentando la stretta. 

-Ok-ok- balbettai, riprendendo fiato- Draco domani potrai tornare ad Hogwarts!- annunciai, esultante. 

Al sentire la notizia tutti e tre i presenti nella stanza, me escluso, si bloccarono e non riuscii a trattenermi nel vedere le loro facce, così scoppiai nuovamente a ridere. 

-Ragazzi dovete vedere le vostre espressioni sono davvero troppo divertenti- ridacchiai 

-Harry sei serio?- mormorò Draco, svegliandosi dal suo stato di trance.

-Più serio di così- scherzai. 

Così quella sera, intanto che i miei amici tornavano ad Hogwarts, aiutai Draco a preparare le poche cose che aveva e rimasi con lui per la notte, pronto per la giornata che ci aspettava. 

*la mattina dopo*

Aprii leggermente gli occhi e constatai che era oramai mattina, così decisi di alzarmi e andare a comprare un regalo a Draco. Mi recai al quinto piano dove avevo scoperto trovarsi una sala da thè e un negozio dove si potevano fare acquisti per i propri cari ricoverati. 

Dopo una decina di minuti ero già di nuovo in stanza e vista l'ora, optai per svegliare il biondo che ancora dormiva beatamente. 

-Draco, su Draco svegliati- sussurai, sventolandogli il regalo davanti al naso. Il ragazzo borbottò qualcosa di incomprensibile e si girò dall'altro lato.

-Ok l'hai voluto tu- feci, alzando di poco la voce. Posai il regalo sul comodino e saltai addosso al serperverde. 

-No dai! Ahahah, sai che non sopporto il solletico!- esclamò questo, divincolandosi dalla mia presa. 

-Proprio per questo te lo sto facendo- ridacchiai, sovrastando le sue risate. 

-Ok ok sono sveglio- si arrese il ragazzo, così allentai la presa, permettendogli di mettersi seduto. 

Draco si sporse dal letto per afferrare il bicchiere d'acqua che solitamente si trovava sul comodino, ma che era stato sostituito da una tazza di thè fumante e un mazzo di narcisi. 

Fece finta di nulla, prese la tazza ed inizio a sorseggiarla. Una volta terminato di bere, la rimise sul comodino e mi guardò divertito. 

-Era per me giusto?- domandò retoricamente. 

-No, guarda era per la Regina Elisabetta- esclamai sarcastico -certo che era per te deficiente!- 

-Però mi aspetterei almeno un "grazie"- aggiunsi, imbronciato.

Vidi il ragazzo alzarsi dal letto e posizionarsi di fronte al mio viso. Lo prese tra le mani e cominciò a fare il cretino. 

-Grazie- fece e mi baciò la fronte -per- un altro bacio sulla punta del naso -il- un altro bacio, questa volta all'angolo della bocca - thè- un bacio a sulle labbra - e i fiori - e concluse con un bacio sul collo. 

-Immagino che ora vada meglio- sostenne, raggiungendo nuovamente il letto.

-Sì decisamente- confermai. 

- Ragazzi siete pronti?- ci chiese il medico, dall'altro lato della porta, qualche attimo dopo. 

-Sì arriviamo, soltanto cinque minuti!- lo informai. 

-Su forza! Scendi da quel letto e vai a vestirti- ordinai al ragazzo che giaceva beatamente sul materasso. 

-Che palle! - sbuffò questo, alzandosi e afferrando i vestiti che gli stavo porgendo. Prima di chiudersi in bagno si voltò e con un sorriso malizioso mi chiese -non mi aiuti?- 

-No deficiente, sei abbastanza grande da cambiarti da solo- gli ricordai, portando le mani sui fianchi. 

-Ti odio!- esclamò, sbattendosi la porta alle spalle. 

-No, non penso proprio!- replicai, prendendo la borsa ai piedi del letto. 

Una mezz'ora dopo, Draco uscì dal bagno. 

-Ce ne hai messo di tempo- esclamai, spazientito. 

-O ma stai zitto e usciamo!- liquidò la questione con un gesto della mano. Raccolse i fiori dal comodino e si diresse verso la porta. 

Una volta fuori mi scusai con il medico per il ritardo, questo ci tranquillizzò invitandoci a seguirlo. Ci accompagnò fino all'uscita e ci salutò cordialmente. 

- È stato un piacere ragazzi!- disse, stringendo la mano prima a me e subito dopo a Draco. 

-Spero di non rivederci più- fece il biondo ricambiando la stretta. 

-Draco!- lo rimproverai, scuotendo la testa -La prego di scusarlo- 

-Stia tranquillo, lo capisco- mi rassicurò l'uomo, con un sorriso -ora andate!- 

Ci dirigemmo verso la finestra con cui avremmo raggiunto il preside all'esterno, che come d'accordo ci stava aspettando per riportarci ad Hogwarts. 

Afferrammo l'uno la mano dell'altro e l'attraversammo, convinti che quella fosse l'ultima volta che l'avremmo fatto: ci sbagliavamo di grosso. 

ETERNI NEMICI... FORSE  || DRARRYDove le storie prendono vita. Scoprilo ora