Epilogo

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Salve ragazzi! 😅 Ok non uccidetemi se vi ho fatto aspettare così a lungo 🙈 ma queste ultime settimane sono state molto pesanti e non ho potuto dedicarmi a quest'ultimo capitolo.
Ebbene sí avete letto bene, questo sarà l'ultimo capitolo. Detto questo ci vediamo alla fine della storia! vi lascio alla lettura! 💕
P. S. capitolo un po' più lungo del solito.
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*13 anni dopo la guerra di Hogwarts*
-Papà, papà che ne dici di continuare la storia?- la voce del figlio, al piano di sopra, giunse chiara alle orecchie di Harry, intento a preparare la colazione per la famiglia.
-Quale storia?- domandò Draco, spuntando dal nulla, appoggiandosi allo stipite della porta.
-Ma come papà?! La vostra ovviamente!- esclamò il bambino, precipitandosi giù dalle scale. Si fece forza sulle braccia, sollevandosi e raggiungendo la ciotola con l'impasto dei pancakes, ma non fu abbastanza veloce, perché questa gli venne sottratta dal padre che versò il contenuto in una padella e accese i fornelli.

-Uffa! Potevi lasciarmene assaggiare un po'- sbuffò Scorpius, accomodandosi a tavola e mettendo il broncio.

-Oh avanti tesoro! Lo potrai mangiare tra pochi minuti- lo rassicurò Draco, sedendoglisi accanto e scompigliandogli i capelli, facendolo sorridere.

-Albus scendi! La colazione è pronta!- gridò Harry, impilando i pancakes su di un piatto e portandoli a tavola.

-Eccomi!- Albus, al contrario del fratello, scese tranquillamente le scale e raggiunse la famiglia.

-Quindi papà? Com'è andata a finire con Lucius?- Scorpius era talmente impaziente di scoprire la fine della storia, da aver divorato la colazione in pochi minuti e, in quel momento, fissava il mago tamburellando rumorosamente le dita sul tavolo. 

-Avanti papà diglielo, altrimenti ci farà perdere il nostro primo giorno di scuola- brontolò il ragazzo accanto, addentando un toast che aveva appena imburrato.

Harry sospirò e stava per iniziare il racconto, quando Draco lo interruppe -Beh, dopo essere stato sottoposto a processo, Lucius venne condannato a trascorrere il resto della sua vita ad Azkban, dove è tuttora rinchiuso, dopo l'assassinio di sua moglie, vostra nonna...mia madre- lo sapeva, suo padre l'aveva diseredato all'età di 14 anni, ma Narcissa sarebbe sempre rimasta la sua mamma: colei che gli aveva donato la vita e che aveva perso la sua, pur di tenerlo al sicuro. 

-Draco tutto bene? Vuoi che continui  io?- si preoccupò Harry, vedendolo interrompersi all'improvviso, pensieroso. 

-No, non ce la faccio- lo tranquillizzò il biondo, prendendogli la mano e stringendola: doveva proseguire, non poteva mostrarsi debole davanti ai suoi figli.

Si schiarì la voce e riprese il discorso -Dopo che Lucius venne catturato, io ed Harry trascorremmo un'estate magnifica a casa di zio Ron, ma il divertimento terminò quando tornammo ad Hogwarts, per il quinto anno: incontrammo la nostra professoressa di difesa contro le Arti Oscure, Dolores Umbridge -fece una pausa, ridacchiando nel vedere Harry strozzarsi con il pancake al sentire il nome della donna - Vi dico solo questo ragazzi: se mai incontraste una signora con la faccia da rospo, con un completo rosa confetto, scappate-
-Perché?- domandò Albus, dando delle deboli pacche sulla schiena del padre che ancora non smetteva di tossire.
-Voi fatelo, il perché lo capirete-borbottò questo, riprendendosi lentamente.
-Tralasciando la questione, trascorremmo i primi mesi cercando di sopravvivere alla '' dittatura " di quella vipera- mimò delle virgolette alla parola dittatura - ma il peggio giunse poche settimane dopo i GUFO quando Voldmorte fece il suo ritorno, alla ricerca della tanto agognata profezia-
'' L'uno dovrà morire per mano dell'altro, perché nessuno dei due può vivere se l'altro sopravvive''quella frase ancora risuonava vivida nella mente di Harry.
A questo punto del racconto i bambini si sporsero maggiormente verso il biondo, con un luccichio di curiosità negli occhi.
-Quando la trovò, catturò Sirius e, grazie alla connessione tra lui ed Harry, riuscimmo a trovarlo. Tuttavia, quando arrivammo, non c'era nessuno… così liberammo l'uomo e, ce l'avevamo quasi fatta, se non fosse stato per l'attacco di Bellatrix e dei suoi compagni che ci costrinsero a combattere. Per fortuna ci raggiunsero i nostri amici dell'ordine che ci portarono alla vittoria... ad una parziale vittoria-
-Che intendi per parziale?- chiese, confuso il biondino accanto a lui.
Draco lanciò un'occhiata ad Harry, dato che stava per toccare un argomento pesante per lui, ma quando lo trovò annuire, proseguì
-Beh avevamo vinto, ma mia zia Bellatrix non poteva accettarlo, così uccise Sirius, suo cugino. Harry la inseguí per potersi vendicare e l'avrebbe fatto, se non si fosse trovato faccia a faccia con Voldemort. I due iniziarono a scontrarsi, incantesimi e maledizioni sfrecciano nella stanza: Voldemort era forte, più di quanto avessimo immaginato, tanto da abbattere vostro padre. Per fortuna venne in suo soccorso Silente, il quale lo annientò, costringendolo a ritirarsi, insieme ai suoi seguaci-
-L'estate trascorse lentamente, ognuno di noi sentiva la mancanza di Sirius. Fred e George fecero di tutto per risollevarci il morale, ma la perdita subita aveva creato un vuoto che ancora oggi fatichiamo a colmare-
-Iniziammo il sesto anno, in parte sollevati perché non avremmo più rivisto faccia di rospo, in parte ancora scossi. Il preside ci rivelò la profezia e affidò a me, Harry, Ron ed Hermione una missione molto importante: trovare e distruggere tutti gli Horcrux che Voldemort aveva creato-
-Che cavolo sono questi cruxor?- Draco si aspettava una domanda del genere e, correggendo il figlio, gli diede una spiegazione cercando di non farla risultare troppo complicata.
-Tornando a noi, Voldemort li aveva nascosti molto bene, ci vollero mesi per trovare soltanto il primo. Era l'ultimo giorno dell'anno quando Silente ci mandò su un'isoletta in mezzo al mare, dopo averci informati su come avremmo dovuto procedere per scovare l'Horcrux. Dopo diversi inconvenienti, recuperammo l'oggetto e tornammo da Silente, ma quando comparimmo davanti al cancello della scuola, trovammo il marchio nero che fluttuava sopra al castello, segni che i mangiamorte erano stati lí. Ci facemmo strada sulla folla raggruppata al di sotto della Torre di Astronomia e scoprimmo ciò che era accaduto: uno dei più grandi presidi di Hogwarts era stato ucciso e, successivamente venimmo a conoscenza del fatto che quell'horcrux era un falso. Era giunto il momento: la guerra era iniziata e i mangiamorte erano più forti che mai- Draco si interruppe e con lo sguardo pregò Harry di continuare perché tra tutti, era l'unico a non avere ancora toccato il piatto. Per fortuna il ragazzo acconsentí e si sporse verso i propri figli.
-Passammo l'estate alla ricerca del vero horcrux e lo trovammo, ma il problema era distruggerlo. Scoperto il modo, ci riuscimmo e, per farla breve, distruggemmo tutti gli altri a eccezione di due. Hogwarts era ormai sotto attacco e, intanto che i nostri amici e tutti gli studenti più grandi combattevano, alcuni rimettendo la propria vita, noi li cercammo: nella Stanza delle Necessità trovammo il diadema di Corvonero, fatto sparire anche quello, ne rimaneva uno soltanto: io-
-Tu?! - esclamarono i bambini all'unisono.
-Esattamente: quando Voldemort tentò di uccidermi, da neonati, parte della sua anima era finita in me, senza che  se ne accorgesse. L'occasione giusta ci si presentò quando, dopo aver raggruppato i feriti e i morti nella Sala Grande-
"Riposate in pace" disse Mentalmente, ricordando il coraggio che aveva permesso a Remus, Tonks, Fred e a tutti gli altri di dare la propria vita per salvare quella del mondo magico.
-Voldemort ci offrí un patto: se lo avessi raggiunto nella foresta proibita, avrebbe lasciato in pace tutti gli altri: l'unico che voleva ero io. Cosí ci andai, non avevo paura, perché sapevo che cosa sarebbe successo e andò proprio come avevamo previsto: venni colpito dall'anatema che uccide, ma non fui io a morire, ma la piccola parte di anima di Voldemort che era in me, indebolendolo maggiormente. Stupendosi nel vedermi ancora lì davanti a lui, l'uomo si infuriò e mi scagliò addosso quella che sembrava essere l'unica maledizione che conosceva, ma che io riuscii a contrastare con un semplice incantesimo di disarmo. Il lampo verde venne sempre più contrastato da quello rossi fino a distruggere completamente colui che aveva segnato sia l'inizio che la fine della nostra sofferenza-
-E che è successo poi?-
-È successo che adesso ci prepariamo per andare, è già piuttosto tardi- annunciò Draco, sollevandosi dalla sedia e lanciando un tempus - Per Merlino! Sono già le 10 passate! Forza ragazzi aiutate papà a sistemare e dopo di che andate andate a prendere la vostra roba Vi voglio davanti alla porta tra 15 minuti-
-Ma papà, il treno parte alle 11! C'é ancora tempo- si lamentò Albus, senza la minima intenzione di lasciare il suo posto.
-Tre, due, uno… - mormorò Harry un secondo prima che Draco colpisse il figlio con una pantofola, che finí nel piatto.
-Albus Severus Potter Malfoy! ora tu e tuo fratello fate come vi ho detto, altrimenti vi faccio pentire di essere nati! - strillò come una madre isterica, cosa che un po' era in realtà, mettendosi le mani sui fianchi.
I ragazzi lo fissarono sconvolti, come se quella fosse la prima volta in cui il padre si comportava in quel modo. Intanto Harry cercava di trattenersi dallo scoppiare a ridere.
-Avanti continueremo la storia un'altra volta- disse questo, con un mezzo sorriso, ammiccando ai figli, i quali, capita la sua intenzione, si alzarono e iniziarono a posare i loro piatti nel lavello. Dopo aver fatto ciò che il padre aveva ordinato, i due tornarono nella stanza che condividevano sin dal primo giorno in cui erano giunti lì, lo ricordavano benissimo.

ETERNI NEMICI... FORSE  || DRARRYDove le storie prendono vita. Scoprilo ora