POV DRACO
Ci ero riuscito, mio padre aveva confessato ciò che aveva commesso e, anche se già sapevo ciò che mi avrebbe detto, non avrei mai immaginato che sarebbe stato così doloroso sentire quelle parole venire fuori.
Ero in camera mia, avevo da poco avvertito Harry della riuscita del piano, stavo aspettando che gli Auror mi raggiungesse, non ne potevo più di stare lí dentro, nonostante mi imponessi di non pensare all'accaduto di poco prima, la mia mente ritornava sempre a quella frase.
Ma ora, ritorniamo poco più indietro,, per capire meglio quello che è davvero successo.
Erano passati circa quattro giorni da quando ero tornato a casa e avevo partecipato ad un numero spropositato di riunioni, alle quali prendevo parte, sì, ma soltanto fisicamente, i miei pensieri, infatti, erano completamente altrove. Pensavo costantemente a cosa avrebbe comportato la cattura di mio padre da parte del Ministero, la sua segregazione ad Azkaban, tutto questo sarebbe stato seguito da un possibile attacco da parte di Voldemort e dei suoi seguaci, o sarebbe stato semplicemente passato in secondo piano? Che fine avrei fatto se Harry non sarebbe riuscito a strapparmi via dalle mani del Signore Oscuro? Avrei sicuramente patito pene nemmeno lontanamente paragonabili a quelle dell'Inferno: in fondo avevo tradito la mia famiglia già una volta e ne avevo subito le conseguenze, se avessi ripetuto lo stesso '' errore " una seconda volta che cosa mi sarebbe accaduto?
Tutti questi punti di domanda si insidiavano nella mia mente come spine e non avevano intenzione di abbandonarmi. L'unica cosa che poteva fare, anche se con molte difficoltà, era ignorarli, come? Concentrandomi sul piano. La notte del terzo giorno, infatti, avevo riflettuto ed ero giunto ad una conclusione: come mi aveva anticipato Piton, mio padre non mi avrebbe mai confessato ciò che aveva commesso di sua spontanea volontà dovevo tirarglielo fuori io stesso.
Così, dopo l'ennesimo raduno di Mangiamorte, raggiunsi la mia camera e, dopo essermi chiuso la porta alle spalle, sicuro che nessuno mi avesse seguito, chiamai Winky.
-Posso fare qualcosa per lei signorino Malfoy?- mi domandò l'elfa, con un debole inchino.
Mi sentivo in colpa a dover coinvolgere anche lei, ma non avevo altra scelta. Scacciai questo pensiero dalla testa e parlai
-Sì, grazie Winky. Potresti prepararmi due tazze con del té caldo? Ah e- gli feci cenno di attendere. Mi avvicinai al cassetto contenente la fialetta prestatami da Severus e, una volta trovata, gliela porsi - Aggiungi questo in entrambe le tazze e portale qua. Chiama anche mio padre-
Ci fu un attimo di silenzio, durante il quale l'elfa osservò ciò che le avevo posto tra le mani. Alzò lo sguardo, sorridendo, annuì e un secondo dopo era sparita.
Non seppi mai se aveva intuito quello che stavo per fare, ma ciò di cui fui sicuro è che eseguì gli ordini, come le era stato insegnato. Una decina di minuti dopo, infatti, ricomparve con un vassoio tra le mani e con mio padre al suo fianco.
-Grazie mille, ora puoi andare- la congedai, cercando di risultare freddo come mio padre.
Winky ubbidì e mi lasciò sola con Lucius che mi fissava accigliato: sembrava non sospettare di nulla.
-Allora Draco? Qual è il motivo per cui mi hai chiamato?- s'informò, accomodandosi su una delle due poltrone di velluto e versandosi il té in una delle tazze.
-Beh ecco- imitai mio padre sedendomi accanto a lui, inghiottii il groppo che mi si era formato in gola e lo dissi - Volevo che tu mi dicessi ciò che è successo alla mamma, se posso saperlo-
Al sentire quelle parole, l'uomo quasi non si strozzò con la bevanda. Una volta che si fu ricomposto, posò la tazza sul tavolino e mi osservò per degli interminabili minuti.
-Ah se davvero ci tieni a conoscere la verità eccotela: dopo che tu sei fuggito, tua madre si comportava in modo strano, sembrava quasi nascondere qualcosa: per questo è stata convocata dal Signore Oscuro. Dopo quella breve riunione si venne a scoprire che quella donna aveva collaborato con Potter e i suoi amici per portarti via di qua ; così venne ordinato a tua zia Bellatrix di ucciderla, ma nonostante la sua natura da psicopatica si è rifiutata perché in fondo Narcissa era pur sempre sua sorella. Così il compito venne affidato a me, che accettai senza troppe lamentele-
-Q-quindi sei stato tu? T-tu l'hai uccisa- balbettai, come se già non lo sapessi.
-Esattamente Draco, ha avuto quel che si meritava- disse, semplicemente Lucius, portandosi nuovamente la tazza alle labbra.
-Come puoi dire questo? Era tua moglie, la donna che mi ha dato alla luce, che è sempre stata al tuo fianco nonostante tutte le pene che ha dovuto sopportare! - esclamai, con le lacrime che minacciavano di uscire.
-Beh forse c'è una cosa che non sai Draco. Nelle famiglie purosangue sono rare le unioni celebrate per il vero amore, la quasi totalità avvengono per due ovvi motivi: uno riguarda il denaro, l'altro l'evitare l'estinzione della propria stirpe. Non dirmi che pensavi che io e tua madre fossimo l'eccezione, perché non è così. Secondo te perché diavolo sei nato? Per il semplice fatto che se non avessi avuto figli, il nome dei Malfoy sarebbe svanito nel nulla, dimenticato dal mondo: non sarei stato più nessuno. Tutto questo succederà a te se non seguirai le mie orme- concluse: era sotto effetto del veritaserum, non avrebbe mai potuto mentire.
-Ora- fece, alzandosi in piedi - Devo andare, è stato un piacere intrattenere questo discorso con te Draco-
Aspettai che fosse uscito dalla porta, prima di spegnere il registratore e di scoppiare in lacrime. Quelle parole avevano distrutto quella piccola parte di me che, nonostante tutto, sperava che non fosse stato davvero mio padre a commettere l'omicidio. Non avevo idea che confessandomi tutto quello avrebbe potuto recidermi così in profondità, ma mi sbagliavo, eccome se mi sbagliavo: quel discorso aveva aperto una ferita nel mio cuore che mai avrebbe potuto essere ricucita, nemmeno se in quello stesso momento quell'uomo fosse riapparso in camera mia, dicendo che tutto quello che mi aveva detto era una menzogna.
Quando mi fui calmato leggermente, mi gettati sul letto e sfiorai lo smeraldo che avevo in tasca. Tutto ciò che volevo era riavere Harry tra le mie braccia, tutto ciò che volevo era non rivedere mai più l'uomo che per quattordici anni aveva finto di essere mio padre.
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ETERNI NEMICI... FORSE || DRARRY
FanfictionÈ il quarto anno alla scuola di magia e stregoneria di Hogwarts, durante il quale si svolgerà il più grande torneo della storia del mondo magico: il Torneo Tre Maghi, ma come finirà? Sarà proprio questa competizione a trasformare due ragazzi, rivali...