Che Il Piano Abbia Inizio

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POV DRACO

Una volta giunto nell'ufficio di Piton mi concessi di dare un'occhiata in giro data la temporanea assenza del professore. Era una stanza buia e poco illuminata, i muri ombrosi erano rivestiti di scaffali con sopra grandi vasi di vetro pieni di cose viscide e rivoltanti, come pezzi di animali e piante, che galleggiavano in pozioni di vari colori.

Sull'angolo a destra sorgeva un caminetto, affiancato da un armadio contenente quella che pareva essere la scorta privata di pozioni di Piton. Da quel che ricordavo l'ufficio era sigillato con un incantesimo che solo un mago davvero potente come Silente o Severus stesso poteva rompere.

Continuai l'analisi di quella stanza inquietante, ma a tratti anche molto affascinante, per una decina di minuti finché fui colto di sorpresa dal professore che comparve proprio dalla porta da cui ero entrato. Feci un piccolo saltello all'indietro per lo spavento, ma mi ricomposi subito dopo, ricordandomi di chi avevo davanti.

-Scusami per l'attesa Draco- tubò l'uomo, raggiungendo la scrivania al fondo della stanza. Dopo che si fu accomodato, mi invitò a fare lo stesso. Ancora leggermente scosso, seguii il suo invito, aspettando che m'informasse sul motivo per cui mi aveva convocato nel suo ufficio.

-C'è qualcosa che non va professore?- domandai, notando che questo rimaneva seduto a fissarmi.

-Senti Draco- esordì Piton -Ero in biblioteca, e non ho potuto fare a meno di ascoltare il discorso che hai intrattenuto con Potter e i suoi amici-

Stavo per chiedergli perché diavolo fosse in biblioteca, ma trattenni la mia curiosità, non volendo interromperlo.

-Mi stavo soltanto domandando se è davvero ciò che vuoi- s'interrogò l'uomo, usando un tono di voce che, ricordai aver sentito solamente le poche volte in cui, quando ero bambino, veniva a trovarmi al Manor, quando mia madre era troppo stanca per occuparsi di me: d'altronde era pur sempre il mio padrino, no?

-Sì, Severus, lo devo fare- dissi semplicemente, assicurandomi di sembrare il più sicuro possibile.

Un bagliore di sorpresa attraversò i suoi occhi. Lo chiamavo per nome solamente nei casi in cui ero davvero serio e quello, gli feci capire, era uno dei tanti.

-Lo devo fare- ripetei, questa volta a voce più bassa -per mia madre-

-Bene allora non posso fare altro se non dirti che sono con te- confessò l'uomo, gli angoli della sua bocca si piegarono in maniera strana, quasi come se stesse sorridendo.

-C-che cosa significa?- balbettai, disorientato.

-Questo significa- s'interruppe un attimo, lasciandomi con il fiato sospeso -Che ti aiuterò: ti aiuterò ad incastrare Lucius-

-Davvero? Per quale motivo? Pensavo che quell'uomo fosse uno dei suoi più grandi, come dire, "amici"- m'informai, simulando le virgolette con le dita.

-Ci sono molte cose che non sai Draco- proseguì l'uomo, ignorando la mia domanda -Cose che un giorno, magari, ti racconterò, ma per il momento non spingiamoci oltre-

-Vedi, il Signore Oscuro ha chiamato i suoi seguaci, compreso me, a partecipare ad una riunione che si terrà al Manor tra qualche ora e quindi ho pensato che potessi accompagnarmi-

-Oh wow... beh ecco io- farfugliai, colto alla sprovvista da una notizia del genere.

-Lo so Draco, non ti aspettavi che accadesse tutto così in fretta, ma da quel che ne so questa potrebbe essere l'unica occasione per mettere in atto il vostro piano- mi ricordò Severus, sporgendosi sulla scrivania.

-Ok- feci, convinto -ok facciamolo-

-Perfetto, fatti trovare qui a mezzanotte esatta, io farò in modo che nessuno sospetti di te, non preoccuparti- mi rassicurò il professore, e vedendomi fermo lì ad osservarlo, aggiunse -Ora va da Potter, immagino che avrete un sacco di cose da dirvi prima della tua partenza-

ETERNI NEMICI... FORSE  || DRARRYDove le storie prendono vita. Scoprilo ora