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Yokūbo pov
È sabato mattina, sono le 9:00 e siamo appena arrivati fuori al cancello di casa Todoroki, la mia nuova dimora. È tutta in stile giapponese, vecchia scuola insomma, con un grande giardino sempre molto tradizionale. Ad accogliermi all'ingresso trovo mio padre Endeavor che neanche mi rivolge la parola, Fuyumi la mia compagna di penna, Natsu il fratello di cui lei stessa mi ha parlato. Shoto è al mio fianco, glaciale come sempre; quando nostro padre fa per mettergli una mano sulla spalla lui glie la leva in malo modo, per poi entrare in casa e sparire nel corridoio.

"Lascialo stare, ci mette sempre un po' ad abituarsi alle situazioni..."
Sorride comprensiva Fuyumi, mentre Endeavor continua a fissarsi la mano senza considerarmi del tutto.

"Grazie al cazzo, dopo tutto quello che ha passato da bambino ora anche questo... Certo che voi un cuore non lo avete proprio..."
Ringhia Natsu furioso, seguendo il fratello minore all'interno dell'abitazione.

Fuyumi mi prende la mano e, dopo aver fatto cenno all'ormai eroe numero uno, mi trascina con lei in casa.

"Scusami se i primi giorni saranno un po' tristi, ma in realtà non tira mai una buona aria in questa casa."
Dice mia sorella mentre inizia ad illustrarmi le varie stanze; la casa è davvero ampia, odora di incenso e legno, ma devo concordare con lei sul fatto che regna un'atmosfera davvero tetra.

All'improvviso ci fermiamo davanti ad una porta scorrevole che Fuyumi non tarda ad aprire.

"Qui è dove dormirai, ho pensato che fosse la scelta migliore per farvi adattare l'uno all'altra, perdonami..."
Dice tendendo un braccio verso l'ingresso della camera; appena entro trovo Shoto con gli occhi spalancati, trema anche leggermente, furente dalla rabbia.

"Tsk."
Mormora mentre china la testa e stringe i pugni: è evidente che vorrebbe cacciarmi, ma non lo fa...

Forse si rende conto che soffro di tutto questo almeno quanto lui.

"Perdonatemi, ora vi lascio, se vi organizzate per uscire fatemi sapere, sarebbe davvero carino se Shoto ti portasse a fare un giro della zona... Magari potreste andare alla galleria commerciale, non so, però avvisatemi prima di uscire, non fatemi stare in  pensiero, oke? Ah, Yokūbo, le restanti cose tue provenienti dall'America sono state già sistemate in camera, mentre la tua moto è in garage... Vi lascio ora..."
Dice, richiudendo la porta dietro di sé.

Io ed il bicolore rimaniamo a fissarci per un po', finché non mi siedo sul mio futon: stringo le ginocchia al petto e vi infilo la faccia in mezzo.

"Scusa..."
Mormoro morente dentro.

Shoto, chino a disfare la sua valigia, si volta verso di me con quel suo sguardo innocente e bellissimo, sospira, si rialza in piedi e si avvicina a me.
"Perché non me l'avete detto... Fuyumi sapeva tutto..."

"Beh...Fin da quando ero piccolina ho provato a scrivere lettere a papà, ma lui era sempre impegnato a combattere qualche villain, così mi rispondeva Fuyumi spacciandosi per lui, pur di non farmi rimanere male: questa cosa l'ho scoperta solo tre anni fa e da quel giorno io e tua sorella abbiamo iniziato a scriverci regolarmente. Anche io serbo rancore verso nostro padre, per aver ingravidato mia mamma e per poi averla abbandonata come se niente fosse, ma siete tutto quello che mi è rimasto, quindi... Shoto io... Io ci tengo tanto, tantissimo ad essere accettata da te. In classe mi hanno detto che parli di me appellandomi "rossa" pur di non usare il nostro cognome o il mio nome creando situazioni imbarazzanti, vero? Ma non fa niente puoi anche non-"
Vengo interrotta dalle braccia di Shoto che mi stringono a lui intrappolandomi in un triste abbraccio.

Con la testa schiacciata contro il suo petto semi freddo e semi caldo inizio a piangere copiosamente, spiazzando il ragazzo, che di tutta risposta mi mette una mano sulla testa.

𝗬𝗼𝘂'𝗿𝗲 𝗠𝘆 𝗦𝘂𝗽𝗲𝗿𝗵𝗲𝗿𝗼 - 𝘢 𝘉𝘕𝘏𝘈 𝘧𝘢𝘯𝘧𝘪𝘤Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora