<<"Riempiti gli occhi di meraviglia... vivi come se dovessi cadere morto tra dieci secondi. Guarda il mondo: è più fantastico di qualunque sogno."
Ray Bradbury>>.- Respiro solo se tu, Jennifer Niven
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I ragazzi entrarono nell'hotel.
All'ingresso vi era una sala grandissima, piena di divani in pelle e tavolini in legno. Tutti i colori si adagiavano a sfumature di rosso, bordò, giallo, ocra...<<No, direi proprio di no. L'hotel non è come i sedili>> bisbigliò Will a Nives.
<<Almeno quest->>.
<<RAGAZZI! IN SILENZIO PER FAVORE. LE CONSIDERAZIONI FATELE DOPO>>.
La ragazza balzò alla voce rude e pesante del professore.
<<La struttura è divisa in due parti. La destra è per noi, alunni e insegnanti. L'altra per i turisti. Vi preghiamo vivamente di non andare a infastidire persone che non conoscete. Le chiavi delle stanze vi verranno fornite alla reception. Una stanza, per ogni persona. Starete da soli. Per essere chiari: dalla stanza 220 alla stanza 380 ci saranno i ragazzi. A seguire, le ragazze. Fate con calma, e non allontanatevi dalla struttura...>>.
<<Mi sono già scocciato>> disse Will alla ragazza, che ascoltava ancora l'uomo.
<<Anche io, ma finisci di senti->>.
<<SILENZIO LÀ DIETRO, PER FAVORE!>>.
I ragazzi si guardarono e fecero di tutto, pur di non scoppiare a ridere.
<<Dicevo: verso le quattro del pomeriggio, dopo pranzo, troverete una circolare o una notifica riguardo l'organizzazione. Spero vi divertiate. In modo misurato, ovviamente. Buona continuazio->>.
Tutti si precipitarono verso la ragazza che si occupava dell'assegnazione delle chiavi.
Will e Nives, come al solito, erano ultimi.
🍫🍫🍫
<<La tua camera che numero è?>>.
<<381, tu?>>.
<<379, siamo vicini. Non dirmi che russi->>.
Nives rise e rispose:<<No, non russo. Poi non mi sentiresti!>>.
<<Vabbè io vado a lasciare le cose, so che per cena -solo stasera- possiamo mangiare in camera!>>.
E Will se ne andò, facendo restare Nives sorridente.
🍫🍫🍫
Il ragazzo l'aveva raggiunta in camera e avevano deciso di mangiare assieme.
Il pranzo era passato in un battibaleno e tra chiamate dei genitori, sistemazioni e problemi nelle camere, il pomeriggio volò.
<<Questi panini sono buonissimi>> esclamò Nives.
<<Fidati, mia madre li fa meglio>> rispose Will, con una risatina empatica.
Il ragazzo non se ne era accorto, non lo sapeva. Non gli si poteva dare la colpa.
Nives ci era rimasta male, tanto. Pensò al fatto che sua madre non avesse tempo per farle i panini, pensò al fatto che non fosse normale e pensò a quanto Will fosse stato fortunato.
Ancora una volta, si chiese per quale motivo fosse così solo.
Sarebbe potuto stare con loro.
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EPHEMERAL // Will Poulter
Fanfiction[SOSPESA - QUASI FINITA] Vivere il mondo dall'esterno, sentirsi diversi, troppo monotoni per questa generazione. Con desideri grandi, aspirazioni a sogni irrealizzabili, la vita viene governata dalle paranoie e l'empatia la rende più difficile. Wil...