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Nessuno,
neanche un poeta,
ha mai misurato la capacità delle parole.

- Zelda Fitzgerald / Respiro solo se tu, Jennifer Niven

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Nives si rese conto di quanto le cose stessero andando bene.

A parte quello.

Quando ieri sera pensò che ci fosse qualcosa che non andava nel suo corpo perché improvvisamente si sentì bruciare le guance dal rossore, gli occhi di Nives sembravano essere attaccati ai suoi e lo seguivano ovunque, il battito cardiaco accelerava e capì che fosse troppo tardi per tornare ad ascoltare ciò che le stava dicendo.

L'unico motivo per cui era attenta e cercava di respingerlo.

L'unico motivo per cui aveva capito che fosse una cosa nuova.

E il nuovo non le piaceva.

La porta sarebbe dovuta restare aperta.

Sarebbero dovuti restare a parlare.

Eppure non avevano avuto la forza di farlo.

È come dire alle uova e alla farina di amalgamarsi da soli. Non sono come le uova e lo zucchero. Fanno parte di due sostanze simili e senza che qualcuno le mescoli non succede niente.

Come Nives e Will: erano troppo introversi, timidi e riservati per amalgamarsi da soli.

Fa ridere ed è ironico, si disse.

Ci sarebbe voluto tempo e Will avrebbe aspettato.

Nives scese le scale per raggiungere il salone dell'hotel in cui tutti stavano facendo colazione.

Cercò con lo sguardo Will, che non c'era.

Tranquillamente fece la fila e la cameriera le porse il vassoio con sopra una brioche e del latte bianco.

Girò tra i tavoli cercandone uno vuoto, si sedette e iniziò a mangiare.

Ancora una volta: cercò ancora Will, ma non lo vide.

<<RAGAZZI, UN MINIMO DI ATTENZIONE PER FAVORE!>>.

<<E che vuole questa or-?>>.

<<Smith, avevi una media bassissima e saresti dovuto rimanere a scuola e non venire in montagna. Ho dovuto alzarti i voti. Richiedo un po' di rispetto>>.

Delle risatine fastidiose inondarono la sala.

<<Quindi: stamattina avremo un'attività di scii. Indossate vestiti pesanti e scegliete un compagno, una compagna o un gruppo di persone con cui raggiungere me e i professori alla via segnata dalla circolare. Chi non vorrà partecipare, potrà rimanere qui. La colazione terminerà fra 10 minuti. Fate presto>>.

Piano, in modo silenzioso, Nives portò il vassoio a posto e iniziò a dirigersi verso camera di Will.

Sarebbe stata costretta a non andare alla gita, se fosse stata da sola.

E poi, detto sinceramente, voleva andarci con lui.

<<Will?>>, e bussò.

Niente.

<<Will, la gita ricordi?>>.

Niente.

<<Se cerchi il tuo amico non è qui. È uscito stamattina presto. Sarà andato alle docce>>.

EPHEMERAL  //  Will PoulterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora