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X: dovrebbe risprendersi a breve...
X2: si sta muovendo!
Apro gli occhi, non capisco cosa mi sia accaduto e dove mi trovo...
X: salve Beatrice come sta?
Vedevo sfocato, vedevo delle figure intorno a me una sala con dei medicinali e io mi trovavo sul letto.
Bea: mh..
Mi sento stringere la mano, è Giulia!
Giu: bea come stai?
Bea: mi gira la testa
Giu: tranquilla!
Bea: ma tu non mi volevi più bene?
Giu: ma che dici bea?
Bea: tu stavi sempre con Gaia e mi escludevi!
Ride
Ma che si ride!
Giu: bea era un sogno, non è mai successo!
Quindi era tutto un sogno? Che sollievo! Quindi gio non mi ha mai tradito! Lo sapevo, mi sembrava troppo strano..
Giu: tutta colpa di quello, mannaggia a lui!
In che senso quello?
La guardo con la faccia interrogativa.
Dottore: vi lascio da sole così le spieghi tutto.
Giu: grazie dottore!
Esce dalla stanza e Giu mi inizia a raccontare quello che è successo...
Giu: allora era Natale, ti ricordi qualcosa a proposito di questa giornata?
Annuisco
Giu: ecco, Gio ti stava riaccompagnando a casa...
Bea: continua
Giu: ti ha lasciato a qualche metro prima di casa tua e un ragazzo di cui non si sa l'identità ti ha aggredito e lui vedendo la scena è sceso dalla macchina e si sono picchiati, solo che tu avevi sbattuto alla fronte molto ma molto violentemente ed hai perso la coscienza...
Bea: come sta Gio?
Lei non risponde
Bea: come sta gio? Dico quasi piangendo
Giu: bea calmati! I battiti stanno accelerando calma!
Bea: ho detto come sta Giovanni! Dico urlando
Giu: è in come, è in come bea! Dice urlando anche lei.
Non ci potevo credere, la persona che amavo più al mondo stava in coma, per colpa mia!
Giu: bea calma calma!
Dice lei preoccupata.
I battiti cardiaci aumentavano, sudavo, le mie mani sudavano. Mi girava la testa non capivo più nulla non potevo permettermi di perdere una persona così importante per me! Entrano dalla porta i medici preoccupati che proferirono qualche parola a giu e poi mi dissero:
Dottore: stia calma bea, respira!
Non riuscivo, cavolo non ci riuscivo!
Dottore: cavolo! Venite ragazzi portiamola nell'altra sala!
Trascinarono il letto con le rotelle per il corridoio, dove vidi LUI!
Era in una sala, pieno di a flebo e con una specie di "maschera" che era dal naso al mento. Era così bello, come sempre d'altronde! In quel momento, in quel l'esatto momento, cominciai a respirare, lui per me è come l'ossigeno!

~spazio autrice~
Vi dico solo che stavo per piangere mentre la scrivevo... e con questo ho detto tutto!

Come possiamo amarci se ci odiamo!//Sangiovanni Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora