72. La Guerra: Il fiore e il cervo.

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Liv accelerò il passo, cercando di stare dietro al ragazzo.

"Cosa? Perché non l'hai detto?" James fece lo stesso.

"Mi è arrivata una lettera anonima alcuni mesi fa. Era malata, così come mio padre, sono morti entrambi ad alcuni mesi di distanza."
"Ci sarà stato anche un funerale, probabilmente, ma io non sono stato invitato, perciò..."

"Come ti senti?" Liv gli sfiorò la mano con le
dita.

"Per quanto mi riguarda, potrebbero già essere morti tutti, non cambierebbe molto. Loro mi hanno letteralmente tagliato fuori dalla famiglia, perché a me dovrebbe importare?"

"Allora chi era quella donna? È per questo che sei così scosso?"

"Quella è la finestra della camera di mio fratello. Lo so per certo perché la finestra sbarrata accanto è sicuramente della mia." disse.

"Quindi chiunque fosse la donna, in quel momento si trovava in camera con tuo fratello?" azzardò James.

"Già." rispose il ragazzo.

La conversazione morì nel giardino di casa, poiché quando entrarono, Euphemia li accolse immediatamente con un sorriso.

"Ce l'avete fatta, ragazzi!" "Venite ad aiutarmi, Remus e Peter arriveranno tra poco."

Entrarono in cucina, Elizabeth era già arrivata, e stava chiacchierando con Lily, mentre apparecchiavano la lunga tavola.

Quella sera a cena, per inaugurare la nuova casa, oltre ai genitori di James e la zia di Liv, li avrebbero raggiunti i genitori di Remus e quelli di Lily, mentre la madre di Peter, che ormai non usciva di casa da tempo, aveva declinato l'invito, sebbene - a detta di Peter - fosse dispiaciuta.

E come previsto, entro le otto e mezza, tutti gli invitati arrivarono poco a poco.

Il padre di Remus, Lyall, era un mago, e dimostrava qualche anno in meno rispetto a Fleamont ed Euphemia; mentre la signora Lupin, Hope, era una donna Babbana, di bassa statura in confronto a suo marito e a suo figlio,
e dai capelli biondo miele.

Il signore e la signora Evans invece, -
Liv li aveva già incontrati a Diagon Alley, quattro anni prima -
erano entrambi Babbani, e avevano sul viso la stessa espressione gentile della figlia minore. Petunia non era con loro, ovviamente.

Si sedettero a tavola, gli adulti da un lato, e i ragazzi dall'altro, e iniziarono a cenare.

Remus aveva il carattere della madre.
Educato, un po' timido, e gentile per la maggior parte del tempo; aveva preso da lei anche la passione per la lettura.

Lyall, invece, ricordava molto a Liv una versione più anziana di James: carismatico, pieno di energia, ma allo stesso tempo dal
cuore grande.
Infatti, Sirius sembrò stravedere per lui.

I genitori di Lily si limitarono più ad ascoltare che a parlare, ma in ogni caso, si dimostrarono persone estremamente piacevoli.

Alla fine della cena brindarono in onore di Lily, e la serata andò generalmente a gonfie vele, finché James, non decise di bucarle.

"C'è un motivo per cui vi abbiamo invitati tutti qui, stasera." Si alzò con il bicchiere in mano, rosso in viso a causa dell'alcol, ma allo stesso tempo sorridente.

Liv si sentì percorrere da un brivido che le attraversò tutta la spina dorsale; guardò Sirius,
che però, le sorrise amorevolmente, e le prese la mano, sotto il tavolo.

James afferrò la mano di Lily e la alzò, come per mostrare a tutti il tesoro più prezioso del mondo.

"Con il suo permesso, signore." rivolse un cenno al signor Evans.

"Vorrei che sua figlia diventasse mia moglie."

Lily sorrise, e Liv si sentì esplodere il cuore di gioia.

"Sarebbe un'onore per me, James." il padre di Lily sorrise di rimando, e diede inizio ad un piccolo applauso.

Liv si alzò e corse ad abbracciare la rossa, ed uno ad uno, tutti si congratularono con i due ragazzi.

Il matrimonio era previsto per settembre.
James e Lily avrebbero avuto bisogno di tempo, dovendo affiancare l'organizzazione della festa ai loro impegni comuni.

Sicuramente, tutti i Malandrini avrebbero svolto un ruolo importante anche questa volta.

Gli ospiti se ne andarono dopo la mezzanotte, e i genitori di James, dopo aver insistito per aiutare i quattro ragazzi a sistemare, lasciarono la casa per ultimi.

Rimasti soli, Liv, James, Sirius e Lily si presero un momento per confrontarsi.

"Chi pensate di invitare? Insomma, conoscete molte persone ma..."

"Poche di cui fidarci pienamente." Lily intuì la fine della frase di Liv.

"Tutti i membri dell'Ordine, come minimo;" disse James. "I genitori di Remus, Elizabeth, la famiglia di Lily..."

"Mia sorella e quello zoticone di suo marito non verranno." commentò Lily.

"Petunia è sposata?" chiese Liv.

"A diciotto anni, me lo hanno detto mamma e
papà." "Non mi hanno invitata, comunque." disse, cercando di mantenere un'espressione sprezzante; ma Liv sapeva che la cosa l'aveva ferita comunque.

"Sono perfetti, tutte persone di cui possiamo fidarci, no?" chiese James, e i ragazzi annuirono.

Tutte persone di cui potevano fidarsi?

R U mine? || sirius black Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora